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La Pedemontana demolirà sogni e case

Post n°49 pubblicato il 04 Aprile 2008 da parchivimercatese
 

da Il Giorno
articolo di ANTONIO CACCAMO


Con la vittoria dell’Expo si avvicina la realizzazione del progetto che cambierà il territorio

— CORNATE D'ADDA —
«QUESTO florovivaismo lo abbiamo aperto, con tanti sacrifici, mia sorella e io abbiamo. Volevamo ampliarlo e costruirci la casa e il deposito degli attrezzi ma quando tutto sembrava fatto, in Comune ci hanno detto che ci passeranno le rotaie della ferrovia Seregno-Bergamo e poco più il là la Pedemontana. Non abbiamo neppure finito di pagare il mutuo e, se nulla cambierà, dovremo chiudere». Luca Brioschi, 31 anni, e la sorella Barbara, che di anni ne ha 24, sono disperati. Sono giovani, ma non sono i «bamboccioni» del ministro Padoa Schioppa. Loro il lavoro se lo sono cercato e costruito con le loro mani, aprendo questa piccola azienda, la Biogarden a Cornate d'Adda, in un pezzo di verde poco lontano dall'Adda sopravvissuto al cemento. Lui perito agrario, lei vivaista, avevano realizzato il grande progetto della loro vita. Ma ora i binari passeranno proprio sopra le loro serre e distruggeranno il loro sogno: «chi ha fatto il tracciato non sapeva che lì c'era la nosta azienda. Le mappe usate non sono neppure aggiorante: risalgono al 1993 - dice Luca - pensare che ci hanno finanziati con i fondi europei per l'imprenditoria giovanile». Ora avranno un indennizzo, stanno trattando con Italfer insieme al loro legale. Ma più che soldi di benservito, perferirebbero mantenere l'attività: «credo proprio che non sarà possibile. Inutile dire che siamo delusi. Non so se avrò la forza di ricominciare. Si fa così fatica a creare un'impresa, che non so se ne vale la pena. Mi troverò un lavoro da dipendente». A difenderli c'è anche la Coldiretti di Vimercate: «vogliamo capire - dice ancora Luca - se c'è stata negligenza da parte di qualche ente pubblico. nessuno ci ha mai detto della Pedemontana e della ferrovia. Il Comune poco tempo fa mi ha anche fatto presentare il progetto di ampliamento con allegate le misurazioni delle emissioni elettromagnetiche. Per scoprire alla fine, dopo tanti soldi spesi, che non si poteva costruire un bel niente».

L'ACCOPPIATA ferrovia-pedemontana, che correranno paralleli, da queste parti sarà devastante: dovranno essere abbattute quattro case. Gente che abita qui da anni, che qui si era costruita la sua esistenza, dovrà andare. Come l'architetto Dario Passoni, che vive nella villa costruita negli anni '80 dai suoceri: «Ho scoperto per caso che la nostra casa era destinata alla demolizione per fare posto ai binari. Sull'altra villetta passerà invece l'autostrada. L'ho capito presentando in Comune un progetto del mio cliente. Le pare normale? Nessuno ci aveva informato. Ora viviamo nell'attesa di sapere cosa sarà di noi. Chiediamo, almeno, la certezza dei tempi, in modo da organizzarci». La stessa cosa vale per la famiglia Riva, che abita poco lontano: oltre all'abitazione a rischio c'è l'esposizione dei mobili: «mio marito e io viviamo qui da 35. Da quanto ci siamo sposati - spiega la signora Regina - Abbiamo cresciuto nostra figlia in questa casa e ora ci dicono che dovranno demolirla. Ci facciano sapere quanto, così cominciamo a cercare il terreno dove costruire la nuova casa». Di esistenze umane sconvolte dai grandi progetti viabilistici che interessano la nostra provincia, ce ne sono altre lungo il tracciato della Pedemontana. A Velasca di Vimercate si incontra, ad esempio, l'allevamento di Isaia Bonfanti, allevatore di 74 anni, la Pedemontana correrà a meno di 20 metri dalle stalle e dal giardino di casa. «Dovremo chiudere, per noi significa perdere un pezzo della propria vita - dice Piera Brioschi, 68 anni - mio marito Isaia non si dà pace». Siamo a Velasca, popolosa frazione di Vimercate. Quasi un piccolo paese, ancora circondato dalla campagna. Nella parte più a nord, al confine con Usmate Velate, è previsto che passi la Pedemontana: «Potrebbero spostarla più in là e salvare la nostra azienda», spiega Giorgio, figlio di Isaia Bonfanti, anch'egli legato alla terra come agricoltore cerealicolo. Il genitore ha sempre fatto l'allevatore, attività ereditata, a sua volta, dal padre. Alla fine degli anni ’70 ci ha costruito pure la casa: «C’è un pezzo di me qua dentro», fa sapere. A Velasca non sono i soli a lamentarsi, soprattutto quelli che abitano vicino all'acquedotto.

