Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

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Spunti di vista

Post n°190 pubblicato il 18 Novembre 2011 da k.way
 

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Tempo fa, parlando con un'amica di libri e letture, essendo anch'ella appassionata lettrice, oltre che persona dotata di notevole intelligenza, buona cultura ed indubbia sensibilità al "mondo" dell'arte in genere, mi ha, se non meravigliato, abbastanza sorpreso la sua asserzione direi netta e categorica sul rifiuto nel leggere poesie, o meglio, nel considerare tali letture non di suo interesse e piacimento. Dico che non mi ha del tutto meravigliato poiché non è certo la prima volta che noto questa forma di refrattarietà verso la forma poetica, e non solo da parte di persone che già non hanno un gran rapporto con la lettura in genere, ma anche di individui che, almeno presumibilmente, ne potrebbero invece apprezzare il valore. Ora, ci si potrebbe discutere per ore su tale argomento, tentando di capire, di spiegare e di approfondire le motivazioni - individuali e "sociologiche" - alla base di una posizione piuttosto che un'altra (ma non infieriamo!). Ed è anche noto, direi storicamente noto, purtroppo, quanto la poesia sia Arte certamente poco popolare, specie in Italia, ed anzi spesso considerata, come gli stessi poeti in fondo, quasi come "cosa" inutile, per menti e soggetti estranei al vivere pratico e quotidiano, insomma, per gente fuori dal mondo. Non sono certo io in grado di argomentare in modo sufficiente, corretto ed esaustivo su tale nobile tema,  ma so però che non poche volte mi è capitato, appunto leggendo ed immergendomi in talune opere, di rimanere letteralmente incantato dalla potenza e dalla perfezione di quelle immagini e di quei pensieri. Stupore reso ancor più efficace proprio dalla forza evocativa ed emozionale espressa, non nelle decine di pagine di un racconto o nelle centinaia di un romanzo, bensì in poche, brevi, limitate, selezionatissime parole. Le uniche possibili. Non altre.
E per uno come me, fissato per la Semplicità = Essenzialità delle cose - di tutte le cose e non cose -, sapere che l'Uomo si può scaldare con così poco fiato, è come dare un po' più di Senso al vivere.
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Questi pensieri qui sopra, o meglio, il riferimento al discorso fatto con l'amica "anti-poesia", mi è venuto in mente leggendo, appunto, un poeta sudamericano scoperto da  poco, del quale ho letto, tra gli altri, questo componimento, che tenta di spiegare l'essenza dell'arte poetica - o almeno la sua personale - e che farei leggere a chi di poesia non vuol sentire.

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ARTE POETICA, 1
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Quando mio figlio mangia della frutta o beve dell’acqua o si lava in un fiume,
dice solo che mangia della frutta
e beve dell’acqua o si lava nel fiume.
Per questo ride quando leggo le mie poesie.
Ancora non capisce tante parole,
ancora non capisce che le parole non sono le cose,
che in una poesia voglio dire ciò che ci supera ad ogni passo;
l’ira per gli stipendi le case prestate e gli abiti che invecchiano;
la speranza fra debiti e strade spartite con giorni monotoni
e mattine la cui unica dolcezza è l’acqua che ci lava;
l’onore fra impieghi part-time e amici senza onore;
la rapina nei giornali e negli uffici pubblici;
la vita che ci apre le braccia per prendere
da una parte la notte delle piogge
e dall’altra i giorni di sventura.
Ma una volta, mangiando un caco del mio paese,
disse, senza accorgersi,
che sapeva di qualcosa fra la pesca e la prugna.
Siccome ignorava quel frutto,
non disse cosa era, ma disse come era.
Ancora non capisce che è così ch’io parlo,
che cerco di capire ciò che ignoro,
e poi cerco di dirlo, nonostante tutto.
Come se ignorare fosse anch’esso un modo di capire.
Come se sempre ricordassi
che la vita non è una frase e non è un nome
né un verso che tutti capiscono.
È, a mio modo, come se dicessi
che bevo dell’acqua o mangio un frutto
o che mi lavo in un fiume.
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(Carlos Montemayor)

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Che dire?
E siccome questo Poeta messicano mi piace molto, metto qui anche un’altra sua opera, che, se qualcuno mi dicesse di non apprezzare – o di non “sentire” nulla, proprio nulla, nel leggerla –, beh, io di quella persona potrei anche farmi una pessima opinione!!!

