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Post n°5418 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da dinilu

 

Centellinando L'Espresso (ora l'Espresso), ovvero satira successiva. Dopo le parole in libertà (anche dal senso comune, sciorinando luoghi comunisti) di Giorgio Bocca (Giorgio, o Giorgio, direbbe il comico calabrese) e il pezzo di Andrzej Stasiuk dal titolo "I gemelli(Kaczynski) che rubano la Polonia ai polacchi" (pensa se rubassero il polonio airussi), si dà notizia che Tabucchi (Tabuc...chi? Quello del sospensorio che"sostiene Pereira", il travet portoghese afflitto da idroceleipertrofia?) e Benni Stefano (parente del comico inglese Benny Hill?), i quali notoriamente vendono, per Feltrinelli, milioni di copie dei loro Capolavori, snobbano Federico Moccia, il quale, per la stessa casa editrice, di estrema destra, vende(va) qualche migliaio di copie dei suoi libercoli (parte a parenti ed amici, parte a metà prezzo e/o a rate e parte acquistandoli in proprio).

 

Appresso, Michele Serra, nella sua "Satira preventiva", irride, da par Suo, l'imminente Family Day, concludendo così il Suo Sulfureo Scritto: "Molti gli intellettuali che hanno annunciato laloro adesione: Federico Moccia". Certo, Michele (IV, dopo l'Arcangelo,Santoro e Cucuzza), l'intellighentzja italiana (e mondiale, anzi galattica) è tutta a sinistra: Fo, Benigni, Ferilli, Biagi, Luttazzi, Serra, Tabucchi ed altri 99.994. La carica dei centomilauno. Left yields.

 

Indi Claudio Rinaldi (l'epigono del paladino omonimo) piange sul crollo dei consensi al nascituro Partito democratico (a rischio aborto,senza pillola del giorno dopo), dovuto alla "caduta di popolarità del governo Prodi": l'acqua calda fu scoperta già da Popov e la più importante caduta anteriore a questa é quella di Lucifero.

 

Guido Quaranta, a sua volta, se la prende non con Alì Babà, ma con il leghista Bricoli, reo di aver usato il dialetto veneto alla Camera dei deputati. Ha ragione: è meglio l'italiano che si ascolta alla Rai, da Luca Giurato in Giù.

 

Segue un lungo "primo piano" a Enzo Biagi, l'incallito citazionista, il quale, reduce dalla buonuscita (da mamma Rai) di 2 milioni di euro e dalla buona rientrata di 1 milione di euro, condurrà, per otto settimane, il suo Rt, Rossocalco (anzi, R'ottocalco) televisivo. Le sue (s)palle saranno pezzi grossi del calibro di Paolo Rossi (vero cognome Neri), Fabio Fazio(so), aussi lui reduce di una buonuscita/risarcimento (sempre da mamma Rai) di 20 miliardi di vecchie lire, e Vauro, collezionista di divise dell'Armata Rossa (ne ha ben 200, comprese alcune con schizzi di sangue degli insorti ungheresi e di quelli praghesi). Conclude Roberto Di Caro (che caro,Roberto..): "Scordatevi l'amarcord. Biagi torna per mordere". Con la dentiera + Algasiv? Perchè, se usa un adesivo made in China, la dentiera resta attaccata alla "natica" del malcapitato morsicato.

 

Poco più oltre Gigi Riva (cugino di Giggi Rivva il calciatore?) titola: "Gino, Karzai e i tagliagole". Il direttore diRepubblica "Tutto è avvenuto alla luce del sole (dell'avvenir: ndr). In questa storia non ci sono doppi fondi". Come quelli delle valigie, dove si nasconde l'eroina afghana. Come "cammeo" c'è l'intervista alla vispa Simona Torretta, che, assieme all'altra vispa Simona, ci costò alcuni milioni di dollari (meno male che gli islamisti non conoscono il cambio euro/dollaro!).E io pago, diceva Totò.

 

Persino Giampaolo Pansa, nel suo "Bestiario",ammonisce: "D'ora in poi basta trattare per gli ostaggi". LuciaAnnunziata interviene: "Concordo, ma non si tratta da mezz'ora in poi!".

 

Ancora un lungo colloquio con Arturo Parisi di Marco Damilano (vent'anni fa il cognome era DaMosca) con il titolo "L'isola di Arturo": bella la citazione del romanzo della Morante, anzi felice, come l'Italia dopo la promessa, mantenuta, dell'amico di Arturo, Romano Prodi.

 

Segue l'intervista a Giuliano Amato "Non possiamo non dirci laici". Visco corregge: "La ICI, vuoi dire". Libera Chiesa in libero Stato, secondo Cavour. Giuliano, vallo a dire ai tuoi amici mussulmani, per i quali Stato e Corano coincidono: la sharia.

 

A proposito della felicità prodiana, c'è subito dopo un reportage di Roberta Carlini, dal titolo: "Vivere con 500 euro almese". Errore marchiano della cronista (già in servizio al "Resto dei Carlini"), all'evidenza disinformata. Gli euro sono 510, dopo il cospicuo aumento del 2%, pari ad euro 10 al mese, accordato (a malincuore) da TPSchioppa (che obtorto colon ha ceduto a Romano). Ben 510 euro, con somma felicità del beneficiario (come godo, che goduria, diceva Totò), il quale ogni giorno fa risuonare "L'inno alla gioia" e benedice Prodi, TPS, il ministro comunista del Welfare e tutta la sinistra-centro (la terza narice si è spontaneamente e miracolosamente chiusa: se Guareschi vivesse!).

 

 
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