Un pezzo di vita

Post N° 16


Si torna a Milano, allo studio, al dovere, a ciò che volevo raggiungere e che una volta raggiunto sta diventando il mio più gorsso problema. è iniziato il 2008 eppure i cambiamenti sono talmente impercettibili da essere spiazzanti. si arriva alla fine di dicembre con la falsa speranza che il 2008 sarà meglio, ma cosa puo cambiare in un giorno? le cose vanno meglio, tu sembri piu presente.. a conti fatti lo sei ma le mie sensazioni mi dicono che è tutta apparenza. è cambiato il numero di chiamate, il numero di messaggi, il numero di uscite ma non sei cambiato tu. non posso sempre lamentarmi con te di cose che non ti viene spontaneo darmi. e cosi siamo ancora fermi in una situazione che sembra diventata la mia prigione e la mia agonia. tu non puoi capire il mio malessere perchè è troppo profondo e così insito i me che non è comprensibile. tu pensi che se mi chiami piu volte io sia felice, ma non si puo dare la felicità così. ciò di cui parlo io è sentire la tua anima legata alla mia, e non la sento. voglio uscire da questo oblio, vorrei liberarmi di queste sensazioni e di queste frustrazioni che mi porto avanti da mesi come una malattia. eppure se ipotizzo di chiudere con te penso al mondo che mi crolla addosso. è come se stessi aspettando di stancarmi. è come se stessi aspettando il momento, la curva giusta che mi permetta di svoltare per poi trovare un rettilineo dove accelerare di botto. e intanto il mio cervello sta fondendo.