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Post N° 182
Balneatori di Abruzzo, Molise, Marche ed Emilia-Romagna in assise a Montesilvano per discutere sugli aumenti dei canoni demaniali, definiti "inumani e destinati a portare molti stabilimenti alla chiusura per mancanza di fondi".
I balneatori, meglio balneavacche, grasse, per anni hanno pagato canoni irrisori, anzi "irridenti", per le concessioni, mentre hanno riscosso somme notevoli, magari senza emettere talora le ricevute fiscali e quindi esentasse (che volume di affari dichiarano?).
Un ombrellone con due sdraio costa mediamente 500-600 euro a stagione, talché chi ne installa 200-300-400 incassa 100-150-200 mila euro e più, per 5 mesi di lavoro l'anno. Aggiungansi gli introiti da affitti giornalieri, nonchè gli incassi delle cabine, delle docce e dei bar e magari il noleggio di pattini, pedalò ed altri "mezzi" di superficie.
Mancanza di fondi? Sì, quelli di caffé.
Chiusura di stabilimenti? Totò direbbe: "Ma mi faccia(no) il piacere!".
In cambio degli aumenti (fantozzianamente) disumani i balneavacchegrasse pretendono di aumentare la durata dei rinnovi delle concessioni da 12 a 30 anni.
Io darei loro l'ergastolo, cioè la concessione a vita, con diritto di successione dei figli, come per i re.
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Inviato da: dinilu
il 26/10/2012 alle 00:15
Inviato da: dinilu
il 29/01/2011 alle 15:10
Inviato da: candydo
il 11/08/2010 alle 15:40
Inviato da: atakatun
il 11/07/2010 alle 17:34
Inviato da: dinilu
il 11/07/2010 alle 16:53