NOOOOO...

Post n°46 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da Mamma_Ge

NOOOOOO...

 

- A tutti i governi corrotti, ladroni, fallimentari, alla estrema destra e sinistra, ai

  fenomeni da baraccone

- A politici bugiardi e superpagati con denaro pubblico, mai davvero puniti

- A tangentopoli 2 e a tutti i tipi di corruzione, tanto più se del bene pubblico

- A tutte le mafie e gli spacciatori di droga

- Al femminicidio, mai sufficientemente punito

- Alla disoccupazione degli adulti  e alla precarietà dei giovani

- All’inquinamento e le malattie derivanti

- A sviluppi di produzione incontrollati

- Alla nazionalità regalata ai figli di immigrati, essi non sono apolidi ma mantengono 

  la nazionalità dei genitori fino alla loro scelta di volere, e meritare, di 

  cambiarla

- Ai successori eventuali del Papa: no a Scola, troppo superbo, arrogante,

  autocompiaciuto; no a Bertone e Bagnasco perché sostenitori di gente

 come Berlusconi e Letta; no a quel prelato che ha  istituito i legionari di

 Cristo troppo criticati e ha preso i soldi per coprire la pedofilia in America;

  no a un Papa nero perché ancora non siamo davvero pronti a tanto

 

Sìììììì...a tutti questi NOOOO, e quelli che ritenete prioritari!

 Mamma Ge

 

 
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LA VERITA'

Post n°45 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da Mamma_Ge

 

La Verità                                                  

 Definizione: La verità è la qualità di essere vero, o perché corrisponde alla realtà o perché è conforme alle regole logiche del pensiero ( Diz. GARZANTI )

Concetto base:

-   La verità corrisponde ad una realtà, ma ogni realtà ha la sua verità, quindi la verità non è una sola;

-   Per l’uomo c’è la verità legata al suo vero essenziale, poi c’è la verità contingente che dipende dallo stato psico-fisico della persona e che viene determinata dal suo ambiente, dalla sua cultura, poi c’è la verità istintiva e quella mediata che dipendono dalla maturità della persona, ed infine ognuno ha la sua verità in quanto ognuno è unico e distinto per provenienza e formazione personale;

-      La verità come forma naturale del vero è riconoscibile perché è uguale per tutto l’esistente; ciò valeva anche per l’uomo primitivo, e lo è ancora nei bambini piccoli, quando cioè non c’è mediazione del pensiero, bensì solo spontaneità nelle espressioni;

-         La verità è la linea retta, quella più breve tra due punti, ed economica perché priva di storture ed eventuali necessità di rettifiche;

-         La verità può variare con la crescita personale, l’esperienza, la maturità, con il senno di poi; 

-         Vivere, o dire, la verità significa, in ogni momento, valutare se stessi ed ogni altra cosa sotto tutti i loro aspetti, la loro fonte e la loro portata, per cui essa non va spiattellata senza riflessione ma mediata secondo la nostra capacità complessiva di criterio e anche di quella del destinatario;

-         Non vivere, o non dire, la verità significa che 1) si è costretti da un forza maggiore a nascondere se stessi, oppure 2) che si fugge davanti al nostro vero per infantilismo, ritardo mentale, paura o voluto inganno, o, ancora, 3) che optiamo di dare la precedenza a delle priorità che riteniamo più importanti di noi stessi, come p.es. una reale necessità nella vita di una persona cara, ecc.;

-         Tacere la verità, p.es. pro bono pacis, ha una sua validità solo se rientra nella com–prensione di uno stato di cose; anteporre la nostra verità a speculazioni astratte o a cause non meglio controllabili o a delle cosiddette ’ragioni di stato’ significa non apprezzare sufficientemente noi stessi e il nostro vero, o che semplicemente ci accodiamo acriticamente a qualcuno o che temiamo il giudizio di chi non sappiamo contrastare; tacere la verità può anche indurre ad omissioni creando difficoltà successive;

-        La bugia, o la non-verità, quindi, rientra nel linguaggio virtuale che usa l’uomo immaturo, impaurito, impotente; l’uomo che E’ non ha bisogno della bugia, perché ciò che E’ non è contestabile;

-       Ovviamente le bugie hanno le gambe corte, e se non vogliamo rotolare giù nel baratro, bisogna soffermarsi a riflettere: dove si va di questo passo, se vale la pena, se questo andazzo è proprio così conveniente a breve e lungo termine, se proprio non abbiamo di meglio, se la nostra intelligenza è tutta qui o se noi, umanità, abbiamo forse una qualche missione da compiere?

