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Il diabete è come un cavallo,più lo conosci e più sai dominarlo

Creato da hilary8126 il 13/02/2008

 

aisa

FESTA DI PRIMAVERA - MARCALLO - 6,7 e 8 Giugno 
 

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Post n°24 pubblicato il 14 Novembre 2010 da hilary8126

Nuovo progetto di ricerca finanziato da Ataxia UK: trial pilota di un inibitore HDAC in persone affette da atassia di Friedreich

Fonte: The Ataxian, nr. 171 autunno 2010
A cura di Julie Greenfield, che ne ha autorizzato la pubblicazione e la traduzione su BabelFAmily

Traduzione: Dr. Filippo Fortuna


Ataxia UK è lieta di annunciare che presto partirà un trial pilota per testare l'effetto di un inibitore HDAC in persone affette da atassia di Friedreich. Un finanziamento è stato dato al professor Richard Festenstein, uno specialista neurologo presso l’Imperial College di Londra. Il progetto è stato finanziato da Ataxia UK in collaborazione con FASI (e varie altre associazioni stanno considerando la possibilità di partecipare).

Discorso del professor Festenstein

Lo scopo di questo progetto è di trovare il modo attraverso il quale è possibile riattivare il gene che è reso inattivo nell’atassia di Friedreich, potenzialmente mettendo in opera una terapia radicalmente nuova. Abbiamo precedentemente dimostrato, in un progetto finanziato da Ataxia UK, che, in laboratorio, una molecola di un inibitore HDAC è in grado di riattivare questo gene nelle cellule dei pazienti e inoltre riesce ad aumentare i livelli della proteina fratassina che è carente nelle persone affette da atassia di Friedreich. Il composto si pensa agisca "aprendo" il gene e rendendolo accessibile al meccanismo che lo rende attivo.

Il composto che stiamo per testare ha già dimostrato di essere ben tollerato e sicuro negli umani dal momento che è già disponibile in commercio per la cura di un'altra condizione.

In questo primo trial pilota un piccolo numero di pazienti con atassia di Friedreich assumerà dosi orali di un inibitore HDAC. Noi stabiliremo quali sono i livelli "normali" di fratassina nei soggetti volontari sani e nei portatori del gene AF. Gradualmente aumenteremo il dosaggio dato ai pazienti finché non osserveremo un aumento nei livelli di fratassina o finché non raggiungeremo il livello limite di sicurezza. Questo sarà fatto per un periodo di pochi giorni per ogni partecipante. Se il risultato sarà soddisfacente, ulteriori trial dovranno essere condotti per dimostrare se questo composto abbia un effetto nell’attenuare la progressione o la severità di questa condizione.

Siamo veramente grati per il sostegno e l'aiuto che abbiamo ricevuto da Ataxia UK durante la progettazione di questo trial e per il finanziamento che renderà possibile l'inizio di questa importante sperimentazione. Stiamo lavorando per presentare una richiesta di approvazione etica per questo trial al comitato etico e una volta che l’avremo ottenuta potremo partire con il progetto.

Avete bisogno di persone che si arruolino volontariamente in questo progetto?

Dal momento che si tratta soltanto di un piccolo studio di prova, atualmente  non abbiamo bisogno di alcun partecipante aggiuntivo per questo studio. Comunque, se lo studio pilota otterrà dei risultati positivi, un grande trial sarà programmato per testare l'efficacia e la sicurezza, e a quel punto informeremo gli amici di Ataxia UK dell'opportunità di prendervi parte e vi saremo grati per il vostro sostegno.
                     

 
 
 

teeeeeeeeribbbbbbbbbbbbiiiiiiiiiileeeeeeeeee

Post n°23 pubblicato il 10 Novembre 2010 da hilary8126

oggi ho l'esame di diritto commerciale!!!!!!!!!!sarà la 5° volta che lo do, nn riesco a passarlo, ma oggi mi sento fortunata e so che ce la farò!!!!!!!!!!!!!!

