Un blog creato da ipergix71 il 28/02/2009

Il Nido del Picchio

Ricominciamo a pensare?

 
 
 
 
 
 

NOVITA' MARZO 2011

“Si tratta dell'ultimo libro che uno dei maggiori teologi del XX secolo si era proposto di scrivere come atto conclusivo del suo percorso intellettuale e scientifico, prima ancora di essere eletto Papa. Così l'autore non intende parlare in primo luogo quale Romano Pontefice, ed il libro non vuole essere un atto ufficiale del suo magistero. Ma questa apparente debolezza in realtà si rivela la forza di un libro che desidera liberamente interloquire con tutti. L'analisi tanto appassionata quanto scientificamente rigorosa degli avvenimenti - l'Ingresso a Gerusalemme, la Lavanda dei piedi, l'Ultima Cena, il Getsemani ed altro ancora - è come attraversata da una nota di sottofondo sempre ricorrente: è la domanda di importanza decisiva a un tempo per lo studioso e per ogni credente: il Gesù nel quale crediamo è anche il Gesù veramente esistito? I Vangeli ci mostrano la figura di Gesù la più storicamente sensata e convincente?”

 
 
 
 
 
 
 

NOVITA' EDITORIALE FEBBRAIO 2011

Glorifica il tuo figlioIl volume presenta meditazioni bibliche sul capitolo 17 del Vangelo secondo Giovanni, noto fin dal XVI secolo come "preghiera sacerdotale" e, più recentemente, come "preghiera dell'unità". Il brano giovanneo riferisce le ultime parole di Gesù prima del suo arresto e della sua passione: alla presenza del Padre, Gesù commemora il suo passaggio nel mondo, prega per i discepoli, perché abbiano la forza di compiere la loro missione, e per tutti coloro che crederanno nelle generazioni future affinché abbiano la perfezione dell'unità tra loro e con il Padre. "Inserirsi in questa preghiera", scrive Gianluigi Corti presentando il suo commento, "vuol dire sentirsi protetti dall'affettuosa attenzione del Signore, vincere la paura del mondo, ritrovare la speranza per un futuro di gloria nella contemplazione di Gesù accanto al Padre".

 
 
 
 
 
 
 

PER LA LETTURA.

Chiesa nel Sud

Descrizione dell'opera

Perché il Mezzogiorno non riesce a decollare? Che cosa impedisce il suo riscatto umano e sociale? Può la Chiesa contribuire ad avviare un processo di crescita e di promozione per la gente del Sud? Riuniti a Napoli il 12 e 13 febbraio 2009, i vescovi dell'Italia meridionale insieme alle loro rispettive delegazioni si sono posti tali domande con urgenza pastorale. Presente con 80 diocesi, 4.000 parrocchie, un'infinità di associazioni, scuole, istituti religiosi e aggregazioni varie, la Chiesa è forse l'unica rete che si estende su tutto il territorio del Sud Italia in maniera così ramificata. Passare da una pastorale difensiva a un'azione più profetica e creativa, in vista del bene comune, è l'impegno scaturito dall'incontro di cui il volume dà testimonianza. Una rinnovata strategia ecclesiale aiuterà infatti a impiegare con maggiore determinazione a servizio della gente tutta la capillare organizzazione e il potenziale educativo di cui la Chiesa dispone.

Note sul curatore

Adolfo Russo è vicario episcopale per la cultura dell'arcidiocesi di Napoli.

 
 
 
 
 
 
 

LÌ DOVE SONO

46“Lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo. E’ in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini. Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria”.  Josemarìa Escrivà, dall’omelia “Amare il mondo appassionatamente”, 8 ottobre 1967.

 
 
 
 
 
 
 

NOVITA' EDITORIALE

papa lindau

“Questa antologia riunisce alcuni dei più importanti testi scritti da Joseph Ratzinger nel corso degli anni, prima come cardinale e poi da pontefice. Testi nei quali – sposando da par suo profondità, sensibilità e rigore – esprime il proprio pensiero sulle questioni dottrinarie e teologiche più rilevanti, così come sui temi più controversi del nostro tempo. L’opera curata da Umberto Casale è articolata in due parti. La prima ospita cinque sezioni dedicate ai principali soggetti della vasta produzione ratzingeriana: la teologia fondamentale, la teologia dogmatica (cristologia e pneumatologia, ecclesiologia, escatologia), la liturgia, la teologia morale, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. La seconda parte presenta invece una scelta dei testi composti dopo l’elezione al soglio pontificio. Come scrive Umberto Casale nell’introduzione, «Ratzinger ha proposto un illuminismo sinonimo di intelligenza e di ricerca della verità, espressione dell’uomo che, grazie alla conoscenza della verità di cui è capace, acquisisce sia la propria dignità “trascendente”, sia il proprio potere critico e demistificatore, entrambi sinonimi di libertà». Edizioni Lindau