-         Per i delinquenti, e simili, non esiste né verità, né amicizia, né accordo che non possa essere trasgredito, esiste solo il falso, l’omertà, il profitto a qualunque prezzo; essi sono delle non-persone;

-         Tra i Comandamenti il più importante è di fatto quello della  falsa testimonianza, perché da una stortura iniziale seguono tante altre a effetto domino;

-         Io sono la via, la  verità e la vita, disse Gesù, e di fatto non c’è vera vita senza verità; noi altri siamo o con Lui o contro di Lui e perciò contro noi stessi!

Cosa fare:

-         In un mondo costruito sulla falsità non puoi girare esponendo il vessillo della verità, saresti subito sopraffatto da chi non ha le tue remore; ma non c’è bisogno di allinearsi ai falsificatori, con la consapevolezza di te stesso e con forza e coraggio puoi evitare l’ingranaggio malefico, questo comporta forse qualche esclusione, ma non è una grave perdita conoscendone la consistenza;

-         Non dire la verità significa essere o mandare fuori strada se stessi o altri, è come se ad uno che ti chiede di indicargli una strada tu lo mettessi su un percorso sbagliato, oppure, come se al tuo medico tu denunciassi una malattia che non corrisponde al tuo reale stato fisico ed egli ti curasse per quello che tu hai dichiarato e non per il tuo vero male;

-         Tu sai quando dici il falso, significa che non hai avuto il coraggio di ottenere altrettanto con la verità, quindi sei deficitario come persona;

-         Le tue falsità, inoltre, inducono altri a non crederti più nemmeno se, per caso, tu dicessi la verità; inoltre, chi si fa la fama di bugiardo, crea una diffidenza attorno a se di cui resterà sempre uno strascico di ricordo e anche questo di te sarà semmai ricordato;

-         Le falsità degli altri sono riconoscibili dai fatti (dai loro frutti li riconoscerete), ma anche le loro parole vanno ben soppesate prima di dare credito; non avere fretta di prendere tutto per oro colato, confronta;

-         Il mondo del lavoro, oggi più che mai, essendo stata accontonata l’impostazione positiva della vita, si muove non più su un binario di una utilità artigianale, del piacere e dell’orgoglio di svolgere una determinata attività, ma solo sul profitto a basso costo, dell’arrembaggio, della prevaricazione, del raggiro, del non-valore e della mancanza di rispetto sia nella produzione, per il prodotto stesso, nel rapporto con la clientela, sia nella gestione del denaro, ecc.; un giovane che si immette nel lavoro viene pungolato a imparare a stare al mondo, che significa accettare le storture inevitabili e produrne di ulteriori nella corsa al guadagno; l’uomo di successo oggi non è una persona contenente il vero e il falso, quindi con una moralità umana, ma è una macchina per fare soldi e crearsi agganci di potere;

-         Per la tua serenità d’animo e per non perdere il rispetto di te stesso, e in fondo anche quello degli altri, ti conviene trovare un lavoro che ti interessi, che ti faccia piacere svolgere e che ti tenga lontano da ingranaggi d’assalto; per essere ancora meno ricattabile sul piano della sopravvivenza attingi direttamente dalla terra la copertura delle tue necessità primarie;

-         Se fino all’ultima generazione l’educazione dei figli, piccoli e grandi verteva su una base morale umana e cristiana, quindi su valori umani nell’essere ed apparire, oggi questi valori sono stati sovvertiti da una libertà senza responsabilità, da carriere combinate e senza merito, da una accelerazione di produzione e consumo senza reale necessità, da una vita senza prospettive e senza una meta che non sia di una sgradevole futilità; il peggio è che ai propri figli un genitore oggi deve insegnare non solo la moralità della persona per un sereno percorso di vita, ma anche il nuovo andazzo, il linguaggio sconclusionato e superfluo in voga, il come difendersi dalle nuove aggressività e come cercare di salvarsi con capre e cavoli;

