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Messaggi del 24/01/2008
Barbato precisa: «Lui (Cusumano) dice di aver deciso per l'interesse del paese. Io so solo che l'ufficio politico ha deciso di votare contro la fiducia e lui era d'accordo. Cosa è successo in questi giorni? Gli hanno promesso qualcosa? Io non lo so. So solo che così si lavora contro le istituzioni e per l'antipolitica».
E aggiunge: «Cusumano non poteva parlare male di Mastella. Ha avuto tutto quello che voleva. È un accattone».
Corna e sputi erano fuori luogo, eccessivi. Però, se è vero che Cusumano prima era d'accordo a sfiduciare Prodi e poi ci ha ripensato, offendendo Mastella....Uno che è stato assolto e riverginato dalla magistratura, che Mastella deve ancora affrontare...
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*Fiducia al Senato sul filo di lana, anzi di lino (non Jannuzzi, né Basso/Jervolino), anzi pannolino, meglio pannolone.
*Guido Gozzano scriverebbe: "E' morto! Alleluja, alleluja! E' morto il sovrano Romano.
La notte che già fu sì buia, risplende di un astro silviano.
Orsù, cornamuse, più gaie suonate! Squillate campane!
Da quattromill'ore s'attese quest'ora tutte le ore".
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Su la Repubblica (delle banane) Michele Serra, l'amacato, si scaglia contro Bossi, citando il dio Eridanio (Eridano, caso mai) e le sortite enfatiche e metaforiche del senatur, come "fucili e pallottole" e "bastonate alla canaglia romana" (ed a quella napoletana, no?), da ultimo (in cauda venenum) qualificando Umberto "macchietta regionale".
L'immemore (come la spoglia di Napoleone) Michele non ricorda che nel 1994, quando "fotteva" Berlusconi, Bossi era "una costola della sinistra" (così D'Alema) e che proprio ieri Prodi, prode come Faà di Bruno, anzi come Fa "c" (di culatello), per restare in sella ha tentato di "comprare" la "macchietta" (come rivelato da Bossi) e di "ricomprare" Mastella, offrendogli 30 poltrone (delle 600 da riassegnare), e chissà se altri senatori dell'opposizione. Qualcuno ha mica intercettato?
Michele (6° dopo l'Arcangelo, Sant'oro, Bongiorno, Cucuzza e Placido) sputa veleno, ma di macchiette "serie" è piena la sinistra (con le nari aspiranti cocaina, magari a scopo terapeutico o impavidi che "dicheno sempre de sì, sì de qualunque cosa", ecc.), per tacere dei picconatori a corrente alternata e variopinti personaggi on de road.
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Il 27 c.m. sarà il giorno della memoria (shoah, olocausto, genocidio degli ebrei ad opera della Germania nazista con la complicità anche di altre Nazioni, tra cui l'Italia fascista con le famigerate leggi razziali). Oggi il presidente Napolitano andrà a rendere omaggio alle vittime dell'unico lager italiano, quello di San Sabba. Al riguardo ho avuto modo di leggere tempo addietro che nel dopoguerra anche Stalin, ossessionato dal timore di attentati alla sua vita, specie da parte di medici ebrei, nutrì il proposito di eliminare 4 milioni di ebrei russi, ma ne fu impedito dalla sua (provvidenziale) morte causata da avvelenamento a seguito di un "complotto" ordito, sembra, dal maresciallo Zukov, che aveva parenti ebrei. E' una leggenda antistaliniana o c'è del vero sul piano storico? Se sì, l'olocausto sarebbe potuto essere ben più esteso e tragico.
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Ad un numero speciale di Ballarò(ssa), con il titolo affabulatorio "C'erano una volta", sono presenti alcuni figli di assassinati dalle Brigate Rosse.