 

FATEMI GLI AUGURI

 
 
 

SENSIBILITA' 0

Post n°22 pubblicato il 02 Novembre 2010 da hilary8126

CORTESIA..........QUESTA SCONOSCIUTA

Lunedì scorso, diluviava e c'era un gran vento!Stavo andando a lavoro con la carrozzina elettrica, quando mi si rivolta l'ombrello e mi si rompe. Ero in mezzo alla strada e nn riuscivo a guidare la sedia ero impegnata a tenere l'ombrello che stava volando via col vento...NESSUNO SI E' FERMATO, solo un ragazzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Grazie  a quella persona...........la gente nn finirà mai di stupirmi!!!!!!!!!!!!!!!!

 
 
 

TUTTO CIò CHE HAI SEMPRE VOLUTO SAPERE, MA NN HAI MAI CHIESTO

Post n°21 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da hilary8126

DALLA A ALLA C

Acarbosio

Farmaco che agisce a livello delle pareti dell’inte-stino, trasformando degli zuccheri complessi (amidi) in zuccheri semplici (monosaccaridi) e, quindi, rallentando l’ingresso degli zuccheri nel sangue. Può dare disturbi intestinali come flatulenza e diarrea.

Acidosi

Forte presenza di chetoni nel sangue, che aumenta l'acidità dei liquidi presenti nell'organismo. Nel diabete, questa situazione, quando non controllata, porta alla chetoacidosi diabetica.

Adrenalina (o Epinefrina).

È un ormone che svolge una fun-zione eccitatoria ed ha un’azione anti-insulina.
I livelli di adrenalina nel sangue si alzano in caso di ipo-glicemia, provocando sudore, tremore e l'aumento di fre-quenza del battito cardiaco.

Alba, fenomeno

Aumento dei valori della glicemia, che avviene nelle prime ore del mattino ed è in relazione con l’aumento nel sangue degli ormoni ad azione anti-insulina.

Albuminuria

Presenza di albumina nelle urine. Può essere il sintomo di una patologia renale e, in particolare, della nefropatia diabetica.

Angiopatia

Alterazioni dei vasi sanguigni. Si parla di “macroangiopatia” quando i grossi e medi vasi (arterie) sono coinvolti nei processi di arteriosclerosi (vedi).
Si parla di “microangiopatia” quando vengono coinvolti i piccoli vasi arteriosi (arteriole e capillari).

Apporto calorico

Quantità di energia assunta attraverso cibi e bevande; si misura in calorie.

Arterie

Vasi sanguigni ad alta pressione, attraverso i quali il sangue pompato dal cuore raggiunge i tessuti di tutto l'organismo trasportando ossigeno e nutrienti; il loro cali-bro si riduce dal centro alla periferia.

Arteriopatia obliterante

Malattia delle arterie detta “arteriosclerosi” (vedi), caratterizzata da progressivo restringimento sino alla oc-clusione dei vasi che portano il sangue alla periferia. Nel diabete, colpisce in particolare le estremità degli arti inferiori al di sotto del ginocchio e si manifesta con complicanze (ulcere o gangrena) ai piedi (piede diabetico).

Arteriosclerosi

Malattia degenerativa dei grossi e medi vasi arte-riosi, o arterie (vedi), le cui pareti si induriscono e ispes-siscono per i depositi di grassi e di calcio, rallentando o bloccando la circolazione sanguigna.

Autoimmunitarie, malattie

Patologie nelle quali l'organismo attacca le proprie cellule ritenendole erroneamente dei “corpi estranei”.Il diabete autoimmune si sviluppa proprio perché il sistema immunitario attacca le cellule Beta (vedi) del pancre-as, non riconoscendole come proprie, distruggendole e ponendo termine alla produzione di insulina.

Autonomica, neuropatia

Malattia del sistema nervoso periferico che colpi-sce il sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpa-tico), o viscerale, involontario (e quindi organi come il cuore, le arterie, la vescica o l'apparato digerente).

Beta cellule

Un tipo di cellule contenute nel pancreas e, preci-samente, nelle isole di Langerhans.Producono l'insulina; contro di loro si sviluppa il diabete di tipo 1 autoimmune.

BMIBody Mass index, o Indice di Massa Corporea;

permette di valutare il peso corporeo. I valori normali so-no tra 20 e 25; al di sotto del 20 si parla di sottopeso; tra il 25 e 30 di sovrappeso; sopra il 30 di obesità.

