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I TRE MOSCHETTIERI & CUPIDO

Post n°150 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da inkline
 

I TRE MOSCHETTIERI & CUPIDO

 

Qualche settimana fa, in seguito a dei lavori di ristrutturazione e cambio d’uso di una vecchia fabbrica, sono stati cancellati dei graffiti da un muro perimetrale con mattoni a vista, questi graffiti non avevano nulla di artistico ma erano lì da anni, erano semplicemente tre cuori trafitti dalla classica freccia di Cupido, in pittura murale bianca.

 

Perché vi racconto questa storia?

Semplicemente perché mi riguarda da vicino e visto che ogni tanto riapro la mia vecchia, anzi “vintage”, scatola di latta per tirarne fuori qualche cimelio che mi possa aiutare a raccontarne la sua storia, di certo all’interno non potevo inserirci un mattone della vecchia fabbrica.

 

Tutto ebbe inizio nel 1975 o giù di lì.

Eravamo tre amici all’incirca della stessa età, per un certo periodo siamo stati inseparabili, a 15 anni io già lavoravo come garzone con l’intento di imparare un mestiere, loro di un paio d’anni più giovani credo andassero ancora a scuola.

Ebbene quando eravamo assieme ci sentivamo come i 3 moschettieri con il motto “uno per tutti e tutti per uno”, in quel periodo stavamo “dietro” a tre ragazzine delle quali letteralmente avevamo perso la testa, quindi non passava giorno che non si tentasse di vederle, parlarci, insomma com’è naturale facevamo di tutto per farci notare.  

Un gelato, un pomeriggio al cinema, una passeggiata, ma anche delle ore seduti  su un muretto oppure sulla scalinata di una fondamenta magari con i piedi a mollo nella laguna, e, durante tutto questo si chiacchierava, non c’era malizia al massimo ci si scambiava un bacio, noi maschietti da  veri uomini navigati, accendevamo la classica sigaretta giusto per darci un tocco di “nonsochè”, mentre lo facevamo raccontavamo le nostre imprese  e allora i “ti ricordi quella volta che…” si sprecavano, è anche vero che facendoci d’occhietto facevamo di tutto per rendere più interessanti i nostri racconti, il tutto per stupirle.

Un bel giorno fuori di una abitazione trovammo dei bidoni vuoti o quasi di pittura murale bianca, senza nemmeno pensarci due volte prendemmo il bidone ci aggiungemmo un po’ d’acqua una bella mescolata ed ecco pronta la pittura che ci avrebbe permesso di lasciare ai posteri il nostro “amore”;

cosa c’è di più bello di un muro in mattoni a vista ?

Ed ecco i tre moschettieri in veste d’artisti disegnare tre cuori trafitti e all’interno di ogni cuore le nostre iniziali accompagnate da quelle delle dolci donzelle.

Quei tre cuori sono rimasti lì in bella vista per quasi 40 anni, certo ultimamente erano scoloriti, ma io che sapevo che c’erano riuscivo benissimo a distinguere cuore per cuore, iniziale per iniziale; ora con la ristrutturazione tutto si è cancellato per sempre.

Gli anni passarono le amicizie si sono affievolite, ognuno ha intrapreso la propria strada, c’è chi come me è rimasto, chi invece è andato all’estero, chi ha intrapreso una propria attività; le donzelle si sono sposate e anche per loro le strade si sono divise.

 

Finisce qui?

No non termina qui questo racconto perché per almeno per due di loro la favola continua in quanto sono riusciti a sposarsi, farsi una famiglia, avere dei figli, naturalmente sposarsi tra di loro, l’unico mio rammarico  è quello che nonostante siano passati tanti anni di non aver mai fatto una foto di quel terzo cuore colpito da Cupido con le iniziali F a S.

 

Auguro a questa coppia di continuare sempre ad amarsi per tanti anni e chissà, se anche F si ricorda di aver fatto un cuore a 13 anni con il nome di quella che poi sarebbe diventata veramente la sua metà.

la scatola di latta

 
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