Cominciò tutto così…la più grande svolta della mia vita…….Dopo qualche piccolo sotterfugio riuscì a passare l’ennesimo esame di maturità a cui partecipai, all’uscita dall’edificio scolastico due file di sfigati come me contornavano il mio passaggio e una grande ovazione di applausi sottolineavano la mia vittoria, dopo mille peripezie, contro gli stronzi professori! Al cancello della scuola c’erano: la banda musicale che iniziava a suonare a gran festa per me, quattro preti, dieci vescovi, quarantaquattro cardinali, due papi ed una cassa da morto (la mia) con al fianco le maggiori pompe funebri della provincia di Genova (Rezzo, Arata Bruno, Asef, La Generale, Lagomarsino, Muzio, Assereto, Antonini, ecc. ecc.) che come i soldati romani si giocavano la tunica di Gesù, loro si giocavano ai dadi il mio corpo. Mi misero davanti al gruppo e partìi la processione fino a raggiungere il cimitero, fecero una buca, mi buttarono nella cassa da morto e mi sotterrarono. Era l’ora sesta e il cielo si oscurò, tutti scapparono a casa e mentre iniziò a diluviare io da sottoterra cominciai a morire piano piano e sentiì la mia anima che volò via mentre ancora ero vivo e mentre ero vivo mi sentivo già morto. Che palle sta morte! Io non l’ho mai temuta perché il fratello di mio fratello (ho solo un fratello) mi ha sempre detto: “Non aver paura della morte perché quando ci sarà lei non ci sarai più tu.”Che gran cazzate che sparava questo fratello di mio fratello, che cazzo ne sapeva della morte questo qua visto che non era mai morto anche se in molti lo avrebbero voluto morto? In effetti arrivò la morte ma io l’ho sentita tutta: tutta dentro di me: e da quel giorno capìi cosa provano le donne quando fanno l’amore con un uomo! Eravamo lì sottoterra: io e la morte, e questa era solo la mia morte, solo la mia! Arrivò lei ma io non me ne andai! Il terzo giorno resuscitai….le mie mani abbrancarono la terra e uscìi dal torpore del mio letargo come in quel film famosissimo:”l’alba dei vivi morenti” o qualcosa di simile. E da quel giorno, nelle notti di luna piena e di mezzaluna, mi sazio del sangue di quelle stronze professoresse che non mi hanno voluto bocciare per l’ennesima volta! Peccato che sono tutte brutte e racchie!
L'alba dei morti di fame!
Cominciò tutto così…la più grande svolta della mia vita…….Dopo qualche piccolo sotterfugio riuscì a passare l’ennesimo esame di maturità a cui partecipai, all’uscita dall’edificio scolastico due file di sfigati come me contornavano il mio passaggio e una grande ovazione di applausi sottolineavano la mia vittoria, dopo mille peripezie, contro gli stronzi professori! Al cancello della scuola c’erano: la banda musicale che iniziava a suonare a gran festa per me, quattro preti, dieci vescovi, quarantaquattro cardinali, due papi ed una cassa da morto (la mia) con al fianco le maggiori pompe funebri della provincia di Genova (Rezzo, Arata Bruno, Asef, La Generale, Lagomarsino, Muzio, Assereto, Antonini, ecc. ecc.) che come i soldati romani si giocavano la tunica di Gesù, loro si giocavano ai dadi il mio corpo. Mi misero davanti al gruppo e partìi la processione fino a raggiungere il cimitero, fecero una buca, mi buttarono nella cassa da morto e mi sotterrarono. Era l’ora sesta e il cielo si oscurò, tutti scapparono a casa e mentre iniziò a diluviare io da sottoterra cominciai a morire piano piano e sentiì la mia anima che volò via mentre ancora ero vivo e mentre ero vivo mi sentivo già morto. Che palle sta morte! Io non l’ho mai temuta perché il fratello di mio fratello (ho solo un fratello) mi ha sempre detto: “Non aver paura della morte perché quando ci sarà lei non ci sarai più tu.”Che gran cazzate che sparava questo fratello di mio fratello, che cazzo ne sapeva della morte questo qua visto che non era mai morto anche se in molti lo avrebbero voluto morto? In effetti arrivò la morte ma io l’ho sentita tutta: tutta dentro di me: e da quel giorno capìi cosa provano le donne quando fanno l’amore con un uomo! Eravamo lì sottoterra: io e la morte, e questa era solo la mia morte, solo la mia! Arrivò lei ma io non me ne andai! Il terzo giorno resuscitai….le mie mani abbrancarono la terra e uscìi dal torpore del mio letargo come in quel film famosissimo:”l’alba dei vivi morenti” o qualcosa di simile. E da quel giorno, nelle notti di luna piena e di mezzaluna, mi sazio del sangue di quelle stronze professoresse che non mi hanno voluto bocciare per l’ennesima volta! Peccato che sono tutte brutte e racchie!