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Il diabete è come un cavallo,più lo conosci e più sai dominarlo

Creato da hilary8126 il 13/02/2008

 

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DALLA D ALLA L

Post n°20 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da hilary8126

Diabete bronzino (o Emocromatosi).

Malattia di origine genetica nella quale l'organismo assorbe troppo ferro dagli alimenti che assume e lo accumula nei tessuti.Tra questi tessuti vi è anche il pancreas, dove è causa di danno delle beta cellule (vedi) e causa di diabete.

Diabete compensato

È la situazione nella quale i livelli di glucosio, nel sangue del paziente, rimangono stabilmente vicino a valori normali e l’emoglobina glicata è inferiore a 7%.

Diabete gestazionale

Forma di diabete che si sviluppa durante la gravidanza. Nel 95% dei casi termina insieme alla gravidanza, ma può preannunciare una forma di diabete di Tipo 2, che si svilupperà in età più avanzata.

Diabete insipido

Malattia caratterizzata dall'emissione di grandi quantità di urina molto diluita, ma priva di glucosio. Ha cause e meccanismi completamente diversi dal diabete mellito, al quale somiglia solo per alcuni sintomi: la sete e la poliuria.

Diabete instabile

Situazione nella quale il paziente presenta ampie oscillazioni dei valori glicemici tra valori ipoglicemici e i-perglicemie.

Diabete mellito

È una malattia caratterizzata dall’aumento del glu-cosio nel sangue. Si riconoscono due tipi principali di diabete, distinguibili per la causa che procura l’aumento della glicemia nel sangue: il diabete di Tipo 1 (da danno autoimmune) e il diabete di Tipo 2 (da insulino-resistenza/difetto di secrezione insulinica).Il termine “mellito” significa “simile al miele” ed è riferito al sapore dolce delle urine dovuto alla glicosuria (vedi).Il diabete è una condizione cronica, ossia non “guarisce” spontaneamente.

Diabete scompensato

È la situazione nella quale i livelli di glucosio nel sangue del paziente e l’emoglobina glicata, oltre a non essere nell’obiettivo terapeutico raccomandato, non risul-tano essere sufficienti ed espongono il paziente al rischio di comparsa, o di evoluzione delle complicanze croniche (vedi) del diabete.
Diabete secondario

Diabete conseguente a difetti genetici, ad altre malattie del pancreas, o come effetto dell'assunzione di farmaci o sostanze chimiche.

Diabete di Tipo 1È la forma di diabete dovuta al danno au-toimmune (malattia autoimmune, vedi) delle beta cellule in cui la produzione di insulina normalmente dimi-nuisce in modo progressivo sino ad azzerarsi. La vita del paziente dipende, quindi, dalla somministra-zione di insulina.

Diabete di Tipo 2

È la forma più frequente di diabete. La produzione di insulina può essere normale, o addirittura superiore al normale; ma ottiene sempre minore effetto sulla glicemia per la presenza di un difetto di secrezione insulinica, che è associato ad una precedente insulino- resistenza (vedi). Le persone affette da diabete di Tipo 2 devono tenere sotto controllo il peso corporeo e svolgere attività motoria, ed eventualmente assumere farmaci ipoglicemizzanti orali; spesso si rende necessaria la somministrazione di insulina.

Diastolica, pressione

Pressione sanguigna calcolata nella fase di riposo del battito cardiaco, quella in cui il cuore non pompa san-gue nelle arterie: è il più basso dei due valori pressori.
Disidratazione

È uno stato patologico che s’instaura quando la quantità di acqua persa (urine, sudore, normale evapora-zione) è superiore alla quantità di acqua bevuta, o assunta con l’alimentazione. Lo scompenso glicemico può contribuire alla comparsa di disidratazione, in quanto alti livelli di glucosio nel sangue provocano un aumento della diuresi (poliuria, vedi) e tale aumento può non essere adeguatamente compensato da una maggiore assunzione di liquidi per bocca. Dislipidemia Eccesso di lipidi (o grassi) nel sangue (colesterolo, trigliceridi); è correlata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.

Dolcificanti

Sostanze naturali, o artificiali (come per esempio Aspartame e Saccarina), caratterizzate da un grande potere dolcificante e da un ridotto o minimo apporto calorico.

Educazione terapeutica

L’educazionesanitaria è la chiave di volta nella gestione del diabete. Il DCCT (Diabetes Control and Complications Trial ) ha chiaramente dimostrato che:  1) un accurato controllo metabolico riduce le complicanze micro-vascolari; 2) per ottenere un controllo metabolico ottimale è neces-saria un’efficace autogestione del diabete; 3) un’efficace autogestione richiede degli alti livelli di educazione sanitaria.

Effetto Somogy

Passaggio brusco da livelli molto bassi a livelli molto alti di glicemia. Può avvenire durante la notte a se-guito di un’ipoglicemia. Prende il nome da Michael So-mogy, il medico che per primo l'ha documentata.

