La vita in acrostico

Melodie di montagna in città


L’ho incontrato due volte nel centro di Roma, la prima a via Nazionale, la seconda vicino piazza del Popolo: è un uomo anziano dagli occhi azzurri e profondi. Si annuncia con il melodioso suono dei campanacci che diffonde melodie montane nel traffico della città. Ho sempre avuto un’attrazione particolare per il bestiame al pascolo, mi dà tanta pace.L’ho fermato e gli ho chiesto se li vendeva. In un primo momento mi ha risposto di no, poi mi ha detto che li vende solo a chi ama la montagna. Mi ha spiegato che sono diversi di misura e di suono a seconda se li ha portati una capra, un caprone, un cavallo o una mucca. Me ne ha dati alcuni in mano perché li ascoltassi e sentissi la poesia che emanano.Mi ha detto che provengono dalla Sardegna, un suo amico li restaura e glieli manda. Ogni giorno l’uomo dei campanacci viene a Roma da Tivoli e cammina senza nessun itinerario, portando in città i suoni delle montagne. Anche un giornalista del Messaggero l’ha notato, mi ha fatto leggere un ritaglio di giornale in cui si parla di lui. Non sapeva di essere diventato un personaggio, un passante gli ha fatto notare l’articolo.Roma è sempre piena di sorprese. Prima di salutarci ha accettato di farsi fotografare insieme a me, naturalmente con i campanacci!
   SUONO DI CAMPANACCI A ROMA    Scampanio di mandrie montaneUbriaca la mente ed il cuore,Odore di prati e di montiNel centro affollato di RomaOdo arrivare distinto. Delicato e soave motivoInvita ad arie boschive. Compaiono bucoliche sceneAccordo di mie fantasie:Montagne assolate ePascoli verdi  e sereni.Autore è un piccolo uomoNell’aria diffonde le noteAccende nel cuore i ricordi.Campanacci di ogni misura daiCollari consunti dall’uso Invita all’ascolto e a comprare. Accade nel cos dell’Urbe! Ritorna la mente all’estateOndata d’effluvi gioiosi.Mi fermo a parlare con lui eAcquisto una nota e un ricordo…                                        Antonia