Caloria

Unità di misura del valore energetico dei cibi (solidi e bevande) assunte. A parità di quantità, alimenti di tipo diverso hanno un diverso numero di calorie. Un grammo di proteine fornisce 4 calorie; così come un grammo di carboidrati; mentre un grammo di grassi fornisce 9 calorie e un grammo di alcool 7 calorie.

Capillari

Vasi di diametro molto piccolo (da 7 a 12 micron). Costituiscono la microcircolazione che sta tra le arterie e le vene, sono il luogo dove avviene lo scambio dei nutri-menti e dei gas tra sangue e tessuti.

Carboidrati

Una delle tre principali fonti di calorie nell’alimentazione (con le proteine e i grassi o lipidi).
Si dividono in carboidrati semplici e complessi. I carboidrati semplici, detti anche zuccheri, si trovano normalmente in frutta, verdura e latticini, nonché in cara-melle, miele, zucchero da tavola e sciroppi. I carboidrati complessi, detti anche amidi, si trovano in pane, cereali, legumi, riso e pasta. Il metabolismo trasforma tutti i carboidrati in glucosio e/o in glicogeno. L’assunzione di carboidrati provoca un aumento, più o meno rapido, della glicemia a seconda che si tratti di zuccheri semplici o complessi. Nel diabete, l'insufficienza dell'insulina o la resistenza all’insulina impediscono l’utilizzo degli zuccheri, che si accumulano così nel sangue.

Carboidrati complessi (amidi)

Sostanze che sono assorbite più lentamente dall’intestino in quanto devono essere trasformate in zuccheri semplici per essere assorbite. Comprendono la pasta, il pane e altri prodotti a base di cereali e i legumi.

Carboidrati semplici (zuccheri)

Sostanze che sono assorbite velocemente dall’in-testino in quanto non devono essere digerite e che, per-tanto, entrano rapidamente nel sangue causando una ra-pida salita della glicemia. Includono lo zucchero (sacca-rosio), sono presenti nella frutta (fruttosio) e nel latte (lattosio).

Celiachia

È una patologia cronica indipendente, ma a volte associata al diabete di Tipo 1. È caratterizzata dall’intolleranza al glutine, una proteina presente nei cereali (esclusi riso e granoturco) e in vari legumi, che danneggia la parete intestinale di chi è affetto da celiachia, impedendone così l’assimilazione dei nu-trienti. (www.celiachia.it)

Charcot, piede di

Detto anche neuroartropatia diabetica; è una complicanza associata alla polineuropatia diabetica, che conduce al deterioramento dell’osso e delle articolazioni del piede. Le ossa si frammentano e si deformano tanto da perdere i normali rapporti tra di loro. Questa complicazione del diabete, se non diagnosticata e, quindi, non curata nella fase acuta, può evolvere verso una grave deformità del piede, che può procurare pro-blemi nel camminare e favorire la comparsa di ulcere, che difficilmente guariscono e spesso si riformano.

Chetoacidosi

È una grave situazione clinica di scompenso del diabete, che si verifica quando, in mancanza di insulina, l'organismo - per ottenere energia invece di utilizzare il glucosio - comincia ad utilizzare prevalentemente gli acidi grassi accumulando come scarto sostanze acide, come i chetoni. La chetoacidosi inizia lentamente; i primi segni sono nau-sea e vomito, dolore addominale e un respiro profondo e affannoso, il fiato ha un caratteristico odore di mela mar-cia. Se il paziente non riceve liquidi e insulina, la chetoacidosi può avere serissime conseguenze e condurre allo stato di coma chetoacidosici. La chetoacidosi è un emergenza clinica tipica del diabeti-co di Tipo 1.

Chetonemia

Presenza di chetoni nel sangue.

Chetoni(o Corpi chetonici, o Acetone).

Sostanze acide che il corpo produce quando le cellule bruciano gli acidi grassi.

Chetonuria(o Acetonuria).

Presenza di chetoni nelle urine (il valore normale è 0); in presenza di forte glicosuria (vedi) è indice di grave scompenso del diabete da mancanza di insulina.

