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Post N° 165

Post n°165 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da dinilu
 

Degustando l'Espresso n. 2 del 17 gennaio 2008. Arrivo senza indugio a Berselli ("Porte girevoli", ma girano anche altre cose agli italiani non di sinistra), il quale, affrontando il tema della moratoria dell'aborto proposta (sulla falsariga di quella della pena di morte) da Giuliano Ferrara, coglie l'occasione per denigrarlo, definendolo "personalità egocentrica, che si sente eccezionale e in grado di imporre i contenuti del dibattito italiano a suo piacimento", ma anche "il delatore della Cia, un'individuo tremendamente "self centered", un ateo devoto e papista". Un maligno direbbe che Berselli vuol darcela a bere sui difetti di Giulianone, trasudando invidia per la sua superiore "stazza" non solo fisica, ma sopra tutto intellettiva.
Conclude Berselli: "perché di fronte alle domande fondamentali, quelle che ci interpelleranno sempre, l'ovvio non serve a nulla". Ovvio, Edmondo!
Marco Travaglio, dopo aver vagliato, sembra a due mani (le sue, mentre spesso scrive a quattro e sei mani, con Gomez e/o Barbacetto) il caso Contrada e la sua pretesa domanda di grazia a Napolitano, si palesa un vero estimatore dell'ex numero tre del Sisde, il quale non ricordo se c'era lì anche quando Scalfaro/non ci sto, ci stava, da ministro dell'Interno, a prendere 100.000.000 di lire al mese dal Sisde, ma solo per "pav condicio" con i suoi predecessori, tranne Fanfani. Conclude, con fine humour anglosassone (forse appreso dal maestro Caprarica), Marco: "E quanti avvocati ha Contrada, di grazia?". Marco, meno di quelli di Adriano Sofri, il quale circola liberamente in tutte le contrade d'Italia, mentre Calabresi, chiuso nel suo cappotto di legno, non si muove più da oltre trenta anni. 
Segue Michele Serra, il grande stratega della satira preventiva, come Bush lo è stato della guerra preventiva. Michele, trattando della riforma elettorale, ironizza rispettosamente sul "professor Sartori" e senza ritegno su Berlusconi, ridicolizzandolo con vari "sistemi" risibili. Tranne uno, non ricordato, cioé quello sovietico/staliniano che assegnava al Piccolo Padre, ed ai suoi successori, il 99,9999% dei sì, lasciando solo allo 0,00001% il no (vivo), cioè il non più in vita (no more, in inglese).
In "Primo Piano" grande risalto a "Napoli maledetta" di Giorgio Bocca, il quale ricorda che "un noto scrittore partenopeo scrisse che ero <> (sic)", aggiungendo, da buon piemontese, che Napoli "è la città dove i politici rei confessi di corruzione non solo vengono perdonati, ma tornano al potere". Senza fare nomi.
Ermete Realacci, invece, ammette le "grandi responsabilità" di Bassolino, ma non pronuncia la parola "dimissioni", cavandosela con un "Non risolverebbero niente". Mercurio il realista. 

