Il mondo di Leo
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Epistola a Lucillo.....LUCIO ANNEO SENECA.
Post n°69 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da umegh1
Tratto dal libro V epistola 7 di Lucio Anneo Seneca. Un'opera che nonostante è stata composta ventuno secoli fa' le parole sono sempre attuali. L'epistola fu scritta da Seneca a lucillo. Mi chiedi che cosa secondo me dovresti soprattutto evitare? La folla. Non puoi ancora affidarti a essa tranquillamente. Quanto a me, ti confesserò la mia debolezza: quando rientro non sono mai lo stesso di prima; l'ordine interiore che mi ero dato, in parte si scompone. Qualche difetto che avevo eliminato, ritorna. Rapporti con una grande quantità di persone sono deleterî. Più è la gente con cui ci mescoliamo, tanto maggiore è il rischio. Ma non c'è niente di più dannoso alla morale che l'assistere oziosi a qualche spettacolo: i vizi si insinuano più facilmente attraverso i piaceri. Capisci che cosa intendo dire? Ritorno più avaro, più ambizioso,più dissoluto, anzi addirittura più crudele e disumano, poiché sono stato in mezzo agli uomini. Bisogna sottrarre alla folla gli animi deboli e poco saldi nel bene: è molto facile subire l'influsso della maggioranza. Frequentare una massa di gente diversa da loro avrebbe potuto cambiare i costumi persino di Socrate,Catone, Lelio; nessuno di noi, soprattutto quando il nostro carattere è in formazione, può resistere alla pressione di tanti vizi tutti insieme. Un solo esempio di mollezza o di avarizia produce gravi danni: un commensale raffinato a poco apoco ti guasta, ti infiacchisce, un vicino ricco scatena la tua avidità, un compagno malvagio contamina anche un uomosemplice e puro. La folla e l'immoralità della gente; sono certo che in questo secolo, nulla è cambiato, anzi la situazione sembra peggiorata. Tempo fa' c'erano le arene, dove la plebe assisteva a combattimenti all'ultimo samgue, unico svago.....ora invece c'è la telivisione, la quale ci martella ininterrottamente la mente con messaggi di ferocia inaudita, corruzione, continue menzogne di uomini senza dignità, un mondo che sembra una giungla, popolata da bestie feroci, dove vige la legge del più forte e la parola d'ordine è ricchezza, la dignità sta' diventando una parola utopica. |
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