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« l’oro nella cintura di r...al bar del vino e altrove »

il bar del vino

Post n°70 pubblicato il 01 Luglio 2011 da imagomentis

  

non fu difficile arrivare al bar del vino,

piccolo e legnoso come una cantina d’altri tempi e conficcato in una strada alberata  di una via principale dal nome mitologico,

al centro storico della città

 

il mio amico mi aspettava vicino ad un chioschetto,

ad un paio di chilometri dal bar,

e lì, in una tarda serata con la brezza fredda appiccicata alle  gote,

ci scolammo un miscuglio di limone spremuto,

seltz, sciroppo di agrumi e un pizzico di bicarbonato,

chiamato  digestivo dall’inventore ottantenne che cinquanta anni prima l’aveva ideato e che gestiva ancora il suo chiosco da tempo immemorabile,

in mezzo alla piazza che in quel momento era quasi vuota

 

erano le dieci di sera ed era un’ora cortese per passeggiare in una città siciliana

la donna del bar del vino  era una minuta trentacinquenne,

bruna dalla carnagione pulita,

coi seni piccoli ed il corpo nervoso e accogliente,

e un culo da collezione  che ti guardava dritto negli occhi,

quando parlava con te

 

qualche settimana prima avevo accettato la proposta del mio amico di partecipare come ascoltatore di una lettura di poesie,

all’interno del bar o sui tavoli esterni poggiati su un marciapiede isola pedonale,

poeti e poetesse a recitare le loro frasi, a leggere i loro versi

c’ero andato anche io ma non avevo letto niente di mio,

avevo solo bevuto e ascoltato

 

una volta sola, verso la fine della figurazione,

ero sbottato esclamando:

 “queste sono minchiate cu lu bottu a bumma”

 

era stato davvero troppo sentire da una giovane voce in foggia di penna fragile  e accasciata su una forma improbabile di scrittura che si rifletteva nei suoi gesti consunti

 “tre quarti della poesia sono nati dal dolore “

 

e aveva appena letto una poesia che recitava più o meno questi versi che trascrivo a memoria:

 

“tu sei il mio amore

che mi spezza il cuore

e quando non sei vicino a me

il mio conforto al dolore

è scrivere questi versi per te”

 

era con tutto ciò una bella femmina e mi guardò incazzata

aveva una bocca come due spesse ciliegie appena  schiacciate dalle dita e non continuai il discorso,

forse afferrato dalla percossa dello sguardo,

come un pescespada infiocinato da un esperto uomo di mare

 

la femmina del bar del vino  però si abbassò dietro il banco e iniziò a ridere sbirciandomi attraverso il vetro colorato di un bicchiere

ripresi a bere un eccellente nero d’avola  che appesantiva i miei  gomiti appoggiati all’angolo del bancone mentre guardavo l’incavo di un seno appiccicato alla maglietta leggera e lo vedevo alla mia destra mischiato fra tante bottiglie,

mentre alla mia sinistra  stavano a galla il mio amico ironico,

le poetesse e i poeti,

chi ascoltava giocondo seduto al tavolo con una faccia borbottata di noia e di compiacenza

 

qualcuno mi guardò male,

la tizia del dolore e della poesia mi commutò in una camurria ignorante,

io continuai a bere con la mia strafottenza versata nel bicchiere di rosso,

sbirciando complice la femmina divertita dietro il banco ed ogni tanto il suo culo,

e tutto finì lì

 

e almeno per quella sera la poesia addolorata smise di scassarmi la minchia

e rimase in silenzio

 

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Commenti al Post:
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 02/07/11 alle 07:47 via WEB
Lore stamane non respiro proprio, questa umidità calorifica mi manda in crash i neuroni e tu non credo starai meglio, questo mi conforta:-) E' così spontaneo questo tuo racconto, vivo, mi par di esserci con te a sbottare per gli orrori poetici della gnocca con labbra come due spesse ciliege che ti incarta, eccome, cosicché io potrei ridere forte schiacciando l'occhio alla taverniera che già mi è molto simpatica. La foto è super con quel culo dentro il bicchiere. A presto, enri
 
Elisabeta_B
Elisabeta_B il 02/07/11 alle 13:33 via WEB
Un racconto vivacissimo imago, e divertente.Certo la poetessa mi assomigliava molto:-) solo con le labbra di ciliegia, parecchio appetibili. E la taverniera, lei sì che è una gran femmina.ciao , ti ho chiesto l'amicizia, bacini elisabeta
 
vanillasky724
vanillasky724 il 02/07/11 alle 15:44 via WEB
nell'immagine, bella , vedo musica libri, vino, forse una penna?-non capisco bene - e un gran bel culo dentro il bicchiere:-) perfetta per accompagnare un testo divertente e divertito , con quella sciocca poetessa bella magari ma oca in contrapposizione con la taverniera, donna arguta di malizia e di sguardi. Una pagina che va già come un bicchiere di vino buono, appunto, complimenti Imago.VAN
 
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