Il roveto

Note a margine

Note a margine de "I Pierini" ("Panorama" n. 4 del 21 gennaio 2010).
*Barbara (non Bush, ma, in romanesco, "busce") Spinelli. Carlo Puca la definisce "matrona à penser". Io scriverei, con maggior fedeltà al francese, "maitresse à penser" (come la Mafai ed altre giornaliste à gauche). Spinelli è un cognome italiano diffuso tra i rom (come Di Rocco, Guarnieri, ecc.). Barbara, "fidanzata" di Padoa Schioppa (quello di "Le tasse sono bellisssime": opinione, espressa forse dopo aver fumato un po' di spinelli, condivisa solo dai tassi -non quelli di interesse-), grida "Al regime, al regime" (il pastorello della favola gridava "Al lupo, al lupo" e i dipendenti Fiat di Termini Imerese gridano "Al Lapo, al Lapo"), come urlano i "centrini asociali", consumatori di spinelli (e marxismo-leninismo). 
*Tito Boeri, l'economista infallibile professore alla Bocconi (gli altri economisti, quelli dei Tozzi, sbagliano sempre), cocco di De Benedetti, la cui fondazione dirige, recentemente bocciato dall'Ocse. I cioccolatini boeri hanno all'interno un liquore. I Boeri economisti (dell'impresa) hanno all'interno altri liquidi (non quello seminale!). Tito, fautore del multiculturalismo e della cittadinanza veloce (finiana) agli extracomunitari, ha duramente criticato Sartori, perché si era permesso di dire che (la storia lo insegna) i musulmani (seguaci di una religione teocratica) sono di difficilissima (se non impossibile) integrazione nelle società democratiche che li ospitano. Sartori, sul Corsera, gli ha risposto da par suo, mostrandolo come un ignorante travisatore (il contrario di un buon comunista...). Insomma i boeri buoni sono solo quelli di cioccolato con ripieno di liquore.