STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO
CAMPAGNA NAZIONALE
PRIMA ASSEMBLEA PUBBLICA DI PRESENTAZIONECASSINETTA DI LUGAGNANO
sabato 24 gennaio - ORE 10
Palazzo Comunale, P.zza Negri 3intervengono
Luca MERCALLI
- Presidente Società Meteorologica Italiana
Domenico FINIGUERRA - Sindaco di Cassinetta di Lugagnano
Gino SCARSI – Cittadino di Canale d'Alba, primo firmatario della CampagnaVanda BONARDO
- Presidente Legambiente Piemonte e Valle d'AostaMarco BOSCHINI
- Coordinatore Associazione Comuni VirtuosiMauro BAIONI
- Direttore Scuola di Formazione EddyburgRenata LOVATI
– Allevatore e agricoltore, Cascina Isola Maria AlbairateMario AGOSTINELLI
– Presidente UnaltralombardiaMovimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato
CAMPAGNA NAZIONALE
L’Italia è un paese meraviglioso. Ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio.
Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio.
Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento.
Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura.
Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all’attacco e all’invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri di asfalto.
Non vi è angolo d’Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni
edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti,turistici, civili e militari.
Non si può andare avanti così! La natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite.
Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto.
La Terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata.
Curiamola!
WWW.STOPALCONSUMODITERRITORIO.IT
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il 23/10/2016 alle 18:17
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il 03/12/2010 alle 10:43
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