« Piove su Roma | E adesso che tocca a me » |
Federico Garcia LorcaIo pronuncio il tuo nome nelle notti oscure, quando giungono gli astri a bere nella luna, e dormono i rami delle fronde occulte. Ed io mi sento vuoto di passione e di musica. Folle orologio che canta antiche ore defunte. Io pronuncio il tuo nome in questa notte oscura, e il tuo nome mi suona più lontano che mai. Più lontano di tutte le stelle e più dolente della mite pioggia. Ti amerò come allora qualche volta? Che colpa ha commesso il mio cuore? Se la nebbia si scioglie quale nuova passione mi aspetta? Sarà tranquilla e pura? Se potessi sfogliare con le dita la luna!! Federico García Lorca |
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