 
 
 
 
 
 
 

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PER RIFLETTERE CON UN SORRISO

 
 
 
 
 
 
 

PERCHE' QUESTO BLOG?

bAlcuni amici mi chiedono: “Perché questo blog?”. E’ un piccolo avamposto dove è possibile fermarsi per osservare quelle piccole perle quali una “colletta” o una “antifona” della liturgia della Parola. Nessun “catechismo”, nessuna “regola” da scrutare, nessun “precetto” da scagliare contro.

“Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo”.(Gv. 12, 47) 

La speranza: far imbattere chiunque nel sublime fascino della Scrittura. Dio è bellezza che attrae: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”.(Gv. 12, 32)

“Infine, mi rivolgo a tutti gli uomini, anche a coloro che si sono allontanati dalla Chiesa, che hanno lasciato la fede o non hanno mai ascoltato l’annuncio della salvezza. A ciascuno il Signore dice: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. (Ap. 3,20) (Benedetto XVI, Verbum Domini, L.E.V. 2010, pagg. 231,232).

 

Tutto il resto, verrà dopo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
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Silenzio

Post n°131 pubblicato il 12 Maggio 2009 da ipergix71

 “Io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome… darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato” (Is 56,5). Questo passo 122tratto dal Libro del profeta Isaia offre le due semplici parole che esprimono in modo solenne il significato profondo di questo luogo venerato: yad – “memoriale”; shem – “nome”. Sono giunto qui per soffermarmi in silenzio davanti a questo monumento, eretto per onorare la memoria dei milioni di ebrei uccisi nell’orrenda tragedia della Shoah. Essi persero la propria vita, ma non perderanno mai i loro nomi: questi sono stabilmente incisi nei cuori dei loro cari, dei loro compagni di prigionia, e di quanti sono decisi a non permettere mai più che un simile orrore possa disonorare ancora l’umanità. I loro nomi, in particolare e soprattutto, sono incisi in modo indelebile nella memoria di Dio Onnipotente. Uno può derubare il vicino dei suoi possedimenti, delle occasioni favorevoli o della libertà. Si può intessere una insidiosa rete di bugie per convincere altri che certi gruppi non meritano rispetto. E tuttavia, per quanto ci si sforzi, non si può mai portar via il nome di un altro essere umano. La Sacra Scrittura ci insegna l’importanza dei nomi quando viene affidata a qualcuno una missione unica o un dono speciale. Dio ha chiamato Abram “Abraham” perché doveva diventare il “padre di molti popoli” (Gn 17,5). Giacobbe fu chiamato “Israele” perché aveva “combattuto con Dio e con gli uomini ed aveva vinto” (cfr Gn 32,29). I nomi custoditi in questo venerato monumento avranno per sempre un sacro posto fra gli innumerevoli discendenti di Abraham. Come avvenne per Abraham, anche la loro fede fu provata. Come per Giacobbe, anch’essi furono immersi nella lotta per discernere i disegni dell’Onnipotente. Possano i nomi di queste vittime non perire mai! Possano le loro sofferenze non essere mai negate, sminuite o dimenticate! E possa ogni persona di buona volontà vigilare per sradicare dal cuore dell’uomo qualsiasi cosa capace di portare a tragedie simili a questa! La Chiesa Cattolica, vincolata agli insegnamenti di Gesù e protesa ad imitarne l’amore per ogni persona, prova profonda compassione 123per le vittime qui ricordate. Alla stessa maniera, essa si schiera accanto a quanti oggi sono soggetti a persecuzioni per causa della razza, del colore, della condizione di vita o della religione – le loro sofferenze sono le sue e sua è la loro speranza di giustizia. Come Vescovo di Roma e Successore dell’Apostolo Pietro, ribadisco – come i miei predecessori – l’impegno della Chiesa a pregare e ad operare senza stancarsi per assicurare che l’odio non regni mai più nel cuore degli uomini. Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe è il Dio della pace (cfr Sal 85,9). Le Scritture insegnano che è nostro dovere ricordare al mondo che questo Dio vive, anche se talvolta troviamo difficile comprendere le sue misteriose ed imperscrutabili vie. Egli ha rivelato se stesso e continua ad operare nella storia umana. Lui solo governa il mondo con giustizia e giudica con equità ogni popolo (cfr Sal 9,9). Fissando lo sguardo sui volti riflessi nello specchio d’acqua che si stende silenzioso all’interno di questo memoriale, non si può fare a meno di ricordare come ciascuno di loro rechi un nome. Posso soltanto immaginare la gioiosa aspettativa dei loro genitori, mentre attendevano con ansia la nascita 124dei loro bambini. Quale nome daremo a questo figlio? Che ne sarà di lui o di lei? Chi avrebbe potuto immaginare che sarebbero stati condannati ad un così lacrimevole destino! Mentre siamo qui in silenzio, il loro grido echeggia ancora nei nostri cuori. È un grido che si leva contro ogni atto di ingiustizia e di violenza. È una perenne condanna contro lo spargimento di sangue innocente. È il grido di Abele che sale dalla terra verso l’Onnipotente. Nel professare la nostra incrollabile fiducia in Dio, diamo voce a quel grido con le parole del Libro delle Lamentazioni, così cariche di significato sia per gli ebrei che per i cristiani:

