Il roveto

Patty

Da Jean d'Arc a Ciancimino, da eroica pulzella piena di Grazia a bocca della verità piena di.... disgrazia.
Patrizia D’Addario dice di «non aver paura» perché «anche se dovessi fare la fine di Giovanna D’Arco, voglio lottare fino alla fine». E racconta due episodi del maggio di un anno fa, pochi giorni prima che il caso finisse sui giornali: «In quel periodo ero oggetto di continue minacce telefoniche. Prima ho subito un tentato stupro in casa, poi una sera sono stata avvicinata da due persone che dicevano di essere delle forze dell’ordine. Uno di loro mi ha costretto con la forza ad entrare in macchina e poi mi ha detto che il suo sogno era farmi finire in galera. Purtroppo quella volta il registratore che avevo in borsa si era bloccato». Peccato. Per tali gravi episodi Patty non ha presentato denuncia, ma poi li ha raccontati ai magistrati insieme ad un furto in casa e ad un tentativo di speronamento sulla tangenziale di Bari. Racconta, rivela Patty "stupor (im)mundi", come Massimo Ciancimino.
Poi Patty dice che adesso vorrebbe «finalmente riprendere a fare la vita d’artista». Artista, ormai redenta, del ca..sto. In città circolano voci di una trattativa per un film (non porno) con un famoso attore francese (non l'oriundo Rocco Siffredi). E nei prossimi giorni sarà a Sanremo, invitata da alcune radio private in pieno Festival. Patty Prava canterà, in remake, "Non ho l'età" e poi "Nessuno mi può giudicare".