-         Remare contro corrente è molto faticoso, esporsi da spaventapasseri solitario significa fare da bersaglio, tanto è vero che gli uomini più onesti della storia sono stati uccisi perché disturbavano la disonestà, perciò se non sei uno spirito particolarmente battagliero bisogna che ti trovi un posto al sole lontano dalle grandi vie di percorrenza veloce per non essere travolto;

-         Tra le amicizie trova chi corre con il tuo stesso ritmo e per le tue stesse finalità.

Auguri di buon viaggio sulla retta via, per la vita!

Mamma Ge

 

 
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DONNA E RELIGIONE

Post n°44 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da Mamma_Ge

Donna e religione

 La donna, a differenza dell’uomo, vive nel primario, nel tempo reale, nell’assoluto, e nessuno più di lei è vicino al mistero della Creazione; essa è per suo figlio e per tutta la sua famiglia sostegno e guida anche spirituale, e per le sue pene reali, tradotte in tante candele accese, essa necessita del conforto di un Dio vero, di una religione tangibile, di una Chiesa presente. La donna è la fedele più fedele della Chiesa, ma essa non rientra nel grande discorso né religioso, né ecclesiastico, non ne riceve diritto di presenza se non come fedele ospite o religiosa ‘serva’, e non vi trova riconoscimento come donna, soggetto umano e sociale.

Con l’enciclica sulla donna, la Chiesa ha almeno cessato di perseguitare costei come ‘creatura del diavolo’, senza accettarla però ancora come co-protagonista nelle decisioni vitali riguardanti quella parte dell’umanità che le appartiene, cioè se stessa e i figli che tutt’ora sono solo i suoi.

La Chiesa monolitica, maschile, forse non deve tenere conto dei cambiamenti sociali, e intrapersonali, avvenuti negli ultimi decenni: che il metro umano è oggi accresciuto in virtù di possibilità mai prima esistite, come dimostrano la biologia nel suo complesso, la medicina, la tecnologia... e che di pari passo anche i valori umani e morali si stanno di fatto autoampliando.

La donna è coinvolta direttamente in questo cambiamento, in quanto essa è oggi presente anche senza intercapedine maschile, ed essa è la maggiore interessata ad una nuova chiarezza, personale e collettiva, per poter orientare se stessa, i figli e la sua famiglia. Essa vuole un dialogo, con l’uomo, laico e religioso, per com-prendere e partecipare alla vita sociale e religiosa della sua comunità di appartenenza.

Il modo peggiore che la Chiesa possa adottare per tenere ancora esclusa la donna da un rapporto fondamentale di co-esistenza nella fede, nella carità e nell’amore di Cristo, è quello del tradizionale monologo a senso unico mai alternato, l’atteggiamento da casta, la riserva mentale, la acriticità del clero verso la vita reale e naturale, e il giudizio, improprio e unilaterale, anche offensivo, nei confronti della categoria femminile, senza considerare che in nessun momento storico è stato, come oggi, tanto facile sottrarsi alle imposizioni formali della Chiesa, tanto più se dietro alla sua forma non se ne avverte più la sua sostanza, quella svanita dietro personalismi, poteri molto laici, peccatori molto umani e davvero poco santi. Forse non è tanto importante che la donna salga o meno sull’altare per dire messa, ma è importante che essa possa richiedere con motivazione che un prete indegno o non meritevole ne debba discendere, perché altrimenti le ingiustizie si sommano e la sfiducia si dirama; donne no, ma omosessuali sì? Come può la Chiesa tollerare rapporti omosessuali all’interno delle proprie comunità? La Chiesa può mai essere un postribolo maschile o femminile? Se no, perché non far sposare onorevolmente i preti e le suore, o almeno non cacciare chi ha tendenze contrarie alle sue stesse prediche? La Chiesa come potere laico e finanziario? Ma non era proprio Gesù a cacciare i mercanti dalla chiesa? Essa stessa sta travisando la propria esistenza, e non bastano scenari e coreografie a ravvivare un sentimento religioso!