“Le grazie del Signore non sono finite,

non sono esaurite le sue misericordie;

Si rinnovano ogni mattina,

grande è la sua fedeltà;

«Mia parte è il Signore – io esclamo –,

per questo in lui spero».

Buono è il Signore con chi spera in lui,

con colui che lo cerca.

È bene aspettare in silenzio

la salvezza del Signore” (3,22-26).

 

Cari Amici, sono profondamente grato a Dio e a voi per l’opportunità che mi è stata data di sostare qui in silenzio: un silenzio per ricordare, un silenzio per pregare, un silenzio per sperare.

 

Visita al Memoriale di Yad Vashem, discorso di Benedetto XVI, 11 maggio 2009.

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Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 15/05/09 alle 11:09 via WEB
Oggi mi è capitata una fortuna : LA MERAVIGLIA (Una donna speciale catturata da un impensabile volontariato e che mi ha fatto quasi vergognare della mia pochezza) A metà incontro oggi pomeriggio improvvisamente un’ avvenente donna sulla quarantina con agili movimenti, ad un cenno della presidente il gruppo, va ad occupare la posizione centrale del tavolo assembleare ed inizia a parlare muovendo con piacevole efficacia testa e mani. Le prime frasi non le capisco bene perché incantato dalla melodia della sua bella voce, dall’abbigliamento sobrio e di classe senza mancare d’essere sbarazzino con un foulard annodato in modo singolare al collo, compendiato da occhi celesti ed espressivi, dalla pettinatura moderna e dall’assenza di qualsiasi appunto scritto a supporto dell’esposizione; sarà così per due ore avvincenti. Ho captato che Silvia C. è laureata in tedesco, sposata da 16 anni con Massimo, altrettanti del suo forte interessamento per un improbo compito svolto con passione contagiosa ed efficacia, nonostante i 4 figli che nel frattempo le sono nati. E’ responsabile della Casa Santa Chiara: poco più di una decina di appartamentini in cui sono ospitate delle donne particolari: “mamme psichiatriche”, con figli inferiori ai 10 anni. La struttura è collocata centralmente in un edificio moderno ed è sostenuta sia dalla Parrocchia, sia dal volontariato e sia dalle istituzioni. Come prima conseguenza per le capacità e i risultati personali si è trovata coinvolta sempre più strettamente con le strutture pubbliche (carceri, tribunali, comune, …). Spesso è chiamata al difficile compito di dover giudicare se una madre è “adeguata” ad accudire i figli, per il presente ed in prospettiva futura. Colpisce in breve tempo la carica vitale di questa ‘rara avis’ , come la trasmetta tutti, la progressione della sua esposizione a braccio, l’incanto per un grande senso delle cose e della vita, la coscienza gioiosa di impiegare la sua bella esistenza a beneficio degli altri tra l’adorazione corale della sua famiglia che l’aiuta volentieri. Espone come vive in questa comunità ove c’è la necessità di un’ attiva e regolarissima presenza, come si sostiene, che finalità e risultati, quali motivazioni, come gestire efficacemente i rapporti con le istituzioni e soprattutto racconta l’origine di queste donne: vittime della prostituzione forzata, zingare messe incinte per punizione d’essersi rifiutate di rubare, carcerate per i più vari motivi, protette per mafia, ex tossicodipendenti, extracomunitarie. Tutte violentate, abusate, picchiate in tutta la loro esistenza e rese gravide fin dall’adolescenza e quasi tutte situazioni in cui la personalità e la cultura delle interessate è stata ridotta vicino a zero. La cultura d’origine e la religione fanatica hanno svolto spesso un ruolo determinante che si modificherà ad iniziare da questa esperienza, con fatica e con il tempo. La maggior parte delle centinaia transitate in oltre un decennio ce l’hanno fatta. Alcune di queste hanno introiettato un rapporto con gli uomini solamente fisico; con loro nessun aiuto concreto, nessuna comunicazione affettiva, nessuna fiducia. Complice principale la gretta crudeltà degli ambienti in cui sono vissute; questo per esempio si nota si nota nella simbiosi totale madre-figlio delle africane spesso superstiti martoriate dal viaggio di mesi terminato con la traversata in barcone, nella sottomissione alle imposizioni originali degli usi per le bengalesi, alla cancellazione del passato nella mente delle cinesi, alla paura costante in cui vivono per altre etnie, … Ma in tutte l’amore per i figli, il desiderio di ritrovare la voglia di vivere, un passato di umiliazioni da ricostruire partendo dalle macerie, la fatica di comprendere che possono ritrovare la dignità, un futuro per loro e i figli, una gioiosa speranza nei casi migliori. Perché ? Perché la struttura in questione è nata e mantenuta da un’’anima’’ diversa rispetto ad analoghe pubbliche realizzazioni che forniscono prevalentemente vitto ed