« Le ragioni di Flavia Prodi | inGiustizia » |
Caro Michele Serra, un satiro come lei, abituato ad usare ogni giorno la carta vetrata, non può ricorrere eccezionalmente ad un pennello per spolverare le cose che non vanno dall'abito del Pd, come ha fatto nella sua rubrica di oggi su «Repubblica».
La sua rubrica di oggi non è stata satira distillata con l'arguzia che apprezziamo, ma un predicozzo alla Montanelli che indicava nel "turarsi il naso" il miglior sistema per scegliere la classe di governo.
Lei rimpiange la mancanza di entusiasmo, anche se è costretto, dall'evidenza dei fatti, a scrivere: «Le ragioni di disincanto e di critica, per come si è arrivati a queste primarie, sono tante».
Ha ragione: la nascita di un «partito nuovo» e non di un «nuovo partito» (come ha detto giustamente qualcuno), deve essere seguìta con attenzione da chi ha a cuore le ragioni e le sorti della democrazia.
Ma quando quelle stesse ragioni si vedono dimenticate o calpestate proprio da chi tiene in mano i fili dei burattini, allora non si può chiedere alla gente né entusiasmo né convinzione.
Se piove a dirotto ed esco senza ombrello e mi infradicio, non posso dare la colpa al cattivo tempo.
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11 ottobre 2007, La ragioni di Flavia Prodi, segnalatoCondividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
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