il pettirosso

Achtung!Nuovo piano del traffico


Va bene l'affidamento dell'incarico per la realizzazione di un nuovo Piano del Traffico, anche se non si riesce a capire perchè di questo genere di studi se ne facciano molti e con una certa frequenza (senza capire precisamente se servono davvero e a che cosa e se ne vengano applicate le risultanze, mah?!) mentre in altri settori, ad  esempio in quello delle politiche dell'istruzione, non si riesca a fare una semplice rilevazione circa le scelte dei giovani studenti coratini. Si deve attendere che sia un gruppo di ragazzi volenterosi a muoversi e solo in quel caso si ottengono indicazioni utili sulle intenzioni e sulle prospettive di tanti giovani concittadini che probabilmente andranno a rimpolpare le fila dei cervelli coratini emigrati al Nord e che, come tante ottime intelligenze già allontanatesi negli scorsi anni, probabilmente non rivedremo più se non in fugaci apparizioni festive (http://vitactivacorato.blogspot.com/2007/04/indagine-sulla-fuga-degli-studenti.html). Ma va tant'è... occupiamoci pure del Piano del Traffico, dato che questo strumento (costo stimato 80mila euro, una roba grossa per intenderci) dovrebbe migliorare la qualità della vita di tutti noi, ridurre l'inquinamento atmosferico, il traffico... anzi no. Leggendo il capitolato di gara si ha la sensazione che la riduzione del traffico veicolare, il perseguimento di strategie di mobilità sostenibile (citata 0 volte nel documento) e il miglioramento delle condizioni ambintali (anche la parola ambiente compare una sola volta in un'accezione diversa) siano obiettivi secondari dello studio che viene commissionato. Sembra che il vero obiettivo dell'iniziativa sia consentire una migliore e più fluida circolazione delle auto, attraverso vari sistemi e varie strategie (attenzione si preparano altri parcheggi, forse a pagamento e altri stravolgimenti dei sensi di marcia!); e se l'obiettivo in sè non è spregevole, il miglioramento della qualità ambientale, la riduzione del traffico, l'aumento della mobilità alternativa, la progettazione di soluzioni di mobilità eco-compatibili sembrano finalità del tutto secondarie. Tant'è che di aumento dei percorsi ciclabili, di punti di scambio auto-bici non se ne parla, di altri sistemi di intermodalità e di car-sharing men che meno. E questo, nel momento in cui al Ministero dei Trasporti (finalmente) viene istituito il Fondo per la mobilità sostenibile, con 270mln di euro da spendere in tre anni, appare davvero una gran furbata. Non c'è che dire...