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Dal web: "come si cambia il pannolino"

Post n°11 pubblicato il 21 Gennaio 2011 da Passato.e.Presente
 
Tag: Passato

 1. Il pannolino puo essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.

Naturalmente il gesto perde, nei primi
due casi, gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico, cambio di
pannolino prevede la presenza della merda. Di solito accade così. La mamma
prende in braccio il bambino, lo annusa un po' e dice, con voce gaia e
piuttosto cretina:
- E qui cosa abbiamo fatto, eh? Sento un certo odorino? Cosa ha fatto
l'angioletto?
Poi la mamma va di là e
vomita. A questo punto si riconosce il padre di destra e il padre di
sinistra. Il padre di destra dice:
- Che schifo! - e chiama la tata.
Il padre di sinistra prende il bambino e lo va a cambiare.

2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è un
mobile che quando lo vedi a casa tua, capisci che un sacco di cose sono
finite per sempre, tra le quali la giovinezza.

Comunque è studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino.
Far star fermo il bambino su quel piano e come far stare una trota in bilico
sul bordo del lavandino. E' fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio
non è in grado quasi di girarsi sul fianco, ma è perfettamente in grado,
appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto
dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che
passano sott'acqua.

Dunque: tenere ben ferma la
trota e sperare in bene.

3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello che
Gadda chiamava "l'estruso". E' il momento della verità. Si staccano due
pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è impressionante.
E' singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto sommato vergine: cose
del genere te le aspetteresti dall'intestino di Bukowski, non di tuo figlio.
Ma
tant'è: non c'è niente da fare!

O meglio: si inventano tecniche di
sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto che tutto sommato la merda
dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se non guardate potrebbe anche
sembrare che vostro figlio si sia seduto su una confezione famiglia di Yomo
doppia panna. Se guardate e più difficile.
Ma senza guardare? Io con questo sistema sono riuscito ad ottenere ottimi
risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.

4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su come
una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine profumate e
prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le salviettine vengono
via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere
con tra le dita un numero inferiore a cinque salviette. A quel punto, di
solito, la gallina-trota, stufa si stare appesa come un idiota, dà uno
strattone: se non vi cade, riuscirà comunque a spargere un po' di cacca in
giro. Tamponate ovunque con le salviettine profumate. Ritirate su il pollo e
con gesto rapinoso pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate
nel pannolino e richiudetelo.

A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra un pollo-trota coi
lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba chimica.

5. NON andate a buttare la bomba chimica: la trota scivolerebbe per terra.
Quindi, posatela nei paraggi (la bomba, non la
trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande per l'aria.
Senza mollare la presa con la mano sinistra, usate la destra per detergere a
fondo e poi passate all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse
scivoleranno immediatamente giu verso il polso, valicheranno il confine dei
polsini, e da li spariranno nell'underground dei vostri vestiti. La sera ne
troverete traccia nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta
di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e
del gesso liquido, ne riempite il sedere del pollo e naturalmente ve ne
distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni, ecc.
A quel
punto avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipì.

6.
Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un
istintivo salto indietro. Errore! La trota, finalmente libera, si butta giù
dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma
l'accaduto.

7. Prendere il pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito c'è
una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire il
pannolino tra le gambe del bambino e chiudere. Il sistema è stato studiato
bene: due specie di pezzi di scotch e il pannolino si chiude. Si, ma quanto
si chiude? Così è troppo stretto, così è troppo largo, così è troppo
stretto, così è troppo largo. Si puo arrivare anche ad una ventina di
tentativi. E' in quel momento che il bambino comincia ad intuire di avere un
padre scemo:
giustamente manifesta una certa delusione, cioè inizia a gridare come un
martire.
Da qui in poi si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.

8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare a
rivestire il bambino. E' questo il momento dei poussoir.
Quando Dio cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse:
-
Partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli con i
poussoir!
Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira
eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presente in una
tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.

9. Se nonostante tutto riuscite a rivestire il bambino, avete praticamente
finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco:
il culetto si arrossirà. Pensate ai bambini in Africa e concludete: si
arrossirà, e che sarà mai! Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate alla
mamma. Lei chiederà:
- L'hai messo il borotalco?
Voi direte:
- Sì!
- con convinzione.

10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino,
brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre
post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se
stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere la nobiltà d'animo di Madre
Teresa di Calcutta.
Quando l'effetto svanisce, subentra un irresistibile desiderio di essere
single, giovane, cretino e un po' di destra. Alcuni si spingono fino a
consultare il settore "Decappottabili" su Gente&Motori. Altri telefonano ad
una ex-fidanzata e quando lei risponde mettono giù. Pochi dicono che devono
andare a comprare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano.

In casa li avvolge la sicurezza del focolare, il tepore dei sentimenti
sicuri, e un singolare, acutissimo profumo di yogurt

baby

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Commenti al Post:
brighielena62
brighielena62 il 21/01/11 alle 11:28 via WEB
Scusa di questa mia intrusione viene naturale cambiare il pannolino ,senza sentire odori io sono mamma di 3 figli e nonna ,non ho mai avuto il bisogno di annusare, quello che hai scritto non a senso x che chiè madre lo fa naturalmente zenza essere un campione di tennis o madre di calcutta dolce giornata
 
Passato.e.Presente
Passato.e.Presente il 21/01/11 alle 12:23 via WEB
Anch'io sono madre, e di pannolini ne ho cambiati parecchi... Probabilmente li cambierò anche ai nipoti, quando sarà tempo.... Vediamo le cose in chiave ironica.... A parte che non ho scritto io il pezzo, ma è stato tratto dal web, come si evince dal titolo... Mamma mia, che suscettibilità hanno le persone....
 
 
brighielena62
brighielena62 il 21/01/11 alle 13:55 via WEB
Perdonami essendo una persona molto puoi dichiararmi suscittibile ,ma sono me stessa ho in franteso il tuo posto dolce giornata Elena
 
Passato.e.Presente
Passato.e.Presente il 21/01/11 alle 12:28 via WEB
.... Madre Teresa di Calcutta era riferito all'uomo che cambia il pannolino..... Sempre ironicamente....
 
Passato.e.Presente
Passato.e.Presente il 21/01/11 alle 14:15 via WEB
.... Non ho capito molto della risposta....
 
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