Il Viaggiatore

Referendum elettorale


http://www.referendumelettorale.org/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=2Ho firmato, spero che si faccia e nel caso voterò Sì. Il fatto che Mastella minacci addirittura di provocare una crisi di governo nel caso che la raccolta di firme abbia successo è già di per sé un buon motivo per schierarsi a favore (non è che io voglia una crisi di governo, ma Mastella non lo reggo proprio, è più forte di me), ma sono anche convinto che i quesiti permetterebbero di migliorare l'attuale legge (porcata secondo lo stesso soggetto che l'ha redatta) elettorale.I quesiti 1 e 2 sono simili, semplicemente si riferiscono il primo alla Camera dei Deputati e il secondo al Senato. La vittoria del Sì comporterebbe l'assegnazione del premio di maggioranza allla lista (non più quindi alla coalizione di liste) che ottiene il maggior numero di voti. I partiti che volessero presentarsi coalizzati sarebbero costretti a fare liste comuni (sotto un unico simbolo), costruendo così un legame più forte rispetto alla semplice definizione di un programma che può poi anche restare lettera morta. Altro effetto del Sì a questi quesiti è la definizione di una soglia di sbarramento per le liste del 4% alla Camera e dell'8% al Senato.Il quesito 3 prevede, in caso di vittoria del Sì, l'impossibilità di candidarsi in più di una circoscrizione elettorale, pratica questa che dà il potere, a coloro che vengono eletti, di scegliere poi a quale circoscrizione rinunciare cooptando di fatto il primo escluso della stessa (destinato a diventare quindi un parlamentare "riconoscente").Sinceramente, io non nutro molta fiducia nei tecnicismi per la risoluzione dei problemi italiani. Un professore universitario mi fece una volta un ragionamento tipo questo "... si vabbè, maggioritario alla francese, all'inglese, proporzionale alla tedesca, maggioritario all'americana (sembra un menu)... tutti questi sistemi funzionano nei Paesi che li adottano, il problema non è il sistema, è chi vota ...". In effetti la penso anche io così. Quante notizie si sentono a proposito di grandi innovazioni, riforme, e poi in sostanza non cambia niente? Per cambiare le cose in Italia dovrebbe cambiare la testa degli italiani (qualcuno una volta ha detto: "... bisognerebbe sciogliere il popolo ed eleggerne uno nuovo ..."), e questo processo di cambiamento, di maturazione, ammesso che un giorno inizi veramente, è inevitabilmente lungo.E' vero anche che il referendum è abrogativo, non può quindi creare ciò che non c'è. Non può, per esempio, prevedere nuovamente l'indicazione della preferenza da parte dell'elettore, senza la quale non c'è nessun modo, ad esempio, di non votare candidati "pregiudicati" (per dirla alla Grillo).Mi sono però convinto, approfondendo un po', che il sistema elettorale che scaturirebbe da un'eventuale vittoria del sì è migliore di quello attuale, e il fatto che praticamente tutti i partiti, con poche eccezioni, stanno tentando di boicottare la raccolta delle firme ha contribuito a convincermi ancora di più. Non possiamo stare sempre a lamentarci senza poi fare neanche quel poco che possiamo per provare a migliorare le cose.Ciao a tutti!