Stanchi e freddi
sicuramente soli
Fra le nostre tasche
Celeremo L’ invito
Macabro dono
Che ogni madre regala
Fra le urla del parto
Al figlio che nasce
Saremo persi
Lucidamente vivi
Reclusi…
L’infinito è vuoto
Per la festa dei morti
Spegneranno i sensi
Nudi saremo dal sangue
E Fredda materia
Non più polvere
di legno di cedro
E ricordi di pioggia
Nei riflessi di vita
Solo silenzio
Ade
Io
E la vita eterna
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"Due etti di cotto e un chilo di pasta"
"le serve altro?"
"una grattata di schiena"
"brividosa..massaggiante... o ....grattante?"
"brividosa"
"la vuole un po alla volta?... oppure inizio a sfiorarla...mi avvicino lentamente...e.."
"punto.. fermiamoci qui"
"come mai?"
"sono in lutto"
"e chi è il trapassato?"
"mia madre"
"e come è successo?"
"ancora non si sà.. malattia presumo"
"il cotto è incartato... la pasta è nel forno.. se adesso mi paga"
"ecco.. a lei i soldi per il cibo..."
fuori dal negozio si manifestava il tramonto
era rosso come sempre
la mia macchina in divieto di sosta con allegato la multa nel tergi aveva un colore terra
le mie scarpe lo stesso colore..devo andare a pagare le foto.. spero che non abbiano i punti rossi nelle pupille... casomai le ritocco con il pennarello nero..mia madre aveva occhi colore azzurro..... se non tolgo il rosso sembra un alieno
certo che a volte mangiare prosciutto ci rende felici... la multa non la pago
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