Emoglobina glicosilata (in sigla HbA1c).

L'emoglobina è una sostanza presente nel sangue, che tende in qualche misura a “gli-carsi”, cioè a legarsi a molecole di glucosio. Questo legame diventa irreversibile. La percentuale di emoglobina glicata sul totale testimonia la quantità di glucosio, che è stata presente nel sangue nei due/tre mesi precedenti e permette di valutare l'autocontrollo glicemico messo in atto da un paziente in un certo arco di tempo.

Endocrino(Sistema endocrino).

Una serie di ghiandole all'in-terno dell'organismo secernono e riversano direttamente nel sangue delle sostanze, che prendono il nome di “ormoni”. Attraverso gli ormoni il sistema endocrino è in grado di svolgere funzioni regolatrici sulla crescita, sulla maturazione sessuale, sulla riproduzione e sulla digestione. Le principali ghiandole endocrine sono l'ipofisi, la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole surrenali, il pancreas, le ovaie e i testicoli.

Fibra (alimentare)

Una sostanza presente negli alimenti di origine vegetale. Le fibre non solubili passano attraverso il si-stema digestivo ed aiutano il corpo a espellere le feci; quelle solubili, invece, riducono il colesterolo e aiutano il controllo della glicemia.

Fotocoagulazione

Intervento ambulatoriale eseguito con un apparecchio laser, che provoca la coagulazione (chiusura di ca-pillari o eliminazione di neovascolarizzazioni, specialmen-te nell'occhio). È il trattamento più usato nel caso di reti-nopatia diabetica.

Fruttosamina

Sostanza la cui concentrazione nel sangue indica il valore medio della glicemia nelle ultime due settimane.

Gangrena.

Morte di tessuti dovuta all'interruzione del flusso sanguigno per occlusione delle arterie che portano il sangue alla periferia. È una condizione irreversibile, che colpisce preferibilmente le estremità degli arti inferiori. Spesso, si associa ad infezione e rappresenta la più grave conseguenza dell’arteriopatia obliterante (vedi).

Glicemia

Concentrazione di glucosio nel sangue. È il valore principale che un paziente diabetico deve controllare, la “prova del nove”, che verifica la correttezza delle scelte fatte. Mantenere valori normali di glicemia è il fine dell'autocon-trollo glicemico, che deve essere messo in atto dal paziente diabetico, nonché la maniera migliore per evitare le complicanze.

Glicogeno

Sostanza costituita da zuccheri: si trova nei muscoli e nel fegato e rilascia glucosio nel sangue in caso di necessità. Il glicogeno è la principale riserva di energia immediata-mente disponibile dell'organismo.

Glicosuria

Presenza di glucosio nelle urine. È un segnale di scompenso. In condizioni normali, infatti, il glucosio non dovrebbe essere presente nelle urine: “tracima” dal sangue alle urine solitamente solo se nel sangue ha raggiunto un valore (180 mg/dl), detto soglia renale. Questa soglia varia, comunque, da individuo a individuo.

Glucagone

È un ormone prodotto dalle cellule Alfa del pancreas, che innalza il livello di zucchero nel sangue in caso di ipoglicemia. Può essere iniettato in caso di grave crisi ipoglicemica.

Glucosio

È uno zucchero utilizzato da ogni tessuto dell'organismo come principale fonte di energia. Per utilizzare il glucosio presente nel sangue, alcuni tipi di cellule hanno però bisogno dell'insulina. Alti livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia), così come bassi livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia), sono dannosi per l'organismo, sia sul lungo che sul breve termine (crisi ipo e iperglicemiche).

Grassi

Una delle 3 classi di cibi che forniscono calorie al corpo. Si dividono in grassi saturi (a temperatura ambiente si presentano solidi), generalmente di origine animale, come burro, grassi di carne e lardo, che tendono a far crescere il colesterolo, e grassi insaturi (monoinsaturi e polinsaturi), liquidi a temperatura ambiente che proven-gono da piante, olio di oliva o di semi, che invece tendo-no ad abbassare i livelli di colesterolo.

Immunosoppressivi

Classe di sostanze (le più note sono le ciclospori-ne) che riducono l'efficacia del sistema immunitario del-l'organismo. Sono utilizzati nella terapia dei pazienti, che hanno ricevuto un organo, per evitare il cosiddetto “rigetto”. I pazienti immunosoppressi hanno maggiori difficoltà nel combattere normali influenze e malattie virali.