alloggio coi servizi previsti dalle leggi; anzi qui viene privilegiato il senso di appoggio familiare, la spalla amicale, la disponibilità al comune grande bisogno di parlare. Nasce attraverso Silvia la fiducia reciproca, la stima sincera, l’empatia comunicativa, l’ordine nella vita individuale e collettiva della piccola comunità coadiuvata da una decina di operatori selezionati solo in base alla capacità e sentimento. Tutti i risultati sono frutto unicamente di lavoro assiduo e ricco di abnegazione, sviluppato su tempi a volte lunghi ed attento a non trascurare niente di quello che può contribuire a percepire i pensieri di persone che a volte non sanno esprimersi; frequentemente si raggiungono risultati sorprendenti e impensati. Più di qualche volta le ospiti si dedicano a fare altrettanto con altre sventurate, formano famiglie normali, trovano lavoro e stima. Le situazioni comiche o grottesche non mancano nella vita quotidiana anche per le continue visite di polizia, carabinieri, questura, guardie carcerarie, medici, … Ha fatto storia a sé ed ha incantato tutti il racconto della storia una madre cinese che era in attesa del terzo figlio nel momento in cui è giunta 3 anni fa in questa casa dopo essere stata dimessa dal carcere. L’urgenza era grande in quel momento e la donna fino allora non era mai stata visitata da un medico, non sapeva una parola d’italiano, riteneva che dovesse dedicarsi totalmente ed incondizionatamente ai figli. Il compagno viene ri-spedito d’urgenza nel paese d’origine per crimini gravi cui lei aveva partecipato involontariamente. E’ stato necessario attaccare sui muri della sua stanzetta una serie di fogli contenete ciascuno il disegno delle cose necessarie, specialmente per i figli, assieme alla pronuncia della parola in cinese e in italiano; per il cibo emerge subito che non desidera nessun alimento dal momento che lo porta con sè: un grosso sacco di plastica ! Lo trascina continuamente facendo uscire un odore puzzolente e dolciastro, contiene una grande quantità di ostriche secche preparate in precedenza e che sono l’unico cibo per lei e figli; menù fisso quotidiano: 5 ostriche per persona ogni giorno! Appena le si presenta l’occasione chiede di allevare altri molluschi nel lavandino della nuova casa per poterli consumare freschi. Il medico M. rimane stupito che i bambini siano sanissimi con simile alimentazione, bambini che a scuola si rivelano bravissimi. La madre per poter parlare con l’insegnante ha bisogno di una procedura speciale: permesso dal giudice (4 mesi d’attesa) e scorta carceraria ! Altra storia è quella di una ragazza giovanissima che un’amica le ha quasi imposto, appena sposata con Massimo: -Tu devi assolutamente trovare una sistemazione per questa ragazza ! – La sventurata rispose: -SI !- Si è trovata questa ragazza straniera incinta e proveniente d’altra cultura catapultata a casa sua come non avrebbe mai pensato. Questa ragazza maltrattata da sempre ed orfana, appena grandicella è stata considerata una merce, una forza lavoro; è stata inviata in una famiglia a lavorare. Giunta da poco in tale abitazione è rimasta affascinata da un uomo unicamente perché rappresentava la figura paterna che a lei era mancata da sempre; è giunta con lui ad un rapporto sessuale senza sapere cosa significasse, senza sapere come nascano i bambini, senza preparazione alcuna,…. e si è ritrovata incinta con la vergogna di presentarsi in pubblico, cosa inaccettabile per lei. Silvia e marito ’hanno accolta a casa loro! A passeggio era questa straniera a camminare a braccetto di Massimo per giustificare la sua pancia, chè altrimenti nella sua cultura significava lapidazione. Alla mattina presto si collocava sognante a letto tra loro due, e …così fino al parto, di cui non sapeva niente, né dei neonati (sembra abbia detto quando le misero in braccio il neonato: - che devo darne di questo fagotto ?-), e similmente di tutto il resto. I particolari sarebbero tanti ed anche divertenti, ma la brevità dello scrivere non lo consentono. E’ necessaria proprio una preparazione psicologica acuta e l’esperienza di Silvia per calibrare il coinvolgimento e la comprensione razionale degli svolgimenti di queste vite che in precedenza erano destinate alla dannazione umana. E’ questa lucida capacità a capire, a parlare, a trasmettere, ad organizzare che l’hanno fatta ammirevole; le caratteristiche atte a fare di questa donna una persona speciale, tanto è vero che se n’è accorto pure l’ONU invitandola a maggiori incarichi, compiti che ha rifiutato per il motivo validissimo d’essere a metà del tempo d’attesa del suo ultimo figlio; un figlio che per essere nato da cotanta madre e crescere in questa famiglia allargata sarà senz’altro troppo fortunato rispetto agli altri suoi coetanei.
 