Colesterolo

Un tipo di lipidi (o grassi) circolanti nel sangue le-gato a proteine (lipoproteine, vedi). Si divide in HDL Clesterolo (colesterolo “buono”) e LDL Colesterolo (colesterolo “cattivo”). In gran parte è prodotto dall'organismo (l'85% del totale), il restante è assorbito da cibi di origine animale (15% del totale). Il colesterolo è fondamentale per il funzionamento del-l'organismo, ma un eccesso di colesterolo nel sangue fa-vorisce la formazione di depositi (placche) sulle arterie, causa principale delle patologie cardiovascolari (arteriosclerosi).

Coma

Stato d’incoscienza prolungato simile al sonno do-vuto a sofferenza del cervello a seguito di shock interni, o esterni. Fra le cause del coma di interesse diabetologico consideriamo il coma chetoacidosico (vedi), l’iperosmolare (vedi) e l’ipoglicemico (vedi).

Coma chetoacidosico

Possibile conseguenza dello stato di chetoacidosi (vedi).

Coma iperosmolare

Più che da un cattivo controllo del glucosio nel sangue, deriva da una profonda disidratazione in soggetti in genere anziani, affetti da diabete di Tipo 2.

Coma ipoglicemico

Possibile conseguenza di una grave ipoglicemia (vedi); generalmente fa seguito ad una ipoglicemia non trattata; richiede un immediato intervento (per esempio con un’iniezione di glucagone IM, o infusione di glucosio ad elevate concentrazioni ev).

Convulsione

Contrazione involontaria, incontrollata e spastica del sistema muscolare. Nel diabetico può manifestarsi in concomitanza con gravi ipoglicemie.

C-peptide

Sostanza prodotta dal pancreas in misura pari al-l'insulina. Di conseguenza, misurando il C-Peptide si può accertare se il pancreas funziona ancora e quanta insulina produce. Non avrebbe nessuna attività biologica.

 
 
 

DALLA D ALLA L

Post n°20 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da hilary8126

Diabete bronzino (o Emocromatosi).

Malattia di origine genetica nella quale l'organismo assorbe troppo ferro dagli alimenti che assume e lo accumula nei tessuti.Tra questi tessuti vi è anche il pancreas, dove è causa di danno delle beta cellule (vedi) e causa di diabete.

Diabete compensato

È la situazione nella quale i livelli di glucosio, nel sangue del paziente, rimangono stabilmente vicino a valori normali e l’emoglobina glicata è inferiore a 7%.

Diabete gestazionale

Forma di diabete che si sviluppa durante la gravidanza. Nel 95% dei casi termina insieme alla gravidanza, ma può preannunciare una forma di diabete di Tipo 2, che si svilupperà in età più avanzata.

Diabete insipido

Malattia caratterizzata dall'emissione di grandi quantità di urina molto diluita, ma priva di glucosio. Ha cause e meccanismi completamente diversi dal diabete mellito, al quale somiglia solo per alcuni sintomi: la sete e la poliuria.

Diabete instabile

Situazione nella quale il paziente presenta ampie oscillazioni dei valori glicemici tra valori ipoglicemici e i-perglicemie.

Diabete mellito

È una malattia caratterizzata dall’aumento del glu-cosio nel sangue. Si riconoscono due tipi principali di diabete, distinguibili per la causa che procura l’aumento della glicemia nel sangue: il diabete di Tipo 1 (da danno autoimmune) e il diabete di Tipo 2 (da insulino-resistenza/difetto di secrezione insulinica).Il termine “mellito” significa “simile al miele” ed è riferito al sapore dolce delle urine dovuto alla glicosuria (vedi).Il diabete è una condizione cronica, ossia non “guarisce” spontaneamente.

Diabete scompensato

È la situazione nella quale i livelli di glucosio nel sangue del paziente e l’emoglobina glicata, oltre a non essere nell’obiettivo terapeutico raccomandato, non risul-tano essere sufficienti ed espongono il paziente al rischio di comparsa, o di evoluzione delle complicanze croniche (vedi) del diabete.
Diabete secondario

Diabete conseguente a difetti genetici, ad altre malattie del pancreas, o come effetto dell'assunzione di farmaci o sostanze chimiche.

