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LA VERITA'

Post n°45 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da Mamma_Ge

 

La Verità                                                  

 Definizione: La verità è la qualità di essere vero, o perché corrisponde alla realtà o perché è conforme alle regole logiche del pensiero ( Diz. GARZANTI )

Concetto base:

-   La verità corrisponde ad una realtà, ma ogni realtà ha la sua verità, quindi la verità non è una sola;

-   Per l’uomo c’è la verità legata al suo vero essenziale, poi c’è la verità contingente che dipende dallo stato psico-fisico della persona e che viene determinata dal suo ambiente, dalla sua cultura, poi c’è la verità istintiva e quella mediata che dipendono dalla maturità della persona, ed infine ognuno ha la sua verità in quanto ognuno è unico e distinto per provenienza e formazione personale;

-      La verità come forma naturale del vero è riconoscibile perché è uguale per tutto l’esistente; ciò valeva anche per l’uomo primitivo, e lo è ancora nei bambini piccoli, quando cioè non c’è mediazione del pensiero, bensì solo spontaneità nelle espressioni;

-         La verità è la linea retta, quella più breve tra due punti, ed economica perché priva di storture ed eventuali necessità di rettifiche;

-         La verità può variare con la crescita personale, l’esperienza, la maturità, con il senno di poi; 

-         Vivere, o dire, la verità significa, in ogni momento, valutare se stessi ed ogni altra cosa sotto tutti i loro aspetti, la loro fonte e la loro portata, per cui essa non va spiattellata senza riflessione ma mediata secondo la nostra capacità complessiva di criterio e anche di quella del destinatario;

-         Non vivere, o non dire, la verità significa che 1) si è costretti da un forza maggiore a nascondere se stessi, oppure 2) che si fugge davanti al nostro vero per infantilismo, ritardo mentale, paura o voluto inganno, o, ancora, 3) che optiamo di dare la precedenza a delle priorità che riteniamo più importanti di noi stessi, come p.es. una reale necessità nella vita di una persona cara, ecc.;

-         Tacere la verità, p.es. pro bono pacis, ha una sua validità solo se rientra nella com–prensione di uno stato di cose; anteporre la nostra verità a speculazioni astratte o a cause non meglio controllabili o a delle cosiddette ’ragioni di stato’ significa non apprezzare sufficientemente noi stessi e il nostro vero, o che semplicemente ci accodiamo acriticamente a qualcuno o che temiamo il giudizio di chi non sappiamo contrastare; tacere la verità può anche indurre ad omissioni creando difficoltà successive;

-        La bugia, o la non-verità, quindi, rientra nel linguaggio virtuale che usa l’uomo immaturo, impaurito, impotente; l’uomo che E’ non ha bisogno della bugia, perché ciò che E’ non è contestabile;

-       Ovviamente le bugie hanno le gambe corte, e se non vogliamo rotolare giù nel baratro, bisogna soffermarsi a riflettere: dove si va di questo passo, se vale la pena, se questo andazzo è proprio così conveniente a breve e lungo termine, se proprio non abbiamo di meglio, se la nostra intelligenza è tutta qui o se noi, umanità, abbiamo forse una qualche missione da compiere?

-         Per i delinquenti, e simili, non esiste né verità, né amicizia, né accordo che non possa essere trasgredito, esiste solo il falso, l’omertà, il profitto a qualunque prezzo; essi sono delle non-persone;

-         Tra i Comandamenti il più importante è di fatto quello della  falsa testimonianza, perché da una stortura iniziale seguono tante altre a effetto domino;

-         Io sono la via, la  verità e la vita, disse Gesù, e di fatto non c’è vera vita senza verità; noi altri siamo o con Lui o contro di Lui e perciò contro noi stessi!

Cosa fare:

-         In un mondo costruito sulla falsità non puoi girare esponendo il vessillo della verità, saresti subito sopraffatto da chi non ha le tue remore; ma non c’è bisogno di allinearsi ai falsificatori, con la consapevolezza di te stesso e con forza e coraggio puoi evitare l’ingranaggio malefico, questo comporta forse qualche esclusione, ma non è una grave perdita conoscendone la consistenza;

-         Non dire la verità significa essere o mandare fuori strada se stessi o altri, è come se ad uno che ti chiede di indicargli una strada tu lo mettessi su un percorso sbagliato, oppure, come se al tuo medico tu denunciassi una malattia che non corrisponde al tuo reale stato fisico ed egli ti curasse per quello che tu hai dichiarato e non per il tuo vero male;

-         Tu sai quando dici il falso, significa che non hai avuto il coraggio di ottenere altrettanto con la verità, quindi sei deficitario come persona;

-         Le tue falsità, inoltre, inducono altri a non crederti più nemmeno se, per caso, tu dicessi la verità; inoltre, chi si fa la fama di bugiardo, crea una diffidenza attorno a se di cui resterà sempre uno strascico di ricordo e anche questo di te sarà semmai ricordato;

-         Le falsità degli altri sono riconoscibili dai fatti (dai loro frutti li riconoscerete), ma anche le loro parole vanno ben soppesate prima di dare credito; non avere fretta di prendere tutto per oro colato, confronta;

-         Il mondo del lavoro, oggi più che mai, essendo stata accontonata l’impostazione positiva della vita, si muove non più su un binario di una utilità artigianale, del piacere e dell’orgoglio di svolgere una determinata attività, ma solo sul profitto a basso costo, dell’arrembaggio, della prevaricazione, del raggiro, del non-valore e della mancanza di rispetto sia nella produzione, per il prodotto stesso, nel rapporto con la clientela, sia nella gestione del denaro, ecc.; un giovane che si immette nel lavoro viene pungolato a imparare a stare al mondo, che significa accettare le storture inevitabili e produrne di ulteriori nella corsa al guadagno; l’uomo di successo oggi non è una persona contenente il vero e il falso, quindi con una moralità umana, ma è una macchina per fare soldi e crearsi agganci di potere;

-         Per la tua serenità d’animo e per non perdere il rispetto di te stesso, e in fondo anche quello degli altri, ti conviene trovare un lavoro che ti interessi, che ti faccia piacere svolgere e che ti tenga lontano da ingranaggi d’assalto; per essere ancora meno ricattabile sul piano della sopravvivenza attingi direttamente dalla terra la copertura delle tue necessità primarie;

-         Se fino all’ultima generazione l’educazione dei figli, piccoli e grandi verteva su una base morale umana e cristiana, quindi su valori umani nell’essere ed apparire, oggi questi valori sono stati sovvertiti da una libertà senza responsabilità, da carriere combinate e senza merito, da una accelerazione di produzione e consumo senza reale necessità, da una vita senza prospettive e senza una meta che non sia di una sgradevole futilità; il peggio è che ai propri figli un genitore oggi deve insegnare non solo la moralità della persona per un sereno percorso di vita, ma anche il nuovo andazzo, il linguaggio sconclusionato e superfluo in voga, il come difendersi dalle nuove aggressività e come cercare di salvarsi con capre e cavoli;

-         Remare contro corrente è molto faticoso, esporsi da spaventapasseri solitario significa fare da bersaglio, tanto è vero che gli uomini più onesti della storia sono stati uccisi perché disturbavano la disonestà, perciò se non sei uno spirito particolarmente battagliero bisogna che ti trovi un posto al sole lontano dalle grandi vie di percorrenza veloce per non essere travolto;

-         Tra le amicizie trova chi corre con il tuo stesso ritmo e per le tue stesse finalità.

Auguri di buon viaggio sulla retta via, per la vita!

Mamma Ge

 

 
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