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IN LIBRERIA

La fonte Q

La fonte "Q". Da alcuni decenni, la teoria detta delle "due fonti" è la più seguita tra gli specialisti per illustrare la nascita dei vangeli sinottici. I redattori dei vangeli di Matteo e di Luca avrebbero attinto a due fonti: il vangelo di Marco e una fonte chiamata "fonte Q". L'ipotesi dell'esistenza di questo documento è stata formulata nel XIX secolo, rivelandosi particolarmente feconda. Ma in che modo è possibile ricostruirne il testo? Qual è il suo contenuto teologico? Quale il volto di Gesù che ne emerge? Queste le domanda a cui tentano di rispondere Nathalie Siffer e Denis Fricker. Dopo aver introdotto i lettori nella storia della formazione dei vangeli, gli autori invitano a visitare il cantiere della ricostruzione della fonte Q: il documento - essenzialmente una raccolta di parole e di discorsi di Gesù - ne traccia un ritratto originale e inedito, che ha tutti gli elementi per essere ritenuto molto antico". 

 
 
 
 
 
 
 

NOVITA' EDITORIALE MARZO 2010

IN LUI ERA LA VITAIn Lui era la vita “Questo commento al Vangelo di Giovanni sembra muoversi su quattro registri, che ne mostrano al tempo stesso i pregi ed i limiti, assunti peraltro con piena consapevolezza. Il primo registro è quello contemplativo: esso risponde alla domanda «che cosa dice il testo in sé»? L'Autore insegue nel testo il continuo ritorno dei verbi del «vedere», sfidando il lettore a guardare l'invisibile che viene a rivelarsi e nascondersi nei segni della storia. Agli occhi della fede si apre così nella corposità del testo e del racconto la profondità del Vangelo spirituale”

Dalla Presentazione di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti 

 
 
 
 
 
 
 

13

500 curiosità della fede “Ci sono parole nelle Sacre Scritture delle quali, per la loro importanza e ricorrenza, vorremmo conoscere il significato storico, simbolico, etimologico. Acqua, Angeli, Adulterio, Giustizia, Morte, Satana, Verginità, Vita, e così per molte altre, Ravasi offre una scheda completa. A queste voci fondamentali se ne aggiungono numerose altre che costituiscono vere curiosità per una più approfondita conoscenza del vocabolario della fede. Che vuol dire Abbadon, Ziqqurrat, Idolotiti, Litostrato? Ma ci sono anche termini in apparenza più comuni come Zizzania, Vento, Impudicizia ecc. di cui Ravasi definisce il senso e l'uso”.