Diabete di Tipo 1È la forma di diabete dovuta al danno au-toimmune (malattia autoimmune, vedi) delle beta cellule in cui la produzione di insulina normalmente dimi-nuisce in modo progressivo sino ad azzerarsi. La vita del paziente dipende, quindi, dalla somministra-zione di insulina.

Diabete di Tipo 2

È la forma più frequente di diabete. La produzione di insulina può essere normale, o addirittura superiore al normale; ma ottiene sempre minore effetto sulla glicemia per la presenza di un difetto di secrezione insulinica, che è associato ad una precedente insulino- resistenza (vedi). Le persone affette da diabete di Tipo 2 devono tenere sotto controllo il peso corporeo e svolgere attività motoria, ed eventualmente assumere farmaci ipoglicemizzanti orali; spesso si rende necessaria la somministrazione di insulina.

Diastolica, pressione

Pressione sanguigna calcolata nella fase di riposo del battito cardiaco, quella in cui il cuore non pompa san-gue nelle arterie: è il più basso dei due valori pressori.
Disidratazione

È uno stato patologico che s’instaura quando la quantità di acqua persa (urine, sudore, normale evapora-zione) è superiore alla quantità di acqua bevuta, o assunta con l’alimentazione. Lo scompenso glicemico può contribuire alla comparsa di disidratazione, in quanto alti livelli di glucosio nel sangue provocano un aumento della diuresi (poliuria, vedi) e tale aumento può non essere adeguatamente compensato da una maggiore assunzione di liquidi per bocca. Dislipidemia Eccesso di lipidi (o grassi) nel sangue (colesterolo, trigliceridi); è correlata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.

Dolcificanti

Sostanze naturali, o artificiali (come per esempio Aspartame e Saccarina), caratterizzate da un grande potere dolcificante e da un ridotto o minimo apporto calorico.

Educazione terapeutica

L’educazionesanitaria è la chiave di volta nella gestione del diabete. Il DCCT (Diabetes Control and Complications Trial ) ha chiaramente dimostrato che:  1) un accurato controllo metabolico riduce le complicanze micro-vascolari; 2) per ottenere un controllo metabolico ottimale è neces-saria un’efficace autogestione del diabete; 3) un’efficace autogestione richiede degli alti livelli di educazione sanitaria.

Effetto Somogy

Passaggio brusco da livelli molto bassi a livelli molto alti di glicemia. Può avvenire durante la notte a se-guito di un’ipoglicemia. Prende il nome da Michael So-mogy, il medico che per primo l'ha documentata.

Emoglobina glicosilata (in sigla HbA1c).

L'emoglobina è una sostanza presente nel sangue, che tende in qualche misura a “gli-carsi”, cioè a legarsi a molecole di glucosio. Questo legame diventa irreversibile. La percentuale di emoglobina glicata sul totale testimonia la quantità di glucosio, che è stata presente nel sangue nei due/tre mesi precedenti e permette di valutare l'autocontrollo glicemico messo in atto da un paziente in un certo arco di tempo.

Endocrino(Sistema endocrino).

Una serie di ghiandole all'in-terno dell'organismo secernono e riversano direttamente nel sangue delle sostanze, che prendono il nome di “ormoni”. Attraverso gli ormoni il sistema endocrino è in grado di svolgere funzioni regolatrici sulla crescita, sulla maturazione sessuale, sulla riproduzione e sulla digestione. Le principali ghiandole endocrine sono l'ipofisi, la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole surrenali, il pancreas, le ovaie e i testicoli.

Fibra (alimentare)

Una sostanza presente negli alimenti di origine vegetale. Le fibre non solubili passano attraverso il si-stema digestivo ed aiutano il corpo a espellere le feci; quelle solubili, invece, riducono il colesterolo e aiutano il controllo della glicemia.

Fotocoagulazione

Intervento ambulatoriale eseguito con un apparecchio laser, che provoca la coagulazione (chiusura di ca-pillari o eliminazione di neovascolarizzazioni, specialmen-te nell'occhio). È il trattamento più usato nel caso di reti-nopatia diabetica.

