Firenze. Il 4 novembre di 40 anni fa il fiume Arno straripò dai propri argini seminando morte e distruzione, un evento tuttora vivo nella memoria di tanti, anche per la massiccia partecipazione nel recupero di libri e opere d’arte trasportate dalla piena. Attualmente, dopo una piccola inondazione nel ’92, si sono previste opere di sistemazione per un importo di 25 milioni di euro come la cassa di espansione di Fibbiana e la risagomatura degli argini. Approfitto dell’occasione per fare una sintetica e rapida panoramica sulle opere di difesa dalle piene , anche se a mio parere la miglior difesa è sempre un uso consapevole e responsabile del territorio.
Argini: Sono opere longitudinali rispetto al corso d’acqua realizzate in materiale sciolto (terra prelevata in zone limitrofe). E’ una delle opere più diffuse, ma se non ben costruiti possono essere molto pericolosi cedendo per fenomeni di: sifonamento, sormonto, erosione. Inoltre a causa delle loro dimensioni e lunghezze hanno un costo elevato.
Canali deviatori (o diversivi): Sono canali artificiali, a pelo libero e/o in galleria, che consentono di deviare parte della portata di un corso d’acqua e sversarlo in un corso recettore.
Recentemente è stato redatto lo studio di fattibilità di un canale deviatore in parte in galleria e in parte a pelo libero nel comune di Noli (SV). L’opera in alcune sue parti ha come argini delle unità immobiliari che potrebbero perdere la loro abitabilità, inoltre è stata lasciata ai proprietari la verifica statica in relazione alle spinte idrauliche che si creeranno in caso di alluvione. L’opera avrà sicuramente dei costi inferiori rispetto all’ipotesi di costruire nuove pareti in corrispondenza degli abitati, ma come la pensano i proprietari delle unità immobiliari?
Vasche di laminazione: Si tratta di invasi artificiali realizzati con sbarramenti dei corsi d’acqua montani, sono dotati di una luce a battente sul fondo da cui fuoriesce tutta la portata entrante dopo un tempo relativo alle dimensioni dell’invaso. Si ottiene così una laminazione della portata di piena.
Casse di Espansione: Sono zone pianeggianti destinate ad essere allagate in caso di piene.
Insomma il principio di fondo è sempre lo stesso: allagare una zona (invaso, zona pianeggiante, corso recettore) a favore di un’altra. I problemi maggiori per la realizzazione di queste opere sono economici e politici. Economici per l’alto costo delle opere e politici perché proteggendo una zona spesso si va a discapito di zone limitrofe.
Edoardo Farina (con la collaborazione di Gianluca Plata)
edoardo.farina@gmail.com
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