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sul far del giorno un calice » |
fiato di sale e conca
il soffio dell'amplesso
che si fa voce fulva
di madreperla in bocca
di conchiglia
brace sugli occhi
a smuovere l'incanto
nell'aldilà dei sensi
sparsi a tocchi
e dall'indaco concava
lo sguardo e la semenza
ad ammassare cocci
e cosce sopra cosce
vermiglie ad allacciarsi
curva e spiraglio essere
spigolo ed interstizio
tra due spazi inarcati
a pelle ingarbugliata
e di sembianza goccia
rosso carminio a togliere
l'orgasmo al lessico
che nel corpo fa lingua
al tocco lieve della prima luce
stillare i suoni turgidi e friabili
con impazienza e furia
di zampillo e di seta
nuda di cose al cuore
in carne stropicciata
d'iridescenza al liquido
fluente e caldo sul corpo
copioso all'atto
nell'insolenza urgente
balenata dal segno
del divampare
sensi sugli occhi
e infine nel disfarsi
incavi e solchi vaghi
d'incoscienza
da mani ed occhi
in treccia scarmigliata
sui contorni dei gesti
a liquefarsi
anima e corpo
gocciati di scarlatto
nei sogni degli dei
in un canto pagano
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