Il Viaggiatore

"Il coraggio, uno non se lo può dare"


Devo dire che un po' ho invidiato i buddisti in questi giorni. Sì, guardando le immagini di questo fiume di monaci vestiti di rosso che sfidavano la repressione di una feroce dittatura ho riflettuto su un po' di cose, tutte cose che ho maturato da un po' di tempo, in realtà, ma che eventi come questi ti riportano a galla nella mente. Io sono cattolico, lo sono sempre stato e lo sarò sempre. Oggi però, sento di vivere la mia fede in modo strano. Da sei anni ho smesso di andare a messa, ho smesso per un malessere mio personale che non riuscivo a inquadrare bene pur sapendo che era sbagliato e che avrei dovuto continuare a praticare: proprio non ce la facevo però. Oggi raramente mi trovo d'accordo con quello che sento dire dal Papa, da Bagnasco, da Ruini. Non condivido quasi nulla della morale sessuale proposta dalla Chiesa. Non condivido la spasmodica ricerca di scolpire nella legge italiana cose che dovrebbero essere proposte e lasciate libere alla volontà del singolo, alla conversione individuale: non è (solo) un problema di laicità dello Stato, è un problema di significato della parola fede, è una cosa che mi confonde proprio in quanto cattolico. Che senso ha di fronte a Dio, al Dio in cui noi cattolici crediamo, una pratica religiosa imposta per legge? Non si diceva una volta che "conta anche il pensiero?".Molti religiosi cattolici nella storia hanno dato la vita per i più deboli, per la giustizia. Sarebbe ingiusto dimenticarlo e io non lo faccio. Però ricordo anche Giovanni Paolo II al balcone con Pinochet. Il Vaticano è il Papa, non qualche oscuro Sacerdote che si sacrifica in silenzio. Mi piacerebbe un giorno vedere il Vaticano, la Chiesa, la mia Chiesa. schierarsi apertamente per una causa giusta, contro i forti, contro i prepotenti (non solo contro chi usa i preservativi). Democrazia, libertà e parità delle donne, diritti civili... io oggi godo di queste conquiste nella mia vita. Poi mi guardo indietro e penso: dov'era la mia Chiesa quando le persone che soffrivano lottavano per avere giustizia, per dare a me un mondo migliore? Era assente nella migliore delle interpretazioni, se non apertamente contraria. Quando sento parlare delle "radici cristiane" dell'Europa provo un'infinita tristezza... ma forse sono solo un po' confuso.Ciao!PS Da quando sono tornato al lavoro, così, senza un apparente motivo, si è scatenato un delirio di capi e capetti vari: di colpo qualcuno ha deciso di "scoprire" improvvisamente che c'erano in giro troppi casini. Sono quelle cose che scattano così, all'improvviso, magari perché un qualche dirigente decide di riempirsi in qualche modo il (troppo) tempo libero. Temo che nei prossimi giorni la mia apparizione sul blog sarà un po' saltuaria... chiedo scusa a tutti se non potrò leggere subito i vostri commenti