lettere d'amore

N. 6 


Amato C.la nostra unione, ostacolata dal tempo, dallo spazio umani, non soggiace certo ad altri limiti, poichè il nostro spirito è uno e le nostre anime tendono al fuoco medesimo.Io sono Vostra in tutto perchè sento che Voi mi appartenete come io so di appartenerVi. Cosa mi dà questa certezza, lo sapete bene poichè altre volte Ve l'ho fatto intendere: l'intento di amarci in ogni libertà possibile, in ogni verità acquisibile, in ogni forma della passione più vera, che per quanto bella e sacra, quella dei corpi è solo un piccolo riflesso di quella più sublime del nostro fonderci, per quanto possibile, nel sentiero unico della Vita.Oh, i nostri corpi uniti e frementi, che meraviglia...metafora del nostro profondo tremore intimo nell'avvicinarci attraverso le anime che sfiorandosi s'ifiammano di verità più grandi ed eterne.Non rinnego certo la meraviglia del tenerci per mano tra i filari delle vigne quando l'uva è matura e il gioco di raccogliere chicchi per sfiorarci a vicenda le labbra nel nutrirci reciproco...non rinnego certo il fremere del mio corpo e della mia mente quando v'attendo di notte sotto la quercia che mimetizza con la sua chioma il luminare della luna...quanto è bello baciarVi lieve la fronte!Eppure, quello che raccolgo nelle Vostre parole scritte a volte quasi urlanti il Vostro amore, il Vostro bisogno, a volte sussurate come per accarezzarmi sono più potenti di ogni altra azione poichè il loro eco continua a riverberare dentro me per tanto tempo...fino al nuovo giungere del postino.Al più presto vi parlerò di quello che io sento risuonare nel silenzio creatore della mia anima e vi donerà l'acqua alla quale mi disseto.Ora, pazientate, poichè sono indaffarata e se volete, mandate qualcuno a riprova del mio dire, vi giungeranno panini appena sfornati.Con impudenza Vi stringo a me. A.