 
 
 
 
 
 
 

PER LA LETTURA

Il Papa, Nietzsche e la cioccolata

“Il titolo del volume bene esprime le strade seguite dalla ricerca: l'interpretazione(Nietzsche)di un dibattito di teologia morale(il papa)su un episodio di storia dell'alimentazione(la cioccolata). Il tema è uno spunto per ragionare anche sul presente, su questioni che trovano la Chiesa un po' distratta come i business legati a cosmesi, salutistica, body fitness e gourmandise. Ed è una sollecitazione ai teologi affinché non si lascino sfuggire le molte sfide, assai prossime al vissuto dei cristiani, che i 'Nuovi Mondi' di oggi pongono”.

Note sull'autore

Claudio Balzaretti (1956) è ordinario di filosofia e scienze sociali nei licei statali. Laureato in lettere classiche e candidato al dottorato in esegesi presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, ha insegnato esegesi biblica presso il Seminario della diocesi di Novara. I suoi articoli spaziano dalla filologia classica e semitica alla letteratura e all'esegesi. Ha collaborato a diverse recenti introduzioni all'Antico Testamento in lingua italiana. Ha pubblicato: Esdra-Neemia. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 1999); "Missa". Storia di una secolare ricerca etimologica ancora aperta (Roma 2000); I libri delle cronache (Roma 2001); I libri dei Re (Roma 2002); 1-2 Maccabei (Padova 2004); 1-2 Re (Padova 2008).

 

 
 
 
 
 
 
 

ANCORA UN SORRISO

 
 
 
 
 
 
 

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PER LA LETTURA

Cosa accade nella messa

Descrizione dell'opera.

"La Messa è l'esperienza fondamentale della relazione del credente con Dio per mezzo di Gesù, celebrata in tutta la sua pienezza. In essa accade qualcosa di fondamentale per l'uomo: Dio ha concentrato la totalità del suo amore salvifico nei confronti del mondo nell'azione rituale e nelle parole della liturgia eucaristica. Indirizzandosi al cristiano comune semplicemente interessato a comprendere meglio la Messa, l'autore lo introduce a tale mistero aiutandolo ad approfondire i vari momenti della celebrazione che, tramite una forma, trasmettono un contenuto di salvezza. Il piano del volume segue l'ordine cronologico, iniziando con i riti introduttivi e concludendo con il rito di congedo. Tra questi si inseriscono le due parti principali della celebrazione, la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica. Note sull'autore. Jeremy Driscoll, nato nel 1951, dal 1973 è monaco benedettino all'abbazia di Mount Angel in Oregon (USA). Si occupa di Sacra Scrittura, patristica, liturgia e teologia. È docente di teologia presso il Mount Angel Seminary e professore associato di teologia presso il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo di Roma".

 

 
 
 
 
 
 
 

PER LA RIFLESSIONE

9788810508428g“In questi ultimi decenni, almeno nel contesto occidentale, nulla ha lunga vita, tutto rientra nella logica di mercato dell'usa e getta. Il fenomeno ha assunto caratteristiche tali da non apparire più soltanto come processo ordinario dell'esistenza, ma come espressione caratteristica della vita stessa. Anche per le scelte di vita un tempo ritenute irrevocabili, perché legate alla fede - consacrazione religiosa, sacerdozio, matrimonio come sacramento -, si assiste al loro sbriciolarsi nelle età più diverse e per le circostanze più varie. Ciò sta portando alcuni, anche all'interno del mondo cattolico, a teorizzare l'impossibilità, oggi, di una fedeltà per sempre. Il volume si colloca in questo dibattito, domandandosi se la fedeltà sia necessariamente connessa con il crescere e svilupparsi dell'identità personale oppure sia una forzatura esterna. E nella ricerca di una risposta mette in dialogo le ragioni della teologia con le acquisizioni della psicologia del profondo”.

 
 
 
 
 
 
 

PER RIFLETTERE CON UN SORRISO

 
 
 
 
 
 
 

PER APPROFONDIRE

9788810251096g

“Il volume propone gli atti del primo convegno della Società internazionale per lo studio della Retorica biblica e semitica, svoltosi a Roma dal 15 al 19 settembre 2008, proficua occasione di comunicazione e di scambio tra studiosi che praticano l'analisi retorica. Cinque le conferenze presentate, a firma di specialisti di chiara fama come il card. A. Vanhoye, P. Bovati, M. Cuypers, B. Standaert e R. Meynet. Ad esse si aggiungono le comunicazioni di docenti giunti da Lisbona, Pescara, Lugano, Strasburgo e Roma, e di studenti di dottorato e licenza in teologia biblica”.

 
 
 
 
 

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