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Post N° 178

Post n°178 pubblicato il 26 Luglio 2006 da Sembrava_Impossibile

Ma chi l’ha detto che ciò che non ammazza fortifica? Chi l’ha detto che le esperienze negative sono un momento di crescita? Davvero le persone mature, serene e in pace con se stesse e con il mondo sono solo quelle che hanno sofferto, sono cadute a terra e si sono rialzate? Il substrato, la base di partenza è diversa per ciascuno di noi, e su quella non possiamo assolutamente intervenire; e per qualcuno è meglio che i momenti di crescita passino per strade diverse dalle delusioni e dalle sofferenze, oltre una certa soglia si rischia di non rialzarsi più. Perché la cosa più difficile in assoluto è riscattarsi da se stessi, dalla propria storia personale, dalle proprie paure e dalle proprie debolezze.E quando le batoste colpiscono una base così instabile e precaria, son dolori; si diventa insicuri, si annaspa, ci si muove con sospetto, la spontaneità di una volta lascia spazio ad una fredda razionalità. E a lungo andare non ce n’è più, per se stessi e per gli altri, si diventa stanchi ancor prima di lottare. Si finisce che niente valga la pena di uno slancio; sogni, ambizioni, speranze diventano parole svuotate dal loro significato, chiuse in una cassaforte di cui non si conosce la combinazione; e cercarla è uno sforzo troppo grande per le  forze a disposizione. La nostra vita diventa la sagra del luogo comune, neghiamo a noi stessi e agli altri la possibilità di meravigliarci e stupirci di nuovo. E ci diciamo tante balle: non sono le cose o “gli altri” a non valere la pena, siamo noi a non sentirci adeguati e sufficientemente forti da sopportare la batosta che verrà.E allora viviamo senza speranze, senza sogni, senza attese, perché, dicono, “il miglior modo di non restare delusi è non crearsi aspettative”. Senza delusioni e senza gioie, senza mortificazioni e senza entusiasmi, ci crogioliamo nel nostro grigio torpore e nei nostri vuoti, insoddisfatti ma immobili; l’anima appassisce, e con essa l’energia vitale; ci si abbrutisce. In attesa che qualcosa, qualcuno, non si sa come e non si sa perchè, riavvii un ingranaggio arrugginito.No, sberle in quantità industriale dalla vita proprio non fanno bene…

 
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