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Post N° 827
L'art. 75 della Costituzione recita: 1° comma: "È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali"; 4° comma: "La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi".
Propongo di aggiungere il comma 4-bis "Qualora il quorum non sia raggiunto, le spese del referendum gravano sui richiedenti".
Raccogliere 500.000 firme sarà difficile nella Repubblica di San Marino, ma in Italia si raccolgono anche 5 milioni di firme, come nelle primarie del Pd.
Il referendum è sì uno "strumento" di democrazia diretta, ma deve considerarsi uno Stradivario, che può suonare solo per grande musica. Chi vuole suonare nelle fiere di paese userà il "ddu botte" (piccola fisarmonica o organetto abruzzese).
Negli ultimi tempi tanti sono stati i referendum andati "a vuoto", ciascuno dei quali è costato centinaia di milioni di euro. E giusto, pertanto, che paghino, anziché Pantalone, cioé gli italiani infastiditi dai quesiti referendari inopportuni, anzi importuni, coloro che hanno "dato fastidio". Insomma, chi rompe...paga.
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Inviato da: dinilu
il 26/10/2012 alle 00:15
Inviato da: dinilu
il 29/01/2011 alle 15:10
Inviato da: candydo
il 11/08/2010 alle 15:40
Inviato da: atakatun
il 11/07/2010 alle 17:34
Inviato da: dinilu
il 11/07/2010 alle 16:53