Fruttosamina

Sostanza la cui concentrazione nel sangue indica il valore medio della glicemia nelle ultime due settimane.

Gangrena.

Morte di tessuti dovuta all'interruzione del flusso sanguigno per occlusione delle arterie che portano il sangue alla periferia. È una condizione irreversibile, che colpisce preferibilmente le estremità degli arti inferiori. Spesso, si associa ad infezione e rappresenta la più grave conseguenza dell’arteriopatia obliterante (vedi).

Glicemia

Concentrazione di glucosio nel sangue. È il valore principale che un paziente diabetico deve controllare, la “prova del nove”, che verifica la correttezza delle scelte fatte. Mantenere valori normali di glicemia è il fine dell'autocon-trollo glicemico, che deve essere messo in atto dal paziente diabetico, nonché la maniera migliore per evitare le complicanze.

Glicogeno

Sostanza costituita da zuccheri: si trova nei muscoli e nel fegato e rilascia glucosio nel sangue in caso di necessità. Il glicogeno è la principale riserva di energia immediata-mente disponibile dell'organismo.

Glicosuria

Presenza di glucosio nelle urine. È un segnale di scompenso. In condizioni normali, infatti, il glucosio non dovrebbe essere presente nelle urine: “tracima” dal sangue alle urine solitamente solo se nel sangue ha raggiunto un valore (180 mg/dl), detto soglia renale. Questa soglia varia, comunque, da individuo a individuo.

Glucagone

È un ormone prodotto dalle cellule Alfa del pancreas, che innalza il livello di zucchero nel sangue in caso di ipoglicemia. Può essere iniettato in caso di grave crisi ipoglicemica.

Glucosio

È uno zucchero utilizzato da ogni tessuto dell'organismo come principale fonte di energia. Per utilizzare il glucosio presente nel sangue, alcuni tipi di cellule hanno però bisogno dell'insulina. Alti livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia), così come bassi livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia), sono dannosi per l'organismo, sia sul lungo che sul breve termine (crisi ipo e iperglicemiche).

Grassi

Una delle 3 classi di cibi che forniscono calorie al corpo. Si dividono in grassi saturi (a temperatura ambiente si presentano solidi), generalmente di origine animale, come burro, grassi di carne e lardo, che tendono a far crescere il colesterolo, e grassi insaturi (monoinsaturi e polinsaturi), liquidi a temperatura ambiente che proven-gono da piante, olio di oliva o di semi, che invece tendo-no ad abbassare i livelli di colesterolo.

Immunosoppressivi

Classe di sostanze (le più note sono le ciclospori-ne) che riducono l'efficacia del sistema immunitario del-l'organismo. Sono utilizzati nella terapia dei pazienti, che hanno ricevuto un organo, per evitare il cosiddetto “rigetto”. I pazienti immunosoppressi hanno maggiori difficoltà nel combattere normali influenze e malattie virali.

Impotenza

Definisce la ridotta o nulla capacità di sviluppare, o mantenere una erezione, oppure di eiaculare. Può essere una conseguenza di lungo termine di un diabete non ben controllato, che ha danneggiato i nervi o i vasi sanguigni del pene; ed è spesso associata ad iper-tensione arteriosa. Quasi sempre, il problema ha anche o esclusivamente origini psicologiche ed è possibile curarlo. Indice di massa corporea (o Body Mass Index, BMI). Unità di misura utilizzata nella valutazione dell'obesità. Si ottiene dividendo il peso in chili per il quadrato dell'altezza in metri. Per es., una persona che pesa 100 chili ed è alta 2 metri avrà un indice di massa corporea pari a 25 [(100 : (2x2)].
Chi ha un indice di massa corporea compreso fra 21 e 25 può considerarsi normale, dai 25 ai 29 in sovrappeso, oltre i 30 obeso.

Insensibilità all'insulina

Condizione in cui l'organismo non utilizza al meglio l'insulina prodotta. Per ottenere l'effetto desiderato, quindi, il diabetico ha bisogno di produrre o di iniettarsi dosi particolarmente alte di insulina per portare la glice-mia a livelli normali.

