Messaggi del 10/01/2008
Non sono giorni fortunati per Walter Veltroni. Assediato dalla destra e quasi prigioniero delle avances berlusconiane, quando stamani è entrato in Vaticano per l'udienza pontificia, certo non poteva immaginare una lavata di testa come quella pronunciata "su" di lui da Benedetto XVI.
Il papa ha definito "gravissimo" il degrado dell'Urbe, ha denunciato gli attacchi "minacciosi e insistenti" alla famiglia, ha parlato di una "drammatica" situazione degli ospedali cattolici.
Due piccioni con una fava: Veltroni è stato simbolicamente 'bastonato' quale sindaco di Roma e quale segretario del Pd. Per dirgli che anche in questa seconda funzione, deve stare attento a come si muove nei confronti della Chiesa cattolica.
La giornata era cominciata bene con la svolta di Casini sulla legge elettorale ("Intesa con Forza Italia, Pd e Prc"). Maria Teresa Meli sul "Corriere della Sera" poteva offrire un ottimistico titolo: "E Veltroni rompe l'assedio", anticipando il progetto di consultazione degli aderenti "magari" anche via Internet per garantire un reale pluralismo.
L'idea veltroniana di consultare il popolo 'democratico' via Internet sa molto di quella moda delle chat che oggi furoreggiano per le anime sole, come forse pure lui è nel suo partito. Ma neppure così riuscirà a risolvere i problemi di deficit politico che ogni giorno che passa sottolinea nel Pd.
Stamani Riccardo Barenghi sulla "Stampa" ha scritto un duro editoriale, "L'ammaina bandiera dell'Ulivo": "Il punto, diciamolo con una certa franchezza, è la subalternità ai valori altrui. Come se il centrosinistra italiano non avesse una sua storia, una sua cultura politica, suoi ideali, non avesse fatto lunghe battaglie, peraltro vinte, su questi temi".
È così. In un altro articolo della "Stampa", Andrea Romano affronta il tema della crisi italiana, suggerendo di guardare al modello americano, a quella "esibizione di freschezza politica" che nasce da partiti "che hanno saputo coltivare la cultura del confronto senza alcuna reticenza".
Questa cultura manca oggi, e l'impronta di Veltroni è sul luogo del "delitto". Romano spiega che l'anno passato è stato dominato dall'antipolitica.
Su questa interpretazione dei fatti mi sono sempre permesso e mi permetto pure oggi di dissentire, anche se il mio parere non conta nulla. L'antipolitica è nell'immondizia di Napoli, non nel popolo che protesta civilmente (lasciamo perdere le solite manovre violente, chissà da chi promosse).
Anche Angelo Panebianco invoca l'esempio americano, nel fondo del "Corriere della Sera", per un partito dalla molte anime in 'lotta' fra loro: però, aggiunge, per arrivare a questo risultato, è necessario il contesto istituzionale maggioritario.
Perché dobbiamo guardare sempre fuori di casa? Sembra un'istanza quasi teologica della politica italiana. Negli Usa, non c'è il Vaticano che detta come da noi oggi il calendario politico. Ci sono molte "Chiese", e non so se sia bene o se sia male. Ma ci sono anche molti problemi. La sanità a pagamento, ad esempio.
Quando ci si è avviati verso la nascita del Pd, la grande informazione nazionale ha guardato soltanto a Roma, trascurando i contesti periferici dove si è vista anticipata la trama che ha provocato "L'ammaina bandiera dell'Ulivo". Dico anch'io: guardate agli Usa. Per le primarie democratiche tutti i principali quotidiani hanno i loro inviati che descrivono le piccole realtà americane. Quando anche da noi si cominceranno a descrivere i contesti periferici, si potrà far comprendere alla gente sia che cosa è la democrazia sostanziale, sia come sono manovrati i candidati da forze estranee ai movimenti politici che si propongono al voto.
FONTE
WIKIO
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Inviato da: nospacenotime
il 29/09/2008 alle 18:44
Inviato da: amoildeserto
il 13/09/2008 alle 21:44
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il 03/08/2008 alle 07:53
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il 21/07/2008 alle 22:44
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il 20/07/2008 alle 21:43