Il Tempio di Murphy

LA PATENTE

Era da molti anni che a Milano non c'era più la nebbia.

Oramai l'avevamo riposta tra i luoghi comuni sulla grande metropoli quando, complice la persistenza di questo strato di alta pressione, l'abbiamo rivista per più giorni.

Personalmente ho il ricordo emotivo di quando, piccolino, mi buttavo nella bianca caligine e tagliandola letteralmente con il coltello mi recavo di buon'ora a scuola.

Ovattate ed apparentemente lontane, giungevano le voci dei compagni che apparivano, solo all'ultimo istante, come fantasmi.

Verso fine anni ottanta poi, mi capitò un memorabile episodio che per alcuni giorni mi convinse di possedere gli stessi influssi malefici del protagonista de "La patente", celebre novella Pirandelliana.

Iin una mattina di nebbia fitta, dovendomi recare al lavoro, mi avviai, con l'auto ancora fredda, lungo la provinciale per Monza.

Appena immesso in carreggiata, o quantomeno quella che mi sembrava tale in quell'ambiente irreale, un'auto sbucò improvvisa ed a forte velocità. Ebbi solo il tempo di vedere gli abbaglianti nel finestrino e di subire il clacson nelle orecchie prima che la stessa svanisse tra i vapori d'acqua di fronte a mè. Vi confesso che in quella circostanza, avendo temuto lo schianto, il livello di adrenalina nel corpo mi era salito oltre i limiti e non potei così trattenermi dall'inveire contro l'ignoto automobilista.

Ricordo distintamente che oltre ai rituali insulti gli augurai un imminente "incontro ravvicinato del terzo tipo" e fu così, con apparente casualità, che iniziò la mia pur breve carriera di "iellatore".

Dopo poche centinaia di metri infatti, ebbi la mia rivincita.....!!!

D'improvviso apparve dalle nebbie un'enorme pachiderma che ben presto prese le precise sembianze d'un grosso autobus marca Setra. Ingombrava la carreggiata ed aveva le luci lampeggianti accese. L'autista era già per strada e stava conversando animatamente con un'altra persona che ben presto intuii essere il proprietario dell'auto che mi aveva sorpassato poco prima. In breve era accaduto che il destinatario delle mie invettive non aveva potuto evitare l'impatto con l'imponente mezzo che, esattamente come me pochi minuti prima, stava impegnando la strada da una via laterale. Osservai trionfante i poveri resti della Fiat 127 (ebbene sì, allora ne circolavano ancora parecchie) conficcati nella "pancia della balena" e proseguii blandamente per la mia strada.

Per alcune ore mi sentii molto bene e carico, come un supereroe, di poteri straordinari. Non vi nascondo che cercai di cogliere l'occasione favorevole per chiudere alcune questioni che avevo in sospeso con alcune persone da me non troppo gradite.

Purtroppo però mi dovetti ben presto rassegnare all'idea che i superpoteri erano svaniti con la nebbia del mattino e da allora vivo ancora nella speranza che possa tornare un nebbione tanto fitto da concedermi nuove energie.

In guardia, allora, perchè questo 2007 potrebbe essere l'anno buono per vedere il grande ritorno dello "Iellatore Mascherato"...!!!!!

ciao

G.P.