Torno ad urlare

Anniversari particolari - X puntata


Se avete perso qualche puntata, o anche l'intera storia, potete recuperare seguendo i vari link presenti nei post, a cominciare da questo: http://blog.libero.it/imperterrita/6651050.html Mi chiedevo: "Perché proprio lui, con queste sue qualità così incredibili e straordinarie e questo modo di fare così diverso da quello a cui ero abituata?" e "Perché proprio ora?"...Domande inutili. "Nulla è per caso" -diciamo per descrivere in qualche modo l'ineluttabilità, ma forse sarebbe più giusto dire: "Molto è per (mezzo del) Caso"... Già, il Caso (o Destino che dir si voglia): questo misterioso sconosciuto che a volte sembra sapere esattamente cosa ci serve in uno specifico momento (e non un attimo prima, non un attimo dopo) e ce lo invia a domicilio, racchiuso dentro esseri umani che ne sono particolarmente dotati. Sono i Donanti Inconsapevoli, come li chiamo io. Esseri che, inseriti in trame sapientemente intessute proprio dal Caso -trame che vanno oltre lo scibile umano e caratterizzate da quelle che chiamiamo coincidenze- entrano nella nostra vita e, senza neppure saperlo, ci donano proprio quel qualcosa di sè di cui noi abbiamo tanto bisogno o anche solo la risposta alle nostre domande... Il mio Re Magio era, appunto, un Donante. Avemmo una breve storia d'amore. Mi dispiacque, quando finì, e ci soffrii tanto; poi col tempo compresi che non poteva essere altrimenti. I Donanti Inconsapevoli sono come rette tangenti che "sfiorano" la nostra vita, ci restano per un po' -giusto il tempo di compiere la loro "missione"- e poi proseguono. Tuttavia la brevità del "contatto" non ne pregiudica affatto l'intensità. Fu così anche per me. Fu una relazione densa di significati e rappresentò la zattera su cui galleggiare in quel mare di melma per poi attraccare in porti sicuri, al di là dei quali c'erano territori sconfinati, sconosciuti e inesplorati... Realizzai presto che quei "luoghi" erano dentro di me, anfrattati* nella parte più recondita del mio essere. Sarebbe stato alquanto terrificante e difficile, per me, addentrarmici da sola, ma lui mi prese per mano e mi condusse alla scoperta di me stessa. C'erano fresche e frizzanti cascate, lì dentro, e specchi d'acqua limpida e pura in cui detergere il tanfo di quel navigare... E poi c'erano alberi dai frutti mai visti e dai nomi strani. Si chiamavano: Sicurezza di sè; Accoglienza; Condivisione; Partecipazione, Brama, Trasporto e così via. Li mangiai tutti, uno ad uno, avidamente... E poi, ancora, montagne altissime e la paura di scalarle, anche se non fu difficile con lui, abile e capace, raggiungere una dopo l'altra tutte le vette, in un crescendo di emozioni e sensazioni mai provate prima. Ma perché io, che prima d'allora non avevo mai vissuto altro che l'anticlimax, ora invece all'improvviso mi trovavo a sperimentare il climax?... A proposito: lo conoscete l'esempio che Wikipedia riporta proprio nella definizione di questo termine? No? Ok, ve lo trascrivo integralmente perché lo trovo davvero calzante: "Prima nu fucariello, po' nu fuoco, po' s'appiccia, po' s'infiamma, s'incendia.." Allora come mai un "incendio" simile non era mai divampato? Eppure ora come allora c'erano sia il combustibile che il comburente... Che fosse dunque un problema d'innesco? Boh, vallo a capire! Lascio qui l'interrogativo e me ne torno in quella Natura incontaminata in cui tutto era, manco a dirlo, naturale! Da questo trassi un insegnamento: quando due persone si amano, il loro desiderio sgorga spontaneo come acqua di sorgente, perché la Vita non può opporsi al suo stesso fluire... Quando due persone si amano, non servono domande in carta da bollo nè artifizi o stratagemmi vari, nè tantomeno situazioni particolarmente trasgressive... Quando due si amano, tutto questo è un inutile orpello perché se ci sono lei, lui e la loro passione, c'è già tutto e quel che non c'è viene da sè, come composta melodia... Ma allora perché prima c'erano così tante note stonate??? Eppure la dissonanza non fa parte del mio Essere, mentre invece faceva parte del suo (quello del mio ex marito, intendo). Ad esempio non c'era mai corrispondenza tra realtà oggettiva e realtà soggettiva, nè tra fatti e parole... Così i messaggi verbali che egli inviava apparivano sempre in netto contrasto, non solo tra loro, ma anche con quelli non verbali... Diceva di amarmi, ma mi tradiva; di essere attratto da me, ma mi respingeva (o non mi cercava); diceva "Stasera..." ma poi nicchiava; se faceva cilecca era per troppa emozione (diceva), ma poi lasciava intendere che non ne trasmettevo neanche una...
...E pur affermando che avrebbe fatto di tutto per me, faceva in realtà solo per sè... Il risultato, potete ben immaginare, era una comunicazione frammentaria, disconnessa, confusa... Ma come aveva fatto a trasferire quel caos da sè a me? Dalla SUA testa alla MIA vita??... Evito, per il momento, di fornir la risposta altrimenti andrei troppo in là mentre invece voglio restare in tema di comunicazione e finire il discorso di prima. Sapete? Sono convinta (e lo ero anche allora) che ciò che avviene nell'intimità di due persone sia anch'essa una forma di comunicazione. Primordiale, certo, ma pur sempre comunicazione. E tanto più sublime quanto più coinvolgimento c'è tra le parti. Due anime che si "parlano" utilizzando un codice ancestrale e sfruttando il corpo come canale di trasmissione. Come ogni comunicazione che si rispetti, anche quella, perché sia efficace, deve essere un processo circolare a due vie. Vale a dire: il ricevente deve allo stesso tempo recepire il messaggio in entrata, inviato dall'emittente, ed elaborare quello in uscita per poi inviarlo, divenendo, a sua volta, emittente. E', in poche parole, ciò che in ambito di comunicazione verbale si definisce dialogo costruttivo... Ma allora perché avevo sempre e solo "ascoltato" noiosi e insoddisfacenti monologhi?? E perchè non mi era stato mai dato modo di avvalorare la mia tesi nè di verificarne la veridicità? La volete sapere un'altra cosa (poi concludo, promesso)? Quando una comunicazione viene costantemente privata della sua caratteristica fondamentale (la circolarità), quando cioè le risposte sono sistematicamente assenti (o inadeguate o, anche, non pertinenti), si genera in automatico la cosiddetta "sete di risposte" che da quel momento verranno cercate in modo compulsivo... Proprio quello che era successo a me *derivazione dialettale. In italiano non esiste, ma mi piace perché rende
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