Impotenza

Definisce la ridotta o nulla capacità di sviluppare, o mantenere una erezione, oppure di eiaculare. Può essere una conseguenza di lungo termine di un diabete non ben controllato, che ha danneggiato i nervi o i vasi sanguigni del pene; ed è spesso associata ad iper-tensione arteriosa. Quasi sempre, il problema ha anche o esclusivamente origini psicologiche ed è possibile curarlo. Indice di massa corporea (o Body Mass Index, BMI). Unità di misura utilizzata nella valutazione dell'obesità. Si ottiene dividendo il peso in chili per il quadrato dell'altezza in metri. Per es., una persona che pesa 100 chili ed è alta 2 metri avrà un indice di massa corporea pari a 25 [(100 : (2x2)].
Chi ha un indice di massa corporea compreso fra 21 e 25 può considerarsi normale, dai 25 ai 29 in sovrappeso, oltre i 30 obeso.

Insensibilità all'insulina

Condizione in cui l'organismo non utilizza al meglio l'insulina prodotta. Per ottenere l'effetto desiderato, quindi, il diabetico ha bisogno di produrre o di iniettarsi dosi particolarmente alte di insulina per portare la glice-mia a livelli normali.

Insulina

Ormone prodotto dal pancreas e, precisamente, dalle cellule Beta contenute nelle cosiddette isole di Langerhans. L'insulina permette alle cellule di utilizzare il glucosio contenuto nel sangue trasformandolo in energia. La causa del diabete è appunto la mancanza, l'insufficiente produzione o la resistenza all'insulina. L'insulina, che il diabetico non riesce a produrre, può essere assunta dall'esterno con delle iniezioni. Esistono in commercio molte insuline diverse per origine (umana, di maiali, di altri animali, prodotta con Dna ricombinante ecc.), per “potenza”, misurata in unità, e per “velocità” d'azione (ultralenta, lenta, intermedia e pronta). Una insulina pronta concentra il suo effetto nelle prime due ore dal momento dell'iniezione, una ultralenta può coprire il fabbisogno di 12 ore ed oltre. In un futuro prossimo è prevista la commercializzazione dell’insulina spray, cioè per inalazione per via nasale.

Insuline miste

Combinazione di due tipi di insuline nella stessa iniezione. Tipicamente, una mista unisce un’insulina pronta e una intermedia.
Insuline purificate

Insuline con una minore quota di impurità e di proinsulina. Erano consigliate ai pazienti diabetici che mostravano segni di allergia all'insulina; le attuali insuline sono tutte purificate.

Insulinoresistenza

I diabetici di Tipo 2 producono quantità sufficienti, anzi eccessive, di insulina; ma l'azione dell'insulina prodotta è meno efficace. L'insulinoresistenza è legata all'ipertensione e all'iperlipidemia. È soprattutto presente nei pazienti in soprappeso ed obesi. Il pancreas risponde alla insulinoresistenza producendo quantità sempre maggiori di insulina, ma lo sforzo esaurisce le cellule Beta che smettono di produrla.

Iperglicemia

Eccesso di glucosio nel sangue. Avviene quando il corpo non dispone dell'insulina necessaria per trasformare il glucosio presente nel sangue in energia, o non può usare l'insulina a disposizione, o non sta svolgendo la quantità di esercizio necessaria a bruciare il glucosio assunto. Sintomi dell’iperglicemia grave e persistente sono sete, bocca secca e un frequente bisogno di urinare. Nei diabetici insulinodipendenti, l'iperglicemia protratta non corretta dalla terapia insulinica sfocia velocemente nella chetoacidosi. Sul lungo termine, frequenti ipergli-cemie producono le complicanze del diabete.

Ipoglicemia

Avviene quando il corpo non dispone del glucosio necessario per svolgere le funzioni richieste. Il diabetico “va in ipoglicemia” perché ha mangiato troppo poco, ha fatto troppo esercizio fisico, o è stata iniettata troppa insulina. Sintomi dell’ipoglicemia sono nervosismo, tremito, diminuzione della sensibilità nelle braccia e nelle mani, confusione, debolezza, sonnolenza, sudore, mal di testa, visione sfuocata e fame. Si può giungere alla perdita di coscienza (coma ipoglicemico). È necessaria l'assunzione immediata di piccole quantità di zucchero, cibi o bevande zuccherate.

Ipoglicemizzanti orali

Categoria di farmaci (generalmente in compresse) prescritte per ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Sono utilizzate per curare i pazienti diabetici di Tipo 2. Alcuni favoriscono la produzione d’insulina stimolando il pancreas, altri aumentano la sensibilità all’insulina. Si dividono in sulfalinuree e biguanidi. Isole di Langerhans Gruppi di cellule nel pancreas specializzate nel produrre ormoni, fra i quali l'insulina, che aiutano l'organi-smo a utilizzare gli zuccheri. Vennero scoperte nel 1869 dal patologo e anatomista te-desco Paul Langerhans (1847-1888).
Lipidi

Lipoatrofie o LipodistrofieNoduli di grasso che si formano sotto la cute, nelle zone in cui sono state concentrate molte iniezioni di insulina consecutive. Non rappresentano un problema medico, ma possono rendere inefficace l'assunzione di insulina.

 
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