Anche a Bernate, frazione di Arcore, la gente si lamenta. Qui è nato il Comitato «Bernate boschi» presieduto da Marco Magni, con l'obiettivo di far passare la Pedemontana in galleria: «c'è tutta una fascia verde da proteggere: viale Brianza, verso Camparada, il Laghettone e tutte le altre zone verdi - ha spiegato Bruno Quarenghi - non diciamo "no" all'autostrada, l'importante è che non rovini il paesaggio e distrugga la nostra tranquillità». Proprio a Bernate, dove passerà la ferrovia, sarebbero costruiti anche un casello e un grande svincolo a 800 metri dalla scuola elementare di Bernate. La parte dell'abitato più colpita è la via Varisco, al confine con Usmate Velate. Sul piede di guerra c'è l'Associazione parchi del Vimercatese: «È necessario che l'autostrada non sia fatta passare in galleria. L'effetto, su questo angolo verde della Brianza, sarebbe devastante» avverte Pino Timpani.


Da Arcore a Cornate continua la protesta dei comitati cittadini
DATA ORMAI per scontata la costruzione dell'autostrada Malpensa - Bergamo, gli amministratori locali cercano almeno di portare a casa opere utili, come la metropolitana. La parola d'ordine è di informare degli sviluppi del progetto i cittadini, la cui vita sarà comunque cambiata dal passaggio della Pedemontana. Nei vari paesi si tengono assemblee: da Bellusco a Mezzago da Aicurzio a Cornate d'Adda, dove sia autostrada che ferrovia attraverseranno l'Adda, nei pressi del campo di golf. Un incontro era stato organizzato a marzo anche ad Arcore, ma la società Pedemontana ha chiesto di spostarlo a dopo le elezioni politiche.

I SINDACI fanno buon viso a cattiva sorte e trattano per rendere l'opera il meno invadente possibile. Chi la contesta apertamente è Matteo Baraggia, primo cittadino di Aicurzio, il quale contesta le cosiddette opere «connesse»: «Siamo riusciti a modificare la tangenziale, progettata per collegare la zona industriale di Sulbiate e la provinciale Bellusco-Gerno, trasformandola in una semplice strada comunale. Quello che ora temiamo è la tangenziale Aicurzio - Bernareggio: se sarà costruita saremo invasi dal traffico proveniente da Como, Lecco e Bergamo. Ci batteremo per evitare che questo accada e per difendere il nostro piccolo paese, ancora immerso nel verde».

Anche a Usmate Velate (il sindaco ha promosso una raccolta di firme), Bernareggio e Mezzago si discute. Bellusco si ritroverà con una barriera del pedaggio e svincoli autostradali nei pressi della storica cascina San Nazzaro. Poco più in là c'è in forse il futuro di un bosco situato nell'ansa del Molgora a sud-ovest di Passirano (frazione di Carnate). I sindaci non nascondono i loro dubbi, ma non possono fare più di tanto per cambiare un progetto considerato strategico a livello nazionale. Possono solo trattare con la Provincia e con la Regione per migliorarlo: «abbiamo sottoscritto un Accordo di programma frutto di una lunga trattativa», sottolinea il sindaco di Vimercate, Paolo Brambilla, che ha rappresentato i Comuni del Vimercatese al tavolo regionale.

Gli ammministratori sperano di migliorare l'intasatissima rete stradale, che soprattutto tra Monza e Trezzo è un continuo susseguirsi di rallentamenti, code ai semafori e agli incroci. C'è poi il discorso del prolungamento della metropolitana milanese da Cologno Nord a Vimercate che vogliono concretizzare. Pronti a battersi ci sono i Comitati antipedemontana, Wwf di Vimercate, Legambiente di Usmate Velate, Associazione paprci del Vimercatese: «La Pedemontana non diventi la scusa per urbanizzare la Brianza vimercatese e cementificare i pochi terreni agricoli rimaste» avverte Enzo Locatelli, responsabile della Coldiretti di Vimercate.

 
 
 
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