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reloaded # tico45


coraggiosa_mentePost n°45 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da TconZERO "Mi hai chiesto per quale ragione abito nelle colline grigie: ho sorriso ma non ho risposto, perché i miei pensieri bighellonavano per conto loro; come i fiori del pesco, erano andati a spasso in altri climi, in altre terre che non fanno parte del mondo degli uomini".Lì t'ho reincontrata nella lucepropria della brina densa al trapasso dell'auroraed i capelli di granoinfuocato dal sole di inizio estatesenza avertimai vista.amen.Mi hai accennato ad una storia, che io riscrivo solo perché non venga smarrita.Ti racconto questa storia perché non la so scrivere. Non so ancora scrivere e mai imparerò. E' a te che la consegno, perché tu possa riviverla ogni giorno nel tormento e fino alla fine dei tuoi giorni.Sono femmina e senza nome, anche se i miei nomi potevano essere diversi, ma non tutti. Nomi senza né luce né colori, giacché è di notte che sono arrivata ed è di notte che me ne sono riandata. Senza mai vedere la luce ed i colori che ad essa sempre si accompagnano. Se fossi nato maschio, a crederci, sarei stato Tommaso. Da femmina avrei potuto spaziare tra un Laura di troppo ed un Luna di meno. Nessun colore, tipo Azzurra, Chiara, Rosa. Nessuna luce propria; al massimo riflessa.Certo, Stella mi sarebbe piaciuto, se Caduta piuttosto che Cadente fosse stato possibile come secondo nome.Già, sono caduta così in fretta che non hanno avuto nemmeno il tempo di esprimere il desiderio di vedermi. O forse si. Quel tempo c'è stato. E' il coraggio che è mancato.Talvolta tra il "vorreimanonposso" ed il" potreimanonvoglio" esiste un confine così labile da divenire un paradigma del coraggio. E' questa la consapevolezza che, in eredità, io ti lascio. E' questo che, di tutta questa storia, io voglio che ti ricordi. Quel che mi hai chiesto io l'ho fatto.Ora, ti prego, lasciami in pace.