Noi x sempre

Istinto o ragione?


Il modo in cui inizia una storia non è mai neutro, è come se nell’inizio fosse contenuto un piccolo riassunto della storia della persona che abbiamo davanti, ma sono i particolari, anche piccoli, che indicano cosa veramente accadrà. Avere uno sguardo distratto nei primi incontri, sottovalutare le espressioni, i gesti, le parole, voler vedere solo quello che desideriamo, è necessario per iniziare una storia, se dedicassimo tanta attenzione ad ogni evento, non riusciremmo mai ad innamorarci. Perché una storia possa avere un buon futuro bisogna però sentire che quella persona ha una forte capacità di farci respirare, che capiamo cosa sta dicendo, che ci piace fisicamente, che non abbiamo obiezioni al suo odore e al suo sapore, che si può ridere, che il nostro corpo ed il corpo dell’altro, durante gli incontri, non contengono troppa rigidità o tensioni. Un segnale profondo dovrebbe farci sentire che facciamo una buona scommessa, che possiamo credere nella costruzione di un nuovo incontro. L’intuizione ci deve portare, in un secondo momento, ad aprirci ad una fase sensoriale, dove dobbiamo avere la pazienza di risuonare di fronte a tutte le cose che il tempo fa emergere. In questa seconda fase bisogna esprimere la nostra pazienza, non cedere solo all’impulso, mentre le cose che accadono ci permettono di capire cosa i comportamenti, le parole, la sessualità, creano dentro di noi. In fondo ogni relazione funziona da grande specchio e le storie amorose, amicali, di lavoro, ci permettono costantemente di aggiornare il nostro punto di evoluzione e riflettono la nostra immagine allo specchio. A volte, nella costruzione di una storia, diamo risposta ad un solo bisogno: bisogno di essere corteggiati, di avere qualcuno vicino, di rompere l’isolamento sociale, di poter fare un progetto sul futuro, di rispondere alla seduzione e all’eccitazione. Quando accade questo, lo specchio riflette la nostra urgenza di ottenere un risultato ed il rapporto avrà bisogno di costruzione per diventare adatto a durare nel tempo. Altre volte le nostre prove sono così lunghe e laboriose che la forza positiva dell’intuizione scompare lasciando il posto ad un forte desiderio di fuga. Una domanda che è utile farsi è se nella nostra vita hanno funzionato di più le decisioni prese con la pancia (emozioni) o con la testa (riflessive) e nel primo caso vivere bene l’impulso come orientamento iniziale, nel secondo caso invece sapere che la fase del riposo e dell’abbandono ai sentimenti nasceranno dopo il vaglio della riflessione. E voi ragazzi? Siete persone istintive o razionali?? Lasciatemi qualche vostro commento così magari ne discutiamo insieme...