Che differenza tra fuori e dentro, che distacco immane si è creato fra due mutuabili realtà…la fortezza dell’isolamento..guarda attraverso le fratture della roccia…il criptico pulsare degli uomini che scricchiolano nei sorrisi dovuti e in quelli cercati…..
Sono qui che ancora non mi rendo conto che il traguardo si fa più vicino…ma per farlo è necessario staccare con il mondo dei vivi….e passare traghettati da volumi istologici nel mondo del razionale …addirittura mnemonico….
Sono qui…che non vedo e non sento la vita fuori..ma la spio come il noto campanaro francese
Guardo il televisore e lo scelgo come unico momento evasivo da quei tediosissimi volumi…
Poiché sono un uomo..non conosco la perfezione…..né lontanamente la rasento
E’ in quella rimarcata debolezza che compari tu….che crei intorno a me…..un paesaggio d’avorio in cui non ricordo niente del mio presente…..e nel quale vivi solo tu
La carne dei vivi è fatta per fondersi ..e sorbire il calore passionale del mondo……
Ruggisce chi ha fame, e chi ha desiderio…..il possesso annienta ogni altra forma di desiderio……restiamo soli immersi in un tempo che ha perso il controllo di sé…….
E’ un instancabile duello tra me e te…….in cui si finisce per vincere insieme
Non ci sono finestre ne porte..a che serve tornare fuori…..chi mai vorrebbe sottrarsi a una tale passione?………..chi mai scapperebbe da quel rifugio?
Non posso non avvolgerti..non puoi non sentirmi ora che non siamo più entità distinte…….un respiro celere….imperativo di ogni lembo della mia e della tua carne….eppure è giunto il tempo di andare….
La piccola utilitaria….attraversa come una prima donna …..finalmente berlina, il rustico paesaggio che ci divide…..giunge ad uno svincolo….sbanda
Due grandi fasci di luce scattano azionati dall’istinto e dal pericolo…..un grosso randagio mi fissa dritto in faccia…..ha occhi che non ammettono repliche…..eccomi lo sapevo sono tornato all’inferno.
Kubrick