Domenica
mattina, con la mia ragazza e alcuni amici fidati, siamo andati a Como a
visitare la mostra :
L’abbraccio di Vienna – Klimt,
Schiele e i capolavori del Belvedere.
Sono
rimasto un po’ deluso.
Non
discuto assolutamente l'organizzazione ne' la location (Villa Olmo vale la pena
di essere visitata) e nemmeno le opere e gli autori presenti, tuttavia
intitolare una mostra "(...) i capolavori del Belvedere" intende
creare un' aspettativa ben precisa.
Che
viene disillusa dopo nemmeno un ora di mostra, quando si capisce che dei
sopracitati capolavori, il Belvedere ne ha concessi ben pochi.
Più a favore di Schiele che di Klimt tra l'altro, mentre l'enfasi era tutta
Klimtiana all'inizio. Credo che ormai il sistema "Mostre" sia
diventato un business a scapito della qualità del prodotto offerto. D'altronde
solo in Italia ci sono i musei vuoti e le temporanee con code da delirio.
In ogni caso, avevo già visitato il Belvedere qualche tempo fa, a cavallo delle
festività di fine anno (meta raggiunta in compagnia degli amici del post sotto,
con un mitico furgoncino kossovaro stipato da 8 persone), ricordavo soprattutto
l'abbraccio di Schiele e la "madre con due bambini" per l'intensità
del gesto pittorico e per la particolare cromaticità (colori dell'anima,
sicuramente del dolore e della disillusione). Mi ha fatto piacere rivederli, e
ricordare le bellissime scene di genere tipiche del Biedermeier (su tutti Anton
HANSCH "Il
ghiacciaio dello Stubai in Tirolo").