Insulina

Ormone prodotto dal pancreas e, precisamente, dalle cellule Beta contenute nelle cosiddette isole di Langerhans. L'insulina permette alle cellule di utilizzare il glucosio contenuto nel sangue trasformandolo in energia. La causa del diabete è appunto la mancanza, l'insufficiente produzione o la resistenza all'insulina. L'insulina, che il diabetico non riesce a produrre, può essere assunta dall'esterno con delle iniezioni. Esistono in commercio molte insuline diverse per origine (umana, di maiali, di altri animali, prodotta con Dna ricombinante ecc.), per “potenza”, misurata in unità, e per “velocità” d'azione (ultralenta, lenta, intermedia e pronta). Una insulina pronta concentra il suo effetto nelle prime due ore dal momento dell'iniezione, una ultralenta può coprire il fabbisogno di 12 ore ed oltre. In un futuro prossimo è prevista la commercializzazione dell’insulina spray, cioè per inalazione per via nasale.

Insuline miste

Combinazione di due tipi di insuline nella stessa iniezione. Tipicamente, una mista unisce un’insulina pronta e una intermedia.
Insuline purificate

Insuline con una minore quota di impurità e di proinsulina. Erano consigliate ai pazienti diabetici che mostravano segni di allergia all'insulina; le attuali insuline sono tutte purificate.

Insulinoresistenza

I diabetici di Tipo 2 producono quantità sufficienti, anzi eccessive, di insulina; ma l'azione dell'insulina prodotta è meno efficace. L'insulinoresistenza è legata all'ipertensione e all'iperlipidemia. È soprattutto presente nei pazienti in soprappeso ed obesi. Il pancreas risponde alla insulinoresistenza producendo quantità sempre maggiori di insulina, ma lo sforzo esaurisce le cellule Beta che smettono di produrla.

Iperglicemia

Eccesso di glucosio nel sangue. Avviene quando il corpo non dispone dell'insulina necessaria per trasformare il glucosio presente nel sangue in energia, o non può usare l'insulina a disposizione, o non sta svolgendo la quantità di esercizio necessaria a bruciare il glucosio assunto. Sintomi dell’iperglicemia grave e persistente sono sete, bocca secca e un frequente bisogno di urinare. Nei diabetici insulinodipendenti, l'iperglicemia protratta non corretta dalla terapia insulinica sfocia velocemente nella chetoacidosi. Sul lungo termine, frequenti ipergli-cemie producono le complicanze del diabete.

Ipoglicemia

Avviene quando il corpo non dispone del glucosio necessario per svolgere le funzioni richieste. Il diabetico “va in ipoglicemia” perché ha mangiato troppo poco, ha fatto troppo esercizio fisico, o è stata iniettata troppa insulina. Sintomi dell’ipoglicemia sono nervosismo, tremito, diminuzione della sensibilità nelle braccia e nelle mani, confusione, debolezza, sonnolenza, sudore, mal di testa, visione sfuocata e fame. Si può giungere alla perdita di coscienza (coma ipoglicemico). È necessaria l'assunzione immediata di piccole quantità di zucchero, cibi o bevande zuccherate.

Ipoglicemizzanti orali

Categoria di farmaci (generalmente in compresse) prescritte per ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Sono utilizzate per curare i pazienti diabetici di Tipo 2. Alcuni favoriscono la produzione d’insulina stimolando il pancreas, altri aumentano la sensibilità all’insulina. Si dividono in sulfalinuree e biguanidi. Isole di Langerhans Gruppi di cellule nel pancreas specializzate nel produrre ormoni, fra i quali l'insulina, che aiutano l'organi-smo a utilizzare gli zuccheri. Vennero scoperte nel 1869 dal patologo e anatomista te-desco Paul Langerhans (1847-1888).
Lipidi

Lipoatrofie o LipodistrofieNoduli di grasso che si formano sotto la cute, nelle zone in cui sono state concentrate molte iniezioni di insulina consecutive. Non rappresentano un problema medico, ma possono rendere inefficace l'assunzione di insulina.

 
 
 
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