Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

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Nostalgia del non

Post n°177 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da k.way
 

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<<Io non sono di qui. Non appartengo a questa terra dove sono nato; e nella vita si impara, impara chi vuole imparare, che nessuno appartiene alla terra dov'è nato, dove l'hanno messo al mondo. Che nessuno è di nessun posto. Alcuni cercano di mantenere l'illusione e si costruiscono nostalgie, sensi di possesso, inni e bandiere. Tutti apparteniamo ai luoghi dove non siamo stati prima. Se esiste nostalgia, è per le cose che non abbiamo mai visto, per le donne con cui non abbiamo mai dormito, e per gli amici che non abbiamo avuto, per i libri non letti, per i cibi nella pentola ancora non assaggiati.
Questa è la vera e unica nostalgia.
>>

[Paco Ignacio Taibo II, da "Ombre nell'ombra"]

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Denis Grzetic Photo

L'appartenenza all'umanità è per ogni persona passaporto universale.

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Paolo Ordigoni image

Nostalgia! Ho nostalgia perfino di ciò che non è stato niente per me.
[Pessoa]

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Rispondi al commento:
k.way
k.way il 25/10/11 alle 00:10 via WEB
Forse, la peggior nostalgia è quella verso noi stessi, per quello che non siamo, ma avremmo voluto essere, per quello che non abbiamo fatto e - soprattutto - detto, ma avremmo potuto fare e - soprattutto - dire, per tutto ciò che abbiamo rifiutato, cestinato, allontanato, ucciso, offeso o, semplicemente, non ascoltato. Forse, pur se avessimo fatto tutte quelle cose, ovvero salvate tutte le altre, saremmo comunque qui ad evocare una qualche nostalgia, anzi senza forse, ne sono certo.
Quindi, non rimane che da pensare che siamo un po' tutti contagiati da questo strano ma universale istinto di ricerca, che ci conduce su sentieri dell'anima ove ogni indicazione è un bivio, un dubbio, una scelta quindi una rinuncia. Percorriamo tali sentieri, però, quando già li abbiamo alle spalle, e anche la memoria, spesso, fatica a ricordarli con precisione. Oppure vi camminiamo seguendo il suono del desiderio, o la musica dei sogni, ed anche lì, poco valore ha la nostra razionalità, la nostra presunta forza. La nostalgia, allora, è quella eco indefinita ed indefinibile che solo in apparenza ci giunge da lontano, da luoghi e tempi perduti, in realtà, è insita in ogni Uomo come la necessità di respirare, ma non è debolezza, sconfitta, paura o resa, bensì è una sottile forma di comprensione - non razionale, non meditata, bensì istintiva anche se quasi sempre soppressa. Ma siccome è una comprensione che non sappiamo comprendere sino in fondo, la ambiamo, la amiamo e la odiamo ininterrotamente.
Insomma, si vive nella nostalgia della nostalgia. Sino a quando, e se, non Ci ri.troviamo. Perchè in fondo, forse, è proprio questo che inconsciamente sentiamo mancarci, e quindi cerchiamo, ossia la parte di noi che abbiamo perso. A volte si trova nel nostro intimo più profondo. A volte, gira raminga per il mondo, sperando di incontrarci. A volte. Forse.
 
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