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Post n°131 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da vocevera
"Basta ricordare che siamo fatti d'acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L'abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perchè sempre ossessionati dal controllo a tutti i costi dei particolari. L'abbandono invece è partecipazione alle pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell'infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un'identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l'infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L'abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce." «È vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo che va ben oltre il pianoforte: il prodigio di lasciar vivere e crescere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri» |
"A volte le rette parallele stravolgono le regole e si incontrano nei sogni. Si spiegano la strada l'un l'altra e si trovano davvero".
"Dopo aver fatto l'amore, dormiremo abbracciati.
La tua schiena contro il mio ventre.
E io stringerò le dita dei piedi attorno alle tue caviglie,
come delle mollette,
perché tu non possa volar via la notte.
Saremo come un'immagine in un libro di scienze:
un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo".
Grossman
You Touch me in many, many ways...
Inviato da: cassetta2
il 09/11/2023 alle 14:28
Inviato da: GianFrusaglia
il 23/03/2013 alle 19:05
Inviato da: vocevera
il 11/03/2013 alle 15:18
Inviato da: GianFrusaglia
il 09/03/2013 alle 13:41
Inviato da: vocevera
il 09/03/2013 alle 11:32