Creato da: infernodeivivi il 16/09/2006
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni...
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TagCerca in questo BlogSpirito liberoVien detto spirito libero colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto sociale e al suo ufficio, o in base alle opinioni dominanti. Città invisibili"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando tutti insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio." I miei link preferitiI miei Blog AmiciCitazioni nei Blog Amici: 1 MenuUltimi commenti |
Ci son voluti due anni di grosso lavoro su me stesso ma ora lo posso dire : sto bene! A un certo punto della mia vita avevo ceduto. Tante di quelle volte mi avevano detto "hey, ma che dici? Sono caxxate!", "Sì è sempre fatto così, quindi sbagli"...Che alla fine mi sono arreso e ho permesso agli altri di vivere la mia vita. Le energie erano finite e non ce la facevo più a combattere. Solo che questa soluzione di comodo si è poi rivelata essere un disastro. Autostima a zero, gli altri hanno iniziato a trattarmi come un perdente, la testa non assimilava più nuove informazioni. Insomma un'ameba. La testa ha provato a dirmi in tutti i modi che avevo scelto la strada sbagliata. Mi ammalavo di frequente, ogni piccolo problema portava conseguenze più importanti di quelle che portava agli altri. Infine la testa si è ribellata e ha cominciato a togliermi la luce. "Perdita dei sensi dovuta allo stress, alla paura...". Così dicevano i medici e qualcuno magari mi prendeva in giro "è un tipo...svenevole". Insomma invece di aiutarmi mi affossavano. Fino a quando, svenendo, mi sono ritrovato con del sangue dietro la testa senza sapere se si trattava di un semplice taglio o dell'ultima cosa che avrei visto. Ero felice. Disteso e sanguinate ma felice. Sentivo che era scattato in me il meccanismo della Vita. Sapevo che se non fosse stato niente di grave non solo sarei uscito da quei problemi ma sarei stato più forte di prima. E così è stato...qualche punto, una bella convalescenza senza un grammo di forza ma la gioia e l'energia interiori di chi sapeva di avercela fatta. Da allora, un anno e mezzo fa, è migliorato il rapporto con la donna che amo, ho ricreato il rapporto con i miei genitori, ho vinto un concorso e posso finalmente dire che per la prima volta ho delle certezze solide nella mia vita. Il messaggio è questo : non perdete tempo. Ho perso anni della mia vita che nessuno mi ridarà più. Anni trascorsi più a lamentarsi e a difendersi che a Vivere. Anni trascorsi a rimuginare su cosa pensavano gli altri, cosa volevano, perché non mi lasciavano in pace. Nessuno e tutti si interessano alle nostre vite ma solo una persona deve veramente valere per noi : noi stessi. Viviamo veramente, fortemente senza preoccuparci troppo degli altri. Creiamo il nostro paradiso fatto di luoghi bellissimi e di persone con le quali aprirsi, vivere con loro apertamente, nudi e liberi di essere ciò che sentiamo di essere. Perché, ricordate : "Chi ammazza il tempo non è un assasino: è un suicida!"
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