Il Viaggiatore

Italiani e sport


La ricerca Istat sulla pratica sportiva in Italia mi fa venire in mente un po' di cose. Atleticamente sono sempre stato piuttosto mediocre, ma praticare sport è una cosa che ho fatto da quando avevo 8 anni (basket, canottaggio, tiro con l'arco, karate, palestra), a parte una pausa di 3-4 anni per laurearmi (lavoravo già).La prima cosa che mi salta agli occhi sono i 23 milioni di persone che non praticano alcuno sport. Ragazzi, fare sport non è un optional: il giusto grado di attività fisica è fondamentale per sviluppare bene il proprio corpo prima, e ritardare il più possibile gli effetti degli anni che passano poi. Leggo che la sedentarietà è in aumento tra gli 11 e i 14 anni: più tardi si inizia più sarà difficile riuscire a entrare in allenamento, a essere costanti nella pratica.Già, entrare in allenamento, essere costanti: ho molti dubbi sulle conclusioni che si possono trarre dai numeri presentati. La ricerca  (ho dato un'occhiata sul sito dell'ISTAT) è basata sull'autopercezione, ed è quindi molto vago il significato di "praticare sport": dei 17 milioni di italiani che dichiarano di praticare sport, 1 terzo dice che non lo pratica con continuità. 16 milioni di italiani poi, dicono di non fare sport, ma fanno comunque attività fisica. In questa categoria sono comprese "passeggiate di 2 km", c'è bisogno di aggiungere altro?Secondo me (e non solo) ha senso praticare sport solo se a tale pratica corrisponde un miglioramento dei livelli di efficienza del proprio fisico, cosa che non dedicando ad attività serie (non passeggiare ogni tanto 2 km, si allena molto di più mia moglie con lo shopping a via del Corso, e io con lei...) per almeno 6 o 7 ore a settimana è impossibile. A onor del vero sono da evitare però anche agonismi estremi: come mi diceva un ortopedico da me consultato per un infortunio, l'agonismo è il nemico del benessere nello sport. Diventa importante solo il risultato cui si sacrifica anche la salute.L'unica cosa veramente positiva che viene fuori è lo spostamento dalla pratica del calcio verso attività di fitness in palestra, le quali sono atleticamente più complete e hanno una probabilità maggiore di essere praticate con regolarità, rendendo una scusa l'alibi del "...non ho tempo...". In palestra si va, ci si allena e si viene via docciati in un'ora e mezza, dalla mattina presto alla sera da lunedì almeno fino al sabato. Certo, la palestra corre il serio rischio di diventare un luogo di socializzazione più che di allenamento, e la moderna moda femminile di abbigliamento fitness non depone certo a favore di una seria e concentrata pratica sportiva. Da quando ci vado (svariati anni) non mi è mai capitato di vedere una ragazza allenarsi con qualche attrezzo senza che si formi un gruppetto di pseudo "tecnici" pronti a spiegarle il corretto esercizio: perché noi maschi (me compreso ovviamente) siamo sempre così patetici?Ciao a tutti!