il pettirosso

Il nostro territorio sviluppa tumori? Nooo!!!


Era ampiamente preventivabile. Fin dalla ideazione del titolo che, senza giri di parole, vaghezze o allusioni di sorta, chiedeva direttamente "Il nostro territorio sviluppa tumori?". L'alto profilo scientifico degli oratori della conferenza poi non doveva permettere dubbi sulla circostanza che si sarebbe decretata in quella sede la fine sugli allarmi paventati dai cittadini nei giorni precedenti. Per cui titolo diretto e scientificità degli oratori facevano già intenedere che la risposta alla domanda del titolo sarebbe stata negativa. I relatori erano lì esclusivamente per ammantare di credibilità tecnica le argomentazioni che l'amministrazione va (ab)usando da molto tempo.Bisogna dire però che, nonostante l'alto livello accademico e professionale delle personalità invitate nella conferenza, s'è parlato d'altro, a mio avviso, per l'impossibilità di stabilire con certezza l'assenza di rischi per la salute umana in caso di esposizione a campi elettromagnetici prodotti da elettrodotti e ripetitori. Se, infatti, è impossibile stabilire un nesso di causalità diretta campi elettromagnetici-insorgenza di patologie (perchè il discorso, ridotto ai soli tumori è palesemente riduttivo), è anche vero che non si può escludere che gli stessi campi provochino danni alla salute umana, specie se l'esposizione alle onde elettromagnetiche (la cui emissione può anche essere nei limiti di legge, ma non nei limiti comunitari) è continua e prolungata. E difatti sia Assennato, sia Schittulli, pur avendo provato a distogliere l'attenzione dell'uditorio dal tema centrale, non hanno potuto affermare il contrario. Schittulli, ad esempio, ha provato a parlare di prevenzione, ma sappiamo tutti che virtuose abitudini in termini di alimentazione e sport e di limitazione del fumo  hanno una discreta influenza sulla probabilità di contrarre patologie neoplastiche. Assennato si spingeva fino ad affermare che nella ricerca scientifica non si danno allo stato attuale dati che accertino la pericolosità degli elettrodotti. Ma viva dio è proprio questo il punto! Davanti alla impossibilità di dire se un elettrodotto faccia bene o male che cosa fa l'Amministrazione? Adotta un sacrosanto principio di precauzione interrando i cavi, o se ne sta con le mani in mano ad aspettare che la scienza giunga a una parola conclusiva sul punto per adottare solo dopo gli atti conseguenti? E questa è una questione.Inoltre, si sono citati dati che conoscevamo: pare che solo il 4% delle patologie tumorali sia riconducibile all'inquinamento elettromagnetico. Quello che ci si chiede è se nel quartiere interessato dall'elettrodotto (via Massarenti-via Prenestina) si dia un'incidenza maggiore di patologie (ripeto non necessariamente neoplasie) ai danni della popolazione, ricollegabili a quelle che insorgono in casi di esposizione eccessiva (per intensità e durata) ai campi elettromagnetici, rispetto a tutto il resto della città. Qualcuno, e fortunatamente abbiamo visto finalmente in faccia di chi si tratti, pensa che, per il fatto che i cittadini della 167 abbiano acquistato le case quando l'elettrodotto già esisteva (30 anni fa) a condizioni agevolate (?), ora questi debbano assumersene tutte le conseguenze. Anche in termini sanitari. E, chiaramente, la messa in sicurezza della zona non dovrebbe gravare sull'amministrazione comunale, specie per le spese di interramento di un elettrodotto che non è manco certo che faccia male. Finalmente la cinicità del discorso è venuta alla scoperto, c'è qualcuno che lo dice apertamente che si tratta anche di denaro. E allora che si propone di fare l'amministrazione? Aspettare, assumere più dati, cercare di capire se sia possibile ottenere fondi da qualche altro ente o da qualche bando ministerial-regionale-europeo (ora si sta provando coi PIRP) per non pagare di tasca propria l'opera, così da poter liberare risorse per altri interventi. Così l'mministrazione si terrà aperta una doppia opzione: se dovessero arrivare i fondi per l'interramento da qualche altra parte si potrebbe svenatolare la propria sensibilità sul tema (ancorchè tardiva), se non dovessero arrivare si potrà utilizzare l'argomento dell'assenza di certezze scientifiche che dimostrino la pericolosità dell'elettrodotto.In questo senso la conferenza di venerdì è stata evidentemente strumentale, altro che strumentalizzazioni del centro-sinistra e dei comitati! La conferenza di venerdì, l'inutile sfarzo con cui s'è svolta (10 hostess più fiori e pubblicità a volontà) e i suoi sviluppi giornalistici (4 televisioni presenti, articoli sui giornali, ma solo dopo che l'ufficio stampa del sindaco ha dettato la linea) serviranno proprio a puntellare la seconda opzione. Un ulteriore tassello di quella strategia della delazione di cui avevo detto tempo fa.La verniciata di scientificità che Sindaco e maggioranza hanno dato sul tema con questa conferenza non servirà a nulla almeno fino a quando non verranno condotte serie inchieste epidemiodologiche sulla 167 che scongiurino realmente ogni allarme.Fino a quel momento sarà chiaro a tutti che questa amministrazione tra la prevenzione dei danni della salute ai cittadini e i fondi per finanziare altre opere pubbliche preferisce le opere pubbliche.