Giampaolo Pansa spara ad alzo zero sulle "Ecoballe di sinistra". Scrive: "Ho sempre votato per la sinistra (magari turandosi il naso e, sopratutto, il posteriore: ndr)...Per anni e anni, la sinistra e il centro-sinistra (sinistra-centro, Gipì!) ci hanno spiegato di essere il mago Zurlì. Nessuno meglio di loro sapeva amministrare i comuni, le province, le regioni, lo Stato. Nessuno poteva emulare le qualità che sfoggiavano: saggezza, efficienza, onestà e trasparenza....Adesso tutto sta crollando nella Chiesa Rossa...anche la camora diventa un alibi per l'impotenza della politica". Giampaolo sembra Giovanni(Paolo III) il Battista, vox clamans in deserto, beninteso deserto rosso, come il film di Antonioni.
Moises Naim titola "Sognando Obama", senza premettervi Barack Hussein (come Saddam). La postuma vendetta del rais iracheno sugli americani. Moises, a quanto pare, sogna non a colori, ma in bianco e nero, anzi solo in nero.
Fabrizio Gatti scopre l'acqua calda (non quella che esce dai meati urinari) con il suo reportage "Baby eroina", che non parla della giovine nobilradicalchic (noblesa oblige) Beatrice Borromeo, ma la droga maledetta che "i giovanissimi fumano e trovano facilmente perché costa pochissimo...così una generazione rischia di venire bruciata". Gioventù bruciata, come il famoso film di Nicholas Ray.
Federica Bianchi precisa che " in Afghanistan la produzione di oppio, già raddoppiata nel 2007, raddoppierà anche nel 2008. L'Afghanistan produce l'82% del papavero da oppio, coltivazione concentrata per il 70% nell'Helmand, desolata provincia meridionale di poco più di un milione di abitanti. Gli Stati Uniti hanno proposto di utilizzare per l'eradicazione  delle piantagioni di papavero il metodo applicato per la coca in Colombia: la disinfestazione dall'alto tramite spray erbicida. Potrebbe utilizzersi il napalm e, se ci capitassero i contadini afghani, debitamente e reiteratamente avvertiti, peggio per loro. Hamid Karzai sta cercando di rimandare l'operazione, sostenendo che finirebbe solo per danneggiare (!!!) i contadini rendendoli ostili alle truppe della Nato e rafforzando i talebani. Pura follia. Per sostentare un milione di parassiti che vivono (al pari dei campesinos colombiani) della morte altrui, come i serpenti velenosi, mentre potrebbero vivere di lavoro come gli altri contadini del mondo, facciamo morire, prima moralmente e poi fisicamente, decine di milioni di persone, anche giovanissime, nonchè le loro famiglie, con danni incalcolabili per le nazioni. Al diavolo gli afghani, Karzai, i talebani e tutti quelli che li sostengono, a cominciare da Bin Ladin e dai suoi accoliti omicidi.
Marco Lillo titola "Incantesimo Saccà" ovvero "Ecco lo scandalo della soap Napoli". E lo scandalo della monnezza Napoli? Rivela Marco: "La procura di Napoli ha appena chiesto il rinvio a giudizio di Saccà ipotizzando la corruzione anche per i provini delle fiction". Che rapidità, questa dei magistrati partenopei: una vera Tav giudiziaria. Di quei securi il fulmine tiene dietro al baleno, per dirla con il Manzoni. Reati gravissimi quelli addebitati a Saccà, tali da minare e distruggere la democrazia, l'onore dell'Italia nel mondo e la salute degli italiani in generale e dei napoletani in particolare.
Sono bagatelle, invece, le migliaia di miliardi di lire sperperati in molti anni e, sopra tutto, le centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti che hanno avvelenato ed avvelenano uomini ed animali, producendo tumori  e malformazioni. Alla luce del sole, inavvertite, per anni. Chiste è o' paese d'o sole...e d'a munnezza! Bagatellen delikt (scrivo bene?). Totò direbbe "quisquilie e pinzillacchere".

Last but not least chiude Umberto Eco con la sua "bustina di minerva" che tratta delle sindromi da complotto, portando "un esempio su internet (dove) c'è un sito che attribuisce tutti gli eventi del mondo (non solo contemporaneo) al complotto universale dei gesuiti".
Umberto, l'imaginifico prossimo premio Nobel (Eco batte Fo 3 a 2) poteva scendere dall'universale al "particulare" citando il complotto (diabolico) permanente in Italia ordito da Silvio Berlusconi. Anche monnezza(Na)poli è colpa del "nano malefico", come definito dal "gigante" Beppe Grillo. Persino Mailat, Ahmetovic, i coniugi di Erba e l'assassino (poi suicida) dei coniugi  Pellicciardi, sono emissari di Silvio il destabilizzatore/distruttore, l'Angra Mainyu o Ahriman della politica italica (mentre Veltroni è Ahura Mazda)....Leopardi avrebbe definito il Cavaliere "l'ascoso poter che al comun danno impera".
 
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