Un anno di vita nel tentativo di conoscere se stessi attraverso la quotidianità. E' questo il filo conduttore del romanzo del giornalista Alberto Samonà dal titolo "Il padrone di casa", pubblicato da Robin edizioni.
Dodici sono i mesi raccontati nelle pagine de Il padrone di casa, racchiusi in altrettante lettere che il protagonista scrive a un’amica lontana. E tuttavia, il tempo è anche metafora di un ritmo "circolare" che, in un certo senso, scandisce tutto lo svolgersi del racconto, affidato alla forma del romanzo epistolare.
In 156 pagine viene esposto questo anno di vita, vissuto da un uomo, che affida alla propria amica le “confessioni” sulla propria condizione spirituale. Il punto di vista del protagonista è quello di un affermato studioso di esoterismo, che dopo una vita trascorsa a incassare i complimenti dell’intellighenzia e degli intellettuali suoi colleghi, vive un’esperienza che lo pone in una condizione nuova. A seguito di questo avvenimento, apre gli occhi e si rende conto di avere trascorso troppo tempo a studiare l’universo della simbologia occulta e della spiritualità, scrivendo anche brillanti saggi su queste materie, senza però sentirne mai l’intimo significato connesso a un reale lavoro su se stesso. Da questa presa di coscienza, l’uomo è come se rinascesse in una condizione differente, della quale scrive nelle proprie lettere, raccontando i tentativi e le impressioni nuove della vita ordinaria, che appaiono così sorprendenti e ricche agli occhi di chi prova a osservare. La destinataria delle lettere, che vive in una terra lontana, non risponde ed è forse proprio lei la figura principale del romanzo di Samonà: il suo prolungato silenzio, infatti, la rende misteriosa e regale. È quasi come l'esatto opposto dell’anonimo intellettuale che scrive freneticamente i propri resoconti: la sua perfetta polarità contraria, quella che invece di scrivere e parlare vive in un "centro di gravità permanente", in quiete e in silenzio. Ma qualcosa alla fine viene smosso e anche il silenzio assume la propria forma.
Il padrone di casa è un libro contro il quale si impatta già dalla copertina, dove è riprodotto un dipinto sul quale sono tracciati cerchi che si incrociano in un turbinio di grigi, bianchi e blu, fino a quando una linea curva di un rosso vermiglio non si frappone in questa apparente tranquillità, spezzando d’un tratto il gioco armonico dei cerchi e dei colori. Proprio come avviene al protagonista, autore delle dodici lettere.
Il padrone di casa, appare come un originale saggio sul percorso iniziatico, “travestito” da libro di narrativa. Una domanda resta senza risposta: quando il padrone di casa farà ritorno nel "luogo" che gli appartiene?
Un libro da leggere!!!
Alberto Samonà vive e lavora a Palermo come giornalista. Ha pubblicato Le colonne dell’eterno presente (2001), La Tradizione del Sé (2003). È stato autore dello spettacolo teatrale Una fiamma a Campo de’ Fiori e di diversi racconti, alcuni dei quali messi in scena a teatro.
Sesso: M
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