il pettirosso

Dio è morto, Marx è morto...


La notizia (o meglio sarebbe dire la bufala) della possibile candidatura di Cenzio Samarelli a Sindaco in opposizione al Gino coratino è stata diffusa e prontamente smentita nell'arco di qualche giorno. E così, se non ha consentito molto sul piano della polemica politica, il caso può far riflettere da un lato sullo stato della (dis)informazione coratina e dall'altro su quello del centro-sinistra del nostro paese. E se sul primo qualcosa l'avevo già detta in passato, sulla condizione del CS coratino l'impressione che fa questa vicenda è di ulteriore desolazione. La condizione è tale per cui può apparire perfino credibile che una persona "qualsiasi", pure con un passato di impegno politico, ma attualmente evidentemente slegata da ogni obbligo politico, di militanza o di appartenenza chiara, possa essere contattata per chiedere di metterci la faccia. E' la situazione tipica del vuoto pressocchè totale di rappresentatività e di rappresentanza politica, dell'assenza di idee e progetti forti, coordinati da leadership robuste in grado di sostenerli e renderli credibili. In questa situazione può apparire plausibile ai più che chiunque (più o meno) può ragionevolmente candidarsi a essere il "salvatore della patria" per il CS locale.Non so se ci sia davvero un rimedio a questa situazione: certo le risposte che si stanno ipotizzando sembrano molto deboli. Il Partito Democratico che si va formando non aggiungerà nulla all'unione dei vertice dei 2 partiti principali del CS, così come le forze socialiste frammentate e comunque al palo non sembrano avere la forza per introdurre novità di rilievo in uno scenario in cui, anche solo pensare alla creazione di una Sinistra Unita appare proibitivo e velleitario. Insomma, la stasi è totale, l'immobilismo prevale e la popolarità del Sindaco galoppa come dimostrano la sua forza sul piano amministrativo-gestionale e le reazioni di chi, indebitamente chiamato in causa, si affretta a smentire ogni possibile coinvolgimento nelle file del CS, dal quale ci si ritrae quasi sdegnosamente (anche per "via dell'amicizia con Gino") come a marcare nettamente la propria distanza da una parte politica, dalla quale per altro non ci si sente rappresentati e con la quale almeno pubblicamente non si vuole avere a che fare, come se si fosse già sconfitti. Attenzione però, perchè queste situazioni in cui manca un'evidente e riconosciuta leadership interna, sono quelle in cui è possibile per chi dimostra di avere forza, denaro (si, questo discorso vale anche per il CS) e capacità di mobilitare l'elettorato (anche in maniera clientelare, non si va molto per il sottile di questi tempi...), aspirare alla candidatura acquisendo l'appoggio politico dell'attuale debole dirigenza politica locale, magari anche comprandosela.Insomma la situazione è davvero pessima. E pericolosa. Sembra proprio, come diceva Woody Allen nelle situazioni in cui tutto sembrava perso, che "Dio è morto, Marx è morto e neanche io oggi mi sento troppo bene..."