il pettirosso

Anche se il nostro Maggio...


Onestamente penso che sia un bene che il Sindaco Perrone non si sia presentato al corteo del 1° maggio, dopo la vicenda della morte bianca verificatasi nel cantiere in cui si svolgevano lavori dei quali la ditta Perrone era aggiudicataria. Tuttavia, penso anche che bisognasse mostrare pubblicamente segni concreti di interesse rispetto allo specifico incidente verificatosi a Corato e e a quelli che si sono susseguiti - e si sussueguono putroppo - in molte parti di Puglia e d'Italia in questo periodo. Peraltro, persino il Presidente della Repubblica in occasione della Giornata del Lavoro riceveva i genitori di Giuseppe di Vincenzo (il giovane andriese morto nel cantiere in via Ruvo) e dedicava il suo discorso (di solito molto rituale) alla sicurezza sul lavoro. Inoltre, gli stessi sindacati dedicavano tutte le iniziative nazionali e locali all'allarme sicurezza sui luoghi di  lavoro.Nella Repubblica Autonoma di Corato, invece, nonostante tutta la mobilitazione nazionale, il Sindaco si permetteva un manifesto augurale di poche righe, a conclusione delle quali si legge:"...Celebrare il 1° Maggio significa, oggi, creare e favorire le condizioni per le iniziative imprenditoriali dei giovani da parte delle Istituzioni, come antidoto alla disoccupazione giovanile e alla devianza che spesso generano conflitti sociali."Qualcuno avrebbe dovuto consigliare al Sindaco che, non foss'altro per buon gusto, quest'anno si sarebbe dovuto soprassedere e non far affiggere per il paese un'aberrazione del genere. Certamente le istituzioni locali, e quelle coratine in particolare, si applicano per favorire le condizioni per le iniziative imprenditoriali, come quando il Consiglio Comunale ha concesso l'autorizzazione per ampliare la sala ricevimenti di via Ruvo. Per la parte idraulica dei lavori, eseguita da una ditta andriese, ma il cui appalto era stato aggiudicato alla ditta Perrone, era stato assunto (?!) un giorno prima dell'incidente Giuseppe Di Vincenzo. E' possibile che il giorno prima quel ragazzo andriese 17enne fosse pure un giovane disoccupato, ma almeno era vivo.