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MEMORIA
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Io sono qui, a casa mia, da solo.
E qui ci sono i mobili, l’aria, i rumori.
Ho un sentimento trasparente come
il vetro di questa finestra.
È come la finestra da cui guardavo la neve all’alba,
molti anni fa, quando ero piccolo,
e schiacciavo la faccia contro il vetro
e capivo la vita.
È un desiderio in quiete, come il pomeriggio.
È stare come sta ogni cosa.
Avere il mio posto come tutto in questa casa.
Durare il tempo che si dura, come le cose.
Non essere di più né meglio di loro.
Soltanto essere, in mezzo alla mia vita,
una parte del silenzio d’ogni cosa.

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Però, in fondo, lo capisco. Se uno non sente, non sente.
Punto.

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Commenti al Post:
margherita.22
margherita.22 il 18/11/11 alle 18:26 via WEB
...e se invece, uno sente....e si perde...quasi ritrovandosi?.....Che succede? ;-)
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:05 via WEB
Nella domanda c'è la risposta ... Può succedere che si ritrovi. La vera meta di ogni viaggio che conti.
 
only4words
only4words il 18/11/11 alle 19:17 via WEB
pensa.. anch'io non capisco la poesia. non che non la senta, se ci capito sopra la sento, eccome. però non la cerco. mai.
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:06 via WEB
Quel mai mi disorienta :)
 
d4ny3L4
d4ny3L4 il 18/11/11 alle 20:35 via WEB
..che meraviglia.....
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:07 via WEB
Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento. Grazie! ^___*
 
Asiah1
Asiah1 il 18/11/11 alle 21:00 via WEB
Io ne scrivo di poesia, di versi e di prose, ho scritto anche qualcos'altro (qualche romanzo ? shhhhh..)) e sinceramente la poesia è qualcosa che è dentro di noi, o c'è o non c'è.. Poi ovvio, ognuno esprime a suo modo ciò che sente, io ad esempio non uso le rime.. o solo per caso i miei componimenti sono perfetti (strofe, assonanze etc). Non so che dire, io adoro i poeti, la poesia, gli scrittori e la letteratura italiana e straniera. Non leggo molto per questione di tempo, ma quando ne ho voglia, vado in libreria, e scelgo quello che più mi ispira. Libro che poi leggerò con calma e attenzione.. perchè delle parole io ne ho fatto musica per la mia anima.. Un abbraccio ragazzino.. sempre belli i tuoi post. Ciao. :))
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:11 via WEB
Apperò, non sapevo di avere addirittura una Romanziera tra i lettori di questo umile spazio. :)
Grazie Asiah, anche per il "ragazzino"! ^__^
 
OutOfTarget
OutOfTarget il 18/11/11 alle 22:11 via WEB
Ma Montemayor, poeta messicano, vive per caso in Italia? Sai, le similitudini mi in alcuni momento sono alquanto familiari. Capacità de scrivere "parole essenziali"... mi ci beo e... poi scatta immediatemente l'invidia. ^__*
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:12 via WEB
Mi ci beo ...
mi ci piace! :))
 
boezio62
boezio62 il 19/11/11 alle 10:01 via WEB
Allora,siccome mi sembra che si vada per dichiarazioni pesonali di gradimento o meno per l'arte poetica ,IO mi metto nella fila di quelli a cui piace.Per me è l'unico modo per esprimere l'inesprimibile,quello che si muove nell'anima e nella mente di una persona che ascolti ,intimamente la propria essenza e cerchi con grazia ,forza,passione,incanto di darle una forma di parola.Ti stimo Luca.Un sorriso.[A].
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:14 via WEB
Non sai quanto lo apprezzi Alberto, dico davvero. Stima assolutamente ricambiata, ma già lo sai!
 
lontradelbosc
lontradelbosc il 19/11/11 alle 10:29 via WEB
Ci si aggrappa alla poesia come a una luce, a un'ancora di salvezza: lei esprime in un lampo ciò che sentiamo dentro, che è troppo grande-profondo e complicato per venire raccontato. Non esisterebbe il modo, nè basterebbero i vocaboli di un intero dizionario per creare, in così poco spazio-tempo, la folgorazione. (sarà un vaneggiamento mattutino?)Un abbraccio K.way!!!
 
 
k.way
k.way il 19/11/11 alle 22:16 via WEB
Ci si aggrappa alla poesia, sì ... espressione vera quanto efficace. E' cogliere l'Essenza, e sapere che anch'essa è fragile, quanto noi.
E' bello averti qui. :)
 
zahalia
zahalia il 21/11/11 alle 21:05 via WEB
Punto. Già.
 
 
k.way
k.way il 21/11/11 alle 22:58 via WEB
Sempre esagerata Tu! ^___*
 
Nues.s
Nues.s il 23/11/11 alle 12:04 via WEB
...e accapo.
Sento questo post, questo pensiero come non mai. La poesia intesa anche come.... attesa della 'festa'. Ne convieni, Lu?
...
 
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