Tra questi uno dei figli di Luigi Calabresi, Mario, il quale, giornalista, fa il corrispondente de "La Repubblica", dove scrive anche Adriano Sofri. Nessun imbarazzo. Mario, lo scorso anno, su l'Espresso, raccontava che ebbe a dire: "Non potrei lavorare neanche a <> e neppure al <> di Ferrara...", nonché di aver detto a Berlusconi, da lui intervistato,: "..la vita é imprevedibile; si può diventare comunista senza saperlo e per giunta nel Ventunesimo secolo (sic)". Forza d'animo ed intelligenza dell'uomo e del giornalista, il quale ha preferito "voltare pagina nel rispetto della memoria" (del padre), il quale fu definito "commissario torturatore", additato dalla sinistra come responsabile della fine di Pinelli e quindi "condannato" a morte: pena capitale eseguita da Pietrostefani su mandato di Sofri, attuale "collega" di Mario. Quest'ultimo, nel XXI secolo, sembra immemore (come la spoglia di Napoleone) di cento milioni di morti causati dal comunismo (di Stalin, Mao Zedong, Pol Pot, Ulbricht, Kadar, ecc.), di 20.000 "fascisti" (compresi preti e ragazzine di 13 anni) ammazzati dai partigiani comunisti nel dopoguerra nel triangolo rosso emiliano (Pansa "Il sangue dei vinti"), degli infoibamenti di italiani, anche vivi, ad opera di partigiani comunisti titini, delle brigate rosse che hanno ucciso e ferito centinaia di persone, tra cui il bravo giornalista (non de La Repubblica) Walter Tobagi. Proprio di Tobagi parlava Mario Calabresi, che ricordava pure suo nonno (morto di ictus tre anni dopo l'assassinio del figlio Luigi) e ci faceva sapere che, sulle montagne della Val d'Aosta, ebbe la rivelazione, si "svegliò" (come Buddha), ebbe coscienza che "era giusto...voltare pagina...". Chissà se ha voltato pagina pure Sofri. Non hanno voltato pagina, sicuramente, la Lioce, Scalzone, Lollo, Battisti, Negri, la Balzerani, Piperno e tanti altri.
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P.V., scrivendo a Beppe Severginini, si preoccupa ("se torna Silvietto che succede?") ed elenca una serie di jatture, concludendo con "fortuna che siamo campioni del mondo di calcio".
"Se" torna Berlusconi e sottolineo se (come cantava Mina).
Certamente, quando andrà via Prodi, come attende con ansia spasmodica il 70% degli italiani, avremo sicuramente: 1) via Ferrero, quello che vuole gli extracomunitari, rom-sinti-camminanti compresi, possano venire in Italia senza limiti, a fare qualunque cosa -tanto poi ci pensa Pantalone-, il valdesolidale ("Nutella per tutti" è il suo motto), che coniuga Dio e Mao e ripete spesso (anzichè "Dio mio" o "Mio Dio") "Dio Mao" o "Mao Dio"; 2) via Alfonso Pecoraro Scanio, l'antitutto ciò che è moderno e razionale; 3) via Rosy Bindi (la cattolica "adulta" viriloide che bene farebbe coppia di fatto, Dico io, con il lezioso Alfonso); 4) via la fatina (rossa, non quella azzurra di Pinocchio) Melandri che ha ballato già due estati con Briatore o in Kenia; 5) via Di Pietro (il piccolo ministro delle grandi opere o il grande ministro delle piccole opere; Dersu Uzala era il piccolo uomo delle grandi pianure); 6) via Fioroni (se fioriscono 'ste Rosy e crescono 'sti fichi Fioroni...), viso pasciuto alla Prodi, esponente dell'Altro Lazio, il quale "punisce" la Moratti togliendo fondi agli asili comunali di Milano, ecc.
Per fortuna, aggiungo io, che siamo quasi ultimi nella graduatoria mondiale della qualità scolastica (dal 1968: per salire più in basso), cioè quasi maglia nera.
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Inviato da: dinilu
il 26/10/2012 alle 00:15
Inviato da: dinilu
il 29/01/2011 alle 15:10
Inviato da: candydo
il 11/08/2010 alle 15:40
Inviato da: atakatun
il 11/07/2010 alle 17:34
Inviato da: dinilu
il 11/07/2010 alle 16:53