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Cosa c'è all'orizzonte per noi campani sul tema della gestione dei rifiuti?

Post n°17 pubblicato il 12 Novembre 2006 da inambiente
 

InAmbienTe. Ho appena letto questa notizia su CasertaSette:

"Il Cdr di Santa Maria Capua Vetere funziona a scartamento ridotto e per la provincia di Caserta al danno si aggiunge la beffa. Sabato e domenica scorse, infatti, i camion provenienti di Comuni del Casertano sono stati rimandati indietro e al loro posto hanno fatto scaricare i camion dell'Asia con i rifiuti di Napoli". La denuncia è del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Sagliocco. "Ho chiesto - aggiunge - un immediato incontro in prefettura per discutere di come viene gestita l'eterna emergenza rifiuti. Invito inoltre tutti i sindaci del Casertano alla mobilitazione in quanto Terra di Lavoro ha già sopportato abbastanza il peso e gli effetti nefasti dello smaltimento di tutti i rifiuti della regione Campania. Se ora la linea da seguire è quella della provincializzazione dei rifiuti non sono ammissibili trucchetti o giochi delle tre carte circa lo smaltimento nel Cdr di S. Maria Capua Vetere".

Alla luce dei fatti si notanto una serie di assurdi che farebbero impallidire chiunque. Ma vi siete mai chiesti che senso ha trattare i rifiuti, produrre questo benedetto C.D.R. per poi accatastarlo in mega aree di stoccaggio (vere bombe ecologiche) o magari esportarle in qualche comune tedesco anche a caro prezzo? Ma non sarabbe stato più logico spingere prima alla costruzione degli impianti di termovalirizzazione, che sono i ricettori del combustibile e poi alla costruzione degli impianti produttori di tale combustibile? Ma non vi sembra un assurdo? In Campania saranno costruiti tre mega impianti, cosa accadrebbe se per qualche ragione uno dei tre impianti dovrebbe essere chiuso o bloccato per qualche tempo? La conseguenza sarebbe che gli atri due impianti verrebbero pesantemente sovraccaricati, con quali conseguenze secondo voi? Ma non sarebbe stato opportuno prevedere più impianti per i diversi A.T.O. campani? Così se uno chiude non è poi un grave problema.

Immaginate una mega area di stoccaggio, con all'interno migliaia di tonnellate di balle accatastate a forma di piramide, immaginate qualche piromane allucinato che butta mezzo litro di benzina e un fiammifero su una di queste balle, immaginate l'inferno che ne viene fuori, immaginate i vigili del fuoco che, in linea teorica, non posso usare l'acqua per spegnerlo altrimenti creerebbero un vero disastro ambietale inquinando aria, terra e falde acquifere. Che cosa ci resta più da immaginare?

Perché tutto ciò? Analizzando superficialmente la situazione si può dire che sono tre le ragioni di questo assurdo:

  • Le ecomafie che guadagnano milioni di euro dai disagi e dalle emergenza e che condizionano le popolazioni inculcando nelle loro menti false paure sugli impianti di termovalirizzazione
  • La popolazione che impedisce la costruzione degli impianti e, quindi, la chiusura del ciclo
  • Le istituzioni che non hanno la forza di imporsi e di portare avanti i progetti approvati, né di combattere le ecomafie

Quindi io credo che sia davvero folle e paradossale la situazione campana, e credo anche che non se ne uscirà ne ora ne tra qualche anno, forse non ne usciremo mai se si continua così. L'impianto di Acerra, per ora l'unico in fase di ultimazione, non potrebbe mai assorbire tutto il C.D.R. prodotto in campania, né tanto meno quello già prodotto negli anni passati. Gravissimo sarebbe sovraccaricarlo e quindi farlo funzionare male, potrerebbe davvero più danni che benefici.

Allora cosa c'è all'orizzonte per noi campani sul tema della gestione dei rifiuti? È una domanda alla quale non oso rispondere, potrei aver paura della risposta.

per approfondimenti: www.inambiente.it

 
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