Infine, per necessità di chiarezza di chi invece vorrebbe conservare la propria fede, forse sarebbe utile cambiare, dopo 2000 anni, un tempo biblico, di angeli senza sesso e diavoli con le corna, il modo di porgere e ricevere il messaggio di Cristo, pur sempre valido nella sua essenza; meno simboli, meno paradiso e più vita terrena, meno parole iperboliche e più azioni concrete, ciò, affinché si possa passare da un metacristianesimo alla comprensione più diretta di Cristo e del suo messaggio, e che una Chiesa fuori dal tempo non debba ridursi a semplice reperto storico.

Mamma Ge

 
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IO E LE MIE CERTEZZE

Post n°43 pubblicato il 01 Gennaio 2013 da Mamma_Ge

               IO   e le mie certezze                                                 

           Io esisto e Sono, per umanità

           Io sono figlio della luce, non delle ombre

           Io sono parte della natura

           Io ne ho cura, non spreco

                      Io mi gestisco al meglio, in casa e fuori

                      Io sono la mia salute, la mia bellezza

                      Io agisco da me, non da pupazzo

Io ti guardo, mi ausculto, ti misuro

Io voglio sapere di me, di te, del mondo

Io Posso sapere da chi mi insegna

Io non devo, Posso

        Io Posso anche essere Dono.

 

        Auguri di Buon Anno da Mamma Ge

 

 

 

 

 
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UN PARROCO IN QUEL DI LERICI...

Post n°42 pubblicato il 30 Dicembre 2012 da Mamma_Ge

Un parroco in quel di Lerici...

Dopo aver affisso alla porta della sua chiesa il suo proclama circa la colpevolezza delle donne che provocano gli uomini oltre misura, per cui il femminicidio sarebbe comprensibile perché l’uomo è sempre uomo...

...quel parroco ci fa capire che il maschio è rimasto un caprone, che la sua intelligenza sta dentro i pantaloni, è incapace di autocritica ed evoluzione, che duemila anni di insegnamenti cristiani e pedante morale sono riservati evidentemente alle sole femmine, le quali dopo il millenario vergognoso trattamento loro dedicato dal maschio, possono anche essere ammazzate, con buona pace del parroco!

Donne, vi siete mai chieste se vale proprio la pena di provocare simili caproni? Comunque difendetevi, con ogni mezzo, perché certa gente proprio non sta bene...

 

Umanoidi? Buuuh!

Indistintamente si tratta di animali con il dubbio privilegio di poter pensare e si dividono in tre categorie: quella femminile, quasi tutta (il resto è pure peggio), conduce vita da animale, come questo fa scelte ormonali, ma non riesce a conservare la propria dignità di animale e non sa ancora usare la propria capacità di pensiero; infatti, invece di chiarirsi le idee si lascia prendere al guinzaglio dal maschio, non si ribella al suo bastone, e nel migliore dei casi si piange addosso.

Segno particolare: serve!

La parte maschile si divide in due gruppi: quello utile ai fini del passaggio da animale al grado di umanità, e quello inutile. Il primo comprende animali mentalmente limitati, che fanno scelte ormonali (a volte solo quelle), e indipendentemente da ogni estrazione sociale si distinguono in comunque buzzurri, comunque codardi, nel caso migliore carne da macello; i più svegli cercano di capire qualcosa, fanno grandi giri di parole, si atteggiano a saputi, ma poi non hanno il coraggio delle proprie azioni.

Segno particolare: animelle!

Quello inutile, invece, comprende animali senza averne né la dignità né lo spirito di autoconservazione innati, fanno solo scelte ormonali, non comprendono nulla, sono incapaci ma tanto invidiosi del successo di altri loro consimili; quindi sono disposti a tutto, senza remore e senza esclusione di colpi per trovare scorciatoie, pericolose fino a diventare letali per se stessi, per il prossimo, il proprio ambiente, l’universo.

Segno particolare: Teschio! Indispensabile evitare ogni contatto, se non per combattere le loro azioni!

Buuuh!

Mamma Ge

 
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