il pettirosso

Pragmatismo...fine a se stesso!


Non c'è che dire. L'ultima strabiliante opera pubblica consegnata, la sistemazione della strada d'accesso al Dolmen, iniziativa basilare per la futura conservazione/valorizzazione di uno dei principali monumenti storico-architettonici della nostra comunità (abbastanza arida di testimonianze culturali delle civiltà passate), induce - o dovrebbe indurre - una riflessione sulle modalità dell'azione amministrativa delle forze di centro-sinistra.Si tratta - in questo come in altri casi - di un'opera individuata come necessaria e progettata dall'amministrazione di centro-sinistra, ma messa operativamente in cantiere e realizzata dall'attuale giunta. Tale elemento di per sè meriterebbe una tematizzazione a parte che però non è il caso qui di sviluppare.Negare l'oggettiva importanza di questo, come di altri interventi nell'ambito dei lavori pubblici realizzati dalla giunta Perrone, non sarebbe utile alla città e a quel poco di forze di sinistra che rimane in città. Del resto la destra e l'attuale Sindaco avevano giocato strategicamente la campagna elettorale del 2003 sul pragmatismo del "votarsi al fare" ed è su questo punto che avevano sbaragliato le altre forze politiche ed su questo che si attendono una riconferma il prossimo anno. Riconferma che, a meno che non esplodano vicende politiche o giudiziarie eccezionali (che a pensarci bene si sono verificate e potrebbero esserci, vedi la vicenda della morte sul lavoro nel cantiere di Corte Bracco...), i coratini sembrano vedere di buon grado.Ciò che andrebbe fatto rilevare - per stare al tema - è che, se tante opere pubbliche vengono cantierizzate, non sempre esse sembrano avere un senso, un fine e un nesso specifico col cambiamento (possibile e auspicabile) dei nostri stili di vita in senso ecologicamente e culturalmente compatibile. Non sempre le opere realizzate appaiono favorire un innalzamento dei livelli di qualità della vita, sia sul piano materiale che immateriale. Gli esempi potrebbero essere tanti. Dalla ristrutturazione di palazzo Gioia che, non si sa bene quando, come e con che funzioni, diventerà "Palazzo della Cultura" (cosa significhi realmente non è dato saperlo, nè tanto meno si partecipa la scelta del suo acquisto con la cittadinanza e le associazioni interessate per capire se ci sia realmente bisogno di tale, dispendiosa opera), a quella del Teatro (sulla cui futura, onerosa gestione nulla ancora si sa), a quella di un parco-tematico ambientale nel cui progetto sembrerebbe rientrare la sistemazione della strada di accesso al Dolmen. Tutte opere "buone a metà", mi vien da dire, dato che pur apprezzandone la realizzazione, non se ne conosce il senso (forse perchè non lo conosce neanche l'Amministrazione?).Ecco, in questa accezione, il pragmatismo dell'Amministrazione Perrone, che per analoghe motivazioni ho stigmatizzato in altre circostanze, rischia di essere se non dannoso, quanto meno improduttivo. Direbbe il Gabriele La Porta impersonato da Guzzanti, un pragmatismo "fine a se stesso"!