il pettirosso

Stanno arrivando...


Stanno arrivando per l'ennesima volta una quarantina (38 per la precisione) di operatori di servizio civile aggregati al nostro ente comunale. Sulla base di alcuni progetti - a lume di naso, sempre gli stessi - presentati dalla nostra Amministrazione sono stati riconosciute tutte le unità richieste dagli uffici comunali. Non parlerò della qualità dei servizi che essi di fatto sono chiamati a svolgere, a volte molto, troppo diversi dalle mansioni previste sulla carta nei progetti coi quali viene giustificata la loro presenza.Qui mi interessa sottolineare il modo in cui queste quasi 40 persone vengono selezionate. Una commissione composta interamente da membri interni all'amministrazione, col ruolo preponderante di alcuni Dirigenti, tiene un colloquio di carattere esclusivamente attitudinale, molto informale, col quale vengono attribuiti punteggi spesso arbitrari ai candidati che si presentano alla selezione (centinaia). Il colloquio sembra sovente un "aggiustamento" della valutazione (già di per sè tutt'altro che oggettiva, vista la possibilità di autocertificare competenze ed esperienze lavorative o di volontariato mai realmente svolte) dei titoli conseguiti dai candidati. Non è raro, infatti, trovare nelle graduatorie finali candidati con alti profili formativi che ottengono nei colloqui orali punteggi magari non bassissimi (anche se talvolta capita), ma comunque sufficienti ad escluderli dalla selezione in favore di candidati con profili formativi non eccellenti, che stranamente nello stesso colloquio conseguono un punteggio altissimo. Inutile dire che la sensazione che si diffonde, anche grazie alle "voci di corridoio" che circolano soprattutto (ma non solo) fra i candidati prima, durante e dopo la selezione, è quella di essere vittime di un colossale raggiro. Si comprende, più o meno velatamente, che se si fosse in grado di avvicinare questa o quell'altra persona, tutto sarebbe più semplice.Sono le solite storie, nulla di cui scandalizzarsi in un paese come il nostro, anzi forse in alcuni casi la trasparenza delle procedure è pure eccessiva, rispetto a quella relativa ad altri settori e ad altre procedure amministrative, come quelle edilizie (vedi il più o meno noto, mai esploso, presunto scandalo dei sottotetti).Tuttavia, penso che gioverebbe a tutti la garanzia della totale imparzialità nelle procedure selettive, dato che i candidati a svolgere Servizio Civile sono giovani e giovanissimi che, spesso, si rapportano per la prima volta con un concorso della pubblica amministrazione. Se nel primo contatto che questi ragazzi hanno con i concorsi pubblici è di questo tipo, se avranno anche il minimo dubbio di essere oggetto di discriminazioni irragionevoli  a vantaggio di chi può vantare amicizie influenti, possiamo ragionevolemnente pensare che gli stessi non proveranno a procurarsi il favore influente di altri "amici pesanti" in concorsi pubblici successivi, nei quali magari si metta a concorso un posto di lavoro vero e proprio?Ho sempre creduto che le modalità con le quali agisce la pubblica amministrazione abbiano risvolti sociali notevoli, ma in questo caso le conseguenze sono di ordine addirittura pedagogico. Si riflettono su chi vince (magari con l'aiuto dell'amico di turno che magari poi tornerà a chiederti un voto) e su chi perde (che in futuro proverà a concorrere con l'aiuto di una spintarella). Non c'è bisogno di dire che in tutto questo i valori di onestà e moralità sui quali vorremmo basato il nostro vivere civile saltano completamente. E allora visto che questi 40 giovani stanno arrivando perchè non provare ad affidare la selezione a soggetti esterni all'amministrazione o a far supervisionare l'intera procedura a un garante? "Il Servizio Civile cambia la vita tua e degli